Il gruppo lamenta la connotazione, a loro dire, fortemente religiosa del cartello chiamato “Seven In Heaven”, dichiarandolo totalmente incompatibile con il primo emendamento che prevede la divisione tra stato e chiesa, oltre che “veramente offensivo“.
I parenti delle vittime hanno commentato la protesta come “disgustosa e orribile” mentre il direttore di zona, è rimasto perplesso dalla reazione del gruppo, non avendo ricevuto lamentele durante il processo pubblico d’approvazione dell’insegna. C’è anche chi ha fatto notare l’ironia delle argomentazioni atee, chiedendosi se fosse anche il caso di rinominare città come “Los Angeles”, “Corpus Christi” e “St. Joseph”.
Tuttavia, gli atei newyorkesi non sembrano desistere e hanno annunciato che stanno considerando il ricorso alle vie legali. La notizia è stata ripresa anche dal NYDailyNews.com.
Nicola Z.