L'ammazzablog

La legge bavaglio, divenuta poi il bavaglino a causa del depotenziamento delle norme illiberali più eclatanti, prosegue la sua claudicante corsa verso il traguardo. Ma il maligno, si sa, si nasconde nei dettagli (che poi dettagli non sono). Per i siti informatici compresi i giornali e i periodici diffusi per via telematica le rettifiche sono pubblicate entro 48 ore dalla richiesta con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono. Vuol dire per esempio che se un ragazzo scrive qualcosa sul suo blog e poi, siccome fa caldo, se ne va due giorni al mare; e appena lui parte qualcuno gli scrive di rettificare; e che lui sta sotto l'ombrellone e non lo sa; e che quando rimette le mani sulla tastiera le 48 ore sono trascorse. Il nostro scrittore deve pagare un'ammenda 12.500 euro. Ma quel ragazzo non ha mica un editore alle spalle che paga per lui. E chi si sentirà più libero di scrivere alcunchè? Basta un signor qualsiasi che ad ogni post chieda di rettificare per sottoscrivere la morte del blog.