"Quello che noi chiamiamo innamoramento si riduce alla secrezione di ossitocina, una sostanza chimica che ci fa godere del sesso. Il cervello ha al proprio interno delle vere e proprie fabbriche di farmaci. L’attrazione fisica fa sì che vengano rilasciati dei cocktail chimici in grado di attivare a loro volta la dopamina, che ci manda in estasi quando siamo insieme alla persona che amiamo. Questo farmaco però viene prodotto solo per un tempo limitato, il tempo necessario a fare un sacco di sesso, far nascere un bambino e farlo crescere fino a livelli di sicurezza… circa due anni. Questa (..) è stata più o meno la durata di tutte le mie relazioni serie. E’ solo chimica, stupido. L’amore è un farmaco".
L'altra settimana ha nevicato e ha fatto nido della casa tra gli alberi. Eppure fuori dalla finestra c'era odore di primavera tra la neve, un odore che devi saperlo afferrare ma che si sta facendo strada, per ora nascosto nel vento ma non è così difficile scorgerlo se sai tra quali righe cercare. E io so che tra poco scorrerà di nuovo, impetuoso come un'onda - o un'orda, o un'orgia - su tutta la Francia, sull'Europa e sul Mediterraneo, su quella regione mentale tra il sud di Parigi e il nord dell'Africa. Lo sento chiaramente: ci ameremo ancora, ci ameremo di più, ci ameremo ogni giorno di un amore diverso perchè un grande amore non può essere reso se non come una serie di nuovi inizi e fini successive. Così che l’abitudine e la costanza non ci facciano perdere di vista il bello che siamo, la ricchezza che abbiamo, lasciandoci soli con quello che ci manca. L’amore non deve mai fermarsi, continuamente spogliarsi, adattarsi alle situazioni più confuse e precarie, alla mancanza di un itinerario e a direzioni e durate indefinite. Deve farlo con grazia, scorrendo come l’acqua, spostandosi rapidamente nella corrente senza fermarsi abbastanza da ristagnare o aggrapparsi agli argini e alle rocce, semplicemente attaccandosi con leggerezza e intelligenza a ciò che si presenta mentre passa, e poi lasciarlo senza avidità.
Adesso il tempo scorre, ha smesso di avanzare, ogni momento è carico di un nuovo inizio e al tempo stesso di una nuova fine, andando alla giusta velocità è possibile consumare tutta l’eternità nel presente.
(Zygmunt Bauman – Vita Liquida – Laterza 2008, citazione di Lao Tse, profeta del distacco e della serenità).