L'amore in soffitta: John E. Millais e Effie Gray - coppie celebri 4

Creato il 04 febbraio 2011 da Odio_via_col_vento

Bellezza riposata dei solai 
dove il rifiuto secolare dorme! 

(Guido Gozzano)

John Everett Millais, Portrait of Effie Gray

Chi non ha avuto un moto di speranza, amalgamato in modo quasi inscindibile alla curiosità, nell'esplorare una vecchia soffitta, in una casa non più visitata da anni, uno di quei solai bui, con improvvise cascate di luce che si diffonde in pulviscolo dorato da un'apertura casuale del tetto, di un lucernaio spiovente, tra scricchiolii domestici e fruscii di polvere?

Le Piccole Donne della Alcott vi tenevano, chiuse in un baule, le memorie della loro infanzia, le cose più care, le lettere, i diari.

Ma fra tesori personali e tali solo affettivamente e tesori veri, ecco che ogni tanto si leggono notizie di tesori veri, scoperti tra la polvere e arredi dimenticati.
Come questo bellissimo ritratto di Effie Gray, del pittore pre-raffellita Millais, nascosto nella soffitta di una dimora inglese per decenni, che fa riemergere la testimonianza di uno scandalo vittoriano dopo un secolo e mezzo. 
Effie Gray era la moglie infelice del critico d'arte John Ruskin: matrimonio combinato, quando lei era ancora una bambina, dalle famiglie; celebrato quando Effie aveva 17 anni e mai consumato. Ma convenzioni sociali e pruderie non permettevano nemmeno che si cercasse di uscire da una situazione impossibile come questa.

John Ruskin, Self portrait

Meno male che ci si mise di mezzo l'imprevisto, nei panni del pittore John Everett Millais, uno dei fondatori della cosiddetta Confraternita dei Pre-raffaelliti. La conoscenza tra la coppia inesistente dei Ruskin e Millais portò. inevitabilmente, all'amore tra lui e la giovane Effie.

 

John Everett Millais

Nonostante lo scioglimento e l'annullamento del matrimonio precedente e nonostante la nuova coppia, solidissima, avesse avuto ben otto figli, la società faticò non poco ad accettarli. La regina Vittoria di rifiutò di ricevere Effie a corte se non in tarda età, quando questo fu l'ultimo desiderio espresso da Millais sul letto di morte.
Le vili scusanti espresse da Ruskin durante il processo per l'annullamento (che Effie sarebbe stata mentalmente instabile e lui quindi, non avesse consumato il matrimonio per paura di avere dei figli menomati) lasciarono comunque la loro pesante impronta.

Rileggendo la storia, poi, pare che Ruskin avesse in realtà una difficoltà patologica a rapportarsi con donne adulte: aveva accettato il fidanzamento quando Effie era dodicenne, ma all'epoca delle nozze, pur essendo appena diciassettenne, la povera ragazza, non era più di suo gusto. Le sue dichiarazioni processuali sono spaventose, in questo senso. Come spaventoso è constatare che in età matura egli si fosse di nuovo invaghito di una ragazzina, Rose La Touche, conosciuta all'età di 9 anni.

Ma questa è un'altra storia.
Divago: ma volevo raccontare la storia del ritratto, che è anche la storia di una salvezza.
Effie si salva da una vita arida e forse folle grazie all'amore di Millais.
E questo ritratto, casualmente ritrovato in una soffitta, è forse il primo segno di questo amore.
La giovane donna è ancora quasi una fanciulla; la sua espressione tra il sognante e l'appassionato, porta in sé una vena di tristezza. Le mani, incrociate a sorreggere il volto, sembrano quasi in preghiera. Ma, non per caso, Millais lascia in ombra proprio l'anulare sinistro: non sapremo mai se Effie indossa ancora l'anello nuziale o no; se c'è tristezza o speranza nei suoi occhi. Se questo è il ritratto di un amore appena sbocciato, ma già dichiaratosi, o di una tenerezza e compassione che spinsero poi il giovane pittore verso la giovane e sfortunata donna.


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