“C’è una ragione se dicevo che sarei stata felice da sola. Non è perché pensassi che sarei stata felice da sola. Era perché pensavo che se avessi amato un uomo e poi fosse finita, potevo non farcela. E’ più facile stare da soli perché se impari che hai bisogno dell’amore e poi non lo hai, e se ti piace, e ti appoggi ad esso, se fondi la tua vita su di esso e poi tutto crolla… potresti sopravvivere a un dolore del genere? Perdere l’amore è come una lesione fisica, è come morire. L’unica differenza è che la morte è un attimo, e questo può andare avanti per sempre.” (Grey’s Anatomy, episodio 22 stagione 7)
Ho visto questo episodio ieri sera, mentre cercavo di riportare le mie gambe a dimensioni normali (avevano assunto la forma di un baobab), liquefatta sul divano, sfinita da una giornata di lavoro (pesante e interminabile) e stremata dal caldo afoso. Questo monologo finale mi ha molto colpito. Crudele e vero, spietato e sincero…
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