A presentare un bel libro con grande piacere e curiosità.
L'amore vero l'ha fatto solo con me.
Che titolo, che copertina. Già da questo, vale la pena capire e ascoltare. Tanto è vero che leggendo ho già capito che lo scrittore ha tante cose da raccontare, avrei la tentazione di dirgli: vai, parla tu tutto il tempo. Ma una qualche parola più o meno intelligente di introduzione mi industrierò a tirarla fuori pure io!
Comunque adesso ho iniziato a conoscere questo autore, Alberto Mossino, attraverso il suo blog. E ho appreso che è stato anche finalista (e mi sembra anche particolarmente amato) al Premio Calvino. Secondo me, farebbe piacere scoprirlo anche a voi.
Il libro è una raccolta di 26 storie, racconti brevissimi, fulminanti. Racconti di prostituzione e tutto ciò che ci gira intorno, soprattutto ciò che poi ne segue quando queste donne (strepitose, a dire la verità) cercano più o meno consapevolmente di ricostruire la vita in un Centro di Accoglienza torinese dove capita qualsiasi cosa. E dove il fantastico signor Ugo, protagonista vero della faccenda, prova a far fronte ai disastri ma anche alle sorprese che l'umanità a volte sa offrire.
Queste donne, si diceva, sono strepitose. Mi è piaciuto tanto lo sguardo su questo mondo: ironico, sincero, molto sincero. Sono tutte storie vere, tra l'altro. Molto comiche. Molto drammatiche. Dove si osserva la prostituzione sotto l'aspetto più reale, quello di un'esigenza micidiale, pericolosa, violenta e bestiale di stranissime, dolorose forme di amore. O di qualcosa che ci assomiglia. O di qualcosa e basta. C'è davvero un istinto sociologico in queste storie ma tanta anche narrativa pura e spassosa.
Come una sorta di Spoon River di bizzarri viventi tutti gravitanti in una Torino senza fiocchetti.
Ho pensato anche un po' a De Andrè, chissà se ci ho preso? Lo chiederò stasera all'autore di questo libricino leggero e breve nella forma, vasto e profondo nella sostanza.
Se potete, passate a trovarci che secondo me passiamo una bella serata insieme.