Per analfabeti funzionali si intendono gli individui in possesso di una cultura insufficiente per far fronte alle esigenze di relazione e alle condizioni di lavoro della società in cui vivono.
Data l’immensità e la gravità del problema, le risorse dedicate all’alfabetizzazione degli adulti sono insufficienti. Il numero degli iscritti in questi programmi è insignificante, e i tassi d’abbandono elevatissimi, inoltre è da rilevare che le poche capacità acquisite non durano nel tempo e prima o poi vanno perdute.
Negli ultimi tempi questi problemi sembrano essere venuti alla luce con maggiore forza, probabilmente perché in una società che cambia così velocemente non sempre si riesce - con la stessa velocità - a riaddestrare i lavoratori a compiti nuovi e più complessi nati da cambiamenti tecnologici che sostituiscono vecchi modi di lavorare ma anche vecchi modi di pensare e gestire il tempo-lavoro. A causa delle inadeguate capacità di base questo addestramento si rivela difficile. Purtroppo l’analfabetismo funzionale colpisce tutte le parti della società, colpendo però più frequentemente la popolazione più povera e/o le minoranze. Bisogna ricordare che esso è un fenomeno evidentissimo anche - e soprattutto - nei paesi industrializzati ma che, dietro ciò, c’è sempre una carenza delle strutture o dei programmi scolastici di base e anche una serie di squilibri economici e sociali. In molti paesi, alla dichiarazione di principio di un uguale diritto all’educazione per tutti i bambini corrisponde una realtà di disuguaglianza nelle possibilità d’istruzione e formazione. E’ una disuguaglianza tra diverse aree del paese, tra vari gruppi sociali, fra gruppi etnici, ciò si traduce in un’offerta di formazione fortemente disomogenea. Simonetta Frongia Fonte: La rilevanza politico sociale della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, tesi di laurea di Simonetta Frongia ( I diritti sono riservati)Note: 5. Il diritto all’educazione, quaderni per l’educazione allo sviluppo, UNICEF (1991).