“L’ancileddu di Dio”Il poeta Giovanni Grasso e la sua “missione” nella vita

Creato il 23 ottobre 2014 da Goodmorningsicilia

Giovanni Grasso

Sensibile alle problematiche di chi e’ nel bisogno, Giovanni Grasso poeta siciliano, scrive in vernacolo siculo,  lingua alla quale e’ particolarmente legato,  scrive belle e significative poesie; dopo aver ricevuto una busta di “Medici senza frontiere”all’interno della quale opuscoli ed una lettera con contenuti molto importanti e degni; ha deciso, sensibilizzato dalla richiesta di aiuto, di evolvete tutti i ricavati della vendita dei suoi libri in beneficenza.L’episodio e’ raccontato dallo stesso poeta che e’ rimasto colpito dalla coincidenza che il giorno stesso che ha scritto una poesia dal titolo”sta Sira”(11 nov.2004), e’ arrivata la lettera d richiesta di aiuto da parte di “Medici senza frontiere”Scrive il poeta:”…Ho capito che avrei potuto e quindi voluto fare qualcosa ed alla poesia “Sta Sira”, ho aggiunto una appendice dal titolo:DEDICA DI “La matri di li matri”, sono tre strofe…..

“Pi vidiri quant’e’ la To’ rannizza e lu TO’ amuri,

ca porti ppi tutti l’essiri viventi, lu to beni duni,

senza diffirenza fari, succurrennu a tutti l’invocazioni di li genti”.

estrapolato da libro “La matri di li matri”Galatea Editrice Acireale). Un successo grande ed un riscontro di pubblico che ha incitato Giovanni ed il suo progetto umanitario. Spinto dall’ottimismo del “BUON FARE”, non si e’ fermato nel suo intento di aiutare chi e’ nel bisogno e con la sua poesia”L’ancileddu di Dio”tratto da “Li beni di la vita”Poesie in dialetto siciliano Casa Editrice Acireale,tra i suoi versi ringrazia le piccole suore della Santa Madre di Calcutta nel convento che si trova a Catania che riceve tutti gli introiti della vendita dei suoi libri. Scrive il poeta:”Cu sapi quanti Angileddi di Diu ci sunu ancora? A questa domanda rispondo cosi come mi sono risposto la sera della presentazione del libro”La Matri di li Matri”:SICCOMU HAIU A RINGRAZIARI LU SIGNURI,

PPI TUTTI LI COSI BONI CA MI CUMPENSA

LUVATI LI SPISI DI STA MATRI DI LI MATRI,

‘U RESTU DESTINATU E’ PPI BINIFICENZA”.

E’ un onore per me come giornalista ed amica avere conosciuto il poeta Giovanni Grasso uomo degno,un esempio da seguire.

Chiara Fici


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