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“L’anello di Ferro” di Ornella Albanese: Il cavaliere bianco e la regina nera

Creato il 01 agosto 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario

“L’anello di Ferro” di Ornella Albanese: Il cavaliere bianco e la regina neraTitolo: L'Anello di Ferro. Autore: Ornella Albanese Editore: Leggereditore Data pubblicazione: 23 GIUGNO 2011 Pag. 288 Prezzo: € 10,00 (€ 5,00 fino al 31 Luglio) Trama: Italia, 1135. Giselda attende il suo promesso, il valoroso Manlius. Da diversi anni la guerra lo tiene lontano dal feudo di Tarsia, dove potrebbe non far più ritorno. Giselda è giovane, impavida, intraprendente, e quando durante un torneo cavalleresco riceve un invito dal figlio del barone di Rosetum, antico avversario della sua famiglia, accetta senza esitare. L’appuntamento è nel bosco vicino, al tramonto. Purtroppo, però, il suo nome diverrà un’eco spenta, perché di lei non si troverà più traccia. Proprio adesso che Manlius è tornato… Risorge così l’ombra di intrighi e misfatti arginati per lungo tempo. Le due famiglie metteranno in campo tutte le loro armi per ridisegnare i confini di un odio che non dà tregua. Ma forse solo il sorriso di una donna e la magia tutta femminile riposta in un anello di ferro riusciranno a riportare la pace laddove dimoravano rabbia e morte. Segreti, intrighi, colpi di scena e sensualità per un’autrice che ha già conquistato il favore delle lettrici italiane, e che a ogni sua prova si riconferma come una sicurezza, un solido punto di riferimento nel suo genere. Estratto dal libro 
RECENSIONE
Amelina non riusciva a capire come la sua padrona fosse stata così stupida. E così incauta. Mettere a repentaglio tutto quello che la vita le aveva offerto su un vassoio d’argento, per correre a un convegno d’amore con un cavaliere di cui si raccontavano spregevoli infamie. Se solo avesse avuto qualche ora in più di pazienza. Se solo fosse riuscita a controllare la sua smania. Avrebbe saputo dal messaggero che il suo promesso era sulla via del ritorno e adesso sarebbe stata ancora viva.
Leggendo questo romanzo pensavo ad una partita a scacchiGià il contesto storico in cui è ambientato, l’Italia Meridionale del 1135, ci fa pensare a quei pezzi scolpiti che sembrano provenire dritti dal Medioevo. Immaginavo i due re rivali, contrapposti da una faida antichissima: Timoteo di Tarsia il bianco e Alberico di Rosetum il nero; due Torri, o rocche quasi inespugnabili: Tarsia all’interno nell’impervia Calabria e Rosetum a picco sul mare; cavalieri ed alfieri e tantissimi pedoni (anche di sesso femminile). 
Ma subito, dopo pochi capitoli, la presunta regina bianca scompare dalla scena, lasciandoci spiazzati. Diciamo che viene ‘mangiata’ da uno dei cavalieri neri: la giovane Giselda, promessa sposa di Manlius di Tarsia, stanca di aspettare il suo promesso che è andato in guerra a sostenere re Ruggiero II nella conquista di Napoli, raggiunge in convegno amoroso il giovane Aureliano di Rosetum, e da quel momento si perdono le sue tracce. La sua cameriera personale, Amelina, una pedina sfrontata e disubbidiente (dato il suo ruolo all’interno del castello) testimonia di avere visto il giovane Rosetum che, dopo aver stuprato la sua signora, l’ha uccisa tagliandole la gola. Confesso di avere pensato che, come protagonista femminile Giselda fosse un personaggio piuttosto debole: infatti la protagonista femminile del romanzo non era lei!  

Appena tornato a casa, Manlius dovrà ripartire verso la costa e la rocca di Petrae Roseti per vendicare il massacro della sua promessa sposa. Con lui ci sono i due alfieri bianchi, anche se in realtà provengono dall’Africa ed uno di loro, Gauda, è un possente nubiano, mentre l’altro, Yusuf, è un esperto chirurgo. I due alfieri ed il cavaliere bianco (Manlius) si sono incontrati nell’esercito di Ruggiero ed ora sono legati da vincoli di lealtà e di amicizia. Insieme a loro c’è anche il mercenario germanico Wilhelm che, quando Manlius è partito per la guerra, è diventato comandante della guarnigione del castello di Tarsia. Wilhelm è una infida pedina fondamentale su questa scacchiera: si tratta di un guerriero prezzolato, un mercenario, ed ha un carattere irascibile e violento, anche con le donne

Lungo il tragitto per andare a Rosetum, in una notte nebbiosa, il drappello incontra un mercante accompagnato da una misteriosa schiava, legata con una catenaQuesta schiava bellissima comincia a risvegliare i desideri degli uomini nell’accampamento Sarà la nuova regina bianca? Sarà una pedina? Una cosa è certa: a questo punto della narrazione si sente fortemente la mancanza di una figura femminile di spicco. E comprendiamo che questa schiava potrebbe essere importante quando veniamo a sapere che è dotata di poteri magici e che la punta del suo anello di ferroha tenuto lontani gli uomini da lei: contiene un veleno che con un solo graffio darebbe la morte. 

“Il mercante ha detto che hai dei poteri” disse piano.“È così. Una magia che mi scorre nelle vene.”Manlius sorrise, facendo parte alla parte razionale di sé. “Io penso che la magia di una donna sia sempre una buona magia.”
Il mercante si ubriaca e gioca a dadi perdendo la sua bellissima schiava, e Manlius, che l’ha sottratta alla sicura violenza di Wilhelm, si ritroverà, suo malgrado, ammaliato dalla donnaMa il mistero della scomparsa di Giselda si fa sempre più fitto, le pedine continuano a muoversi sulla scacchiera, mentre noi le guardiamo dall’ alto una per una, mossa dopo mossa, finché non entrerà in scena la regina nera, con una mossa inaspettata.


Un romanzo storico ambientato in un periodo buio e misterioso, su cui viene voglia di far luce. Un romanzo romantico la cui eroina, la regina nera, è un personaggio indipendente e fiero, pieno di coraggio e di spirito di iniziativaLa ricostruzione storica è, per quanto possibile, accurata, con le imprese di Ruggiero II a fare da sfondo alla vicenda, e personaggi realmente esistiti, come il medico arabo Abu-al-Qasim ed il cartografo Al-Idrisi, che vengono citati dai personaggi di fantasia del libro. 
La narrazione in terza persona completamente impersonale mi ha fatto immaginare questa partita a scacchi, anche perché il cavaliere bianco Manlius non risulta da subito il protagonista della storia. Lo diventa in seguito, a partita iniziata, quando i pezzi si dispongono sulla scacchiera in modo tale che Manlius si trovi necessariamente a condurre il gioco. Tuttavia la partita si continua a giocare su vari fronti, con pedine, alfieri e torri, e con una visione globale dei personaggi.  Con uno stile molto elegante e ricco, Ornella Albanese muove dall’ alto i pezzi sulla scacchiera. Il suo linguaggio è sempre adatto alle situazioni e ai paesaggi descritti e ci fa indovinare le passioni che si agitano in ogni personaggio. Un’appassionante partita a scacchi, dunque, romantica e ricca di passione, e con un velo di mistero che ci lascerà con il fiato sospeso fino all’ultimo capitolo e che finirà con la vittoria sia dei bianchi che dei neri. 
BOOKTRAILER
“L’anello di Ferro” di Ornella Albanese: Il cavaliere bianco e la regina neraL’AUTRICE:
Ornella Albanese ha sempre scritto, sin dalla tenera età di otto anni. Ha cominciato a pubblicare a sedici anni, collaborando alla narrativa di alcune riviste (Gioia, Bella, Milleidee) con una vasta produzione di racconti gialli e rosa. Anche attualmente scrive per Intimità romanzi brevi e a puntate. Dal 1997 ha pubblicato otto romanzi per la casa editrice Le Onde con lo pseudonimo di Alba O’Neal. Infine ha scoperto il Romance storico, e così è cominciata la sua collaborazione con Mondadori, e la conseguente pubblicazione di otto titoli nella collana I Romanzi. Da allora trascorre il suo tempo a immaginare storie complesse e ricche di dettagli storici, e in grado di far addentrare il lettore in luoghi dove il pericolo, l’intrigo e il romanticismo sono sempre presenti. I suoi romanzi hanno diverse ambientazioni e spaziano dal Medioevo all’Ottocento. Come lei stessa ha affermato: “Mi piace collocare i miei romanzi nel medioevo perché ritengo sia un periodo così tormentato della nostra storia da amplificare le pulsioni degli uomini: si uccideva con più ferocia, si credeva in Dio con più fanatismo, si coltivavano ambizioni ossessive, si perseguitava con più crudeltà e si amava con più furore.” L’Anello di Ferro è il suo primo romanzo per Leggereditore Sito Autrice 

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