San Valentino è da poco trascorso … a chi di voi è arrivata l’ambita scatolina?
Parliamo proprio di lui: l’anello di fidanzamento con annessa domanda di matrimonio!
Il solitario resta quello tradizionale per eccellenza, seguito dalla riviera di diamanti e dal trilogy in cui i tre brillanti stanno ad indicare l’amore dei giorni passati, presenti e futuri.
Ogni donna ha i suoi gusti … quindi da non disdegnare anche tutta la serie di pietre a cui l’uomo, anche nell’antichità, ha voluto attribuire significati particolari, virtù e poteri. Non dimentichiamo che nella “new age” pietre e cristalli hanno capacità di equilibrare e potenziare le nostre energie oltre che purificare l’organismo, proteggono da spiriti maligni, malattie ed hanno influenza sui sentimenti. Non ultimo sono legate ai vari segni zodiacali.
Se poi la famiglia dello sposo dovesse possederne uno di famiglia tanto meglio! Ben vengano le tradizioni e significati affettivi annessi.
Unica raccomandazione: l’anello di famiglia non deve e non può essere in alcun modo modificato, se non nella misura. Quindi, care fanciulle, fatevene una ragione. Accettate la montatura anche se antiquata, con uno smagliante sorriso come consta quando si riceve un dono e godete del significato importante di questo gesto.
L’anello di fidanzamento andrà portato al dito anulare della mano sinistra in cui già gli antichi ritenevano passasse una vena collegata direttamente al cuore.
Il giorno del matrimonio però l’anello di fidanzamento, di qualsiasi foggia sia, andrà lasciato nel vostro portagioie. Infatti unico gioiello consentito alle mani della sposa è la fede nuziale, oggetto per tutto il giorno delle attenzioni ed ammirazioni degli ospiti.
Dopo il giorno delle nozze, il vostro pegno d’amore, potrà essere indossato unitamente alla fede.
Ammesso farsi aiutare nelle idee e nella realizzazione … fatevi consigliare da mamme, sorelle, amici e non disdegnate l’aiuto dei wedding planner. E che favola sia.
E voi? Com’è stato il vostro sogno? Come vorreste che fosse?
Anna Ubaldeschi