Secondo il funzionario, lo sfruttamento forestale è stato condotto in modo tradizionale dalle popolazioni locali e da alcune imprese attive nelle aree di ricche di foreste.
Il risultato è stata la diffusione di incendi forestali illegali, i cui impatti sull'ecosistema non sono ancora stati chiariti appieno.
Le foreste angolane si estendono su 53 milioni di ettari. La deforestazione è principalmente legata all'agricoltura di sussistenza, che assicura il sostentamento del 90 per cento della popolazione. Anche l'allevamento e la raccolta di legna da ardere contribuiscono al processo di degrado.
In teoria, il 10 per cento dell'Angola gode di qualche forma di protezione. Il paese ospita 5.185 specie di piante, , 930 di uccelli, 235 mammiferi, 296 rettili e 85 anfibi.
Il tasso di deforestazione è ancora relativamente basso. Tra il 1990 e il 2005 il paese ha perduto il 3 per cento della propria copertura forestale. Restano però gli effetti della deforestazione, dall'erosione del suolo alla diffusione della desertificazione e della salinizzazione.
Secondo Mongabay il governo angolano, fortemente indebitato, ha venduto numerosi concessioni forestali a compagnie del legno straniere. Anche petrolio e minerali sono una fonte di reddito per il governo, ai danni delle foreste.