L'angolo della zia#2 - RECENSIONE "VINTAGE*" - la strega della montagna

Creato il 01 marzo 2013 da Lafenice
Buongiorno a tutti amici ed amiche, bentornati ad una nuova puntata de “L'angolo della zia”, la rubrica del diario dedicata alla letteratura dell'infanzia.
Prima di presentarvi il libro di cui parlerò quest'oggi, vorrei spiegarvi una cosa. Quando, nel titolo, accanto alla parola “Recensione”, troverete la scritta “Vintage”, significa che le recensioni in questione riguardano i libri della mia infanzia, pubblicati una ventina d'anni fa e, molto probabilmente, non più in commercio. Quando, invece, accanto alla parola “Recensione” troverete la scritta “Moderni”, stiamo parlando di libri appena usciti o in arrivo. Bene, fatta questa doverosa premessa, direi di passare al libro in questione!
La strega della montagna di Gloria Cecilia Dìaz Piemme Junior//Il Battello a vapore//Serie Bianca pagg. 63 pubblicato nel 1994
La povera strega della montagna più piccola ha un grosso problema con le scope volanti. Ogni volta che tenta di atterrare, queste vanno a pezzi. Tutta colpa degli alberi.. In fondo, però, una soluzione ci sarebbe: potrebbe tagliarli tutti e costruire una pista d'atterraggio vera e propria.
Amo la letteratura d'infanzia perché trasmette, forte e chiaro, un messaggio: può essere il più classico “l'amore trionfa sul male”, “aiuta il prossimo” o “sii generoso”, oppure può parlarci in modo più specifico di ciò che di sbagliato sconvolge le nostre vite, proprio come il libro della Dìaz. Un messaggio che, ad essere sincera, non penso che un bambino riesca a comprendere fino in fondo. La strega della montagna più piccola, Alina, è una vittima (finta). Se ne rimane sul cucuzzolo della sua piccola montagna, arroccata nel risentimento verso quella che pare essere una congiura nei suoi confronti (perché la distruzione di ogni scopa contro i poveri alberi che non fanno altro che esistere, non è causata dall'imperizia della maga ma dalla semplice esistenza di queste povere, verdi creature), e decide che l'unico modo per tornare ad essere felice, non è risolvere il proprio problema (ovvero imparare ad usare una scopa volante) ma eliminarlo direttamente (creando nuovi ostacoli da superare e, magari, molto più difficili). Un modo per non affrontare sé stessa, un modo per non fermarsi a riflettere su ciò che la turba, sulla sua incapacità di volare su una scopa. Fortunatamente, arriva in suo soccorso il buonsenso, rappresentato dalle altre streghe che abitano le montagne vicine: le illustrano ciò che ella non vuole vedere, ovvero tutti i problemi che creerà, non soltanto a sé stessa ma anche alla sua amata montagna, se procederà nel suo folle piano. E, cosa ancora più importante, le offrono una via d'uscita: imparare ad atterrare con delicatezza con una scopa volante. Il cammino sarà duro, i fallimenti saranno innumerevoli ma la nostra strega ce la farà: non romperà più la scopa, avrà salva la sua montagna ed avrà trovato qualcosa di molto importante – delle amiche con cui condividere parte della sua esistenza.
Quanta verità in così poche righe sparse poco più di 60 pagine! Perché buona parte dei problemi che caratterizzano la nostra vita, non sono altro che il frutto della nostra incapacità di affrontare anche la più piccola sfida: diventano un mare di detriti che, con il passare del tempo, si depositano l'uno sopra l'altro, formando una montagna che, sì, è realmente difficile da superare. Ed ecco che arriva lo sconforto, il dolore, la frustrazione. Credo che la chiave risieda in una sola, unica, cosa: l'accettazione. Accettare di essere umani, imperfetti, con mille paure ed adoperarsi per affrontarle e poi superarle: perché non esiste nessun problema che non possa essere risolto.
Una grande lezione di vita! Voto: 5 mele!

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