Quest’ominide pare viva in gruppi sempre più sparuti che si riuniscono presso dei luoghi comuni denominati sezioni o circoli; il maschio si presenta all’aspetto poco aggraziato, indossante una giacca di colore marrone a costine verticali e finte toppe sui gomiti, camicia di colore azzurro tenue aperta sul collo e pantaloni di tela di colori improponibili che variano dal lilla all’ocra; la femmina invece ama sfoggiare gonne lunghe, camicie di cotone leggero o lino e sfrecciare con una bicicletta simil-graziella (con l’immancabile cestino floreale sul manubrio) sui marciapiedi delle più affollate metropoli, insultando gli sventurati pedoni che rischiano di venire travolti dalla sua corsa insensata verso qualche costosa erboristeria omeopatica del centro.
Cresciuto a salamelle alle feste dell’Unità l’ Homo Democraticus pare essersi evoluto alimentarmente e ora privilegia i ben più costosi cibi macrobiotici o biologici.
Ma l’aspetto che più stupisce di questa nuova specie è la sfera psicologica individuale e di gruppo.
L’ Homo Democraticus innanzitutto vive nella perenne percezione di sé quale essere perfetto e ineffabile: le sue scelte sono sempre dettate dal buon senso e dalla consapevolezza di avere la ragione sempre e solo dalla propria parte. Anche di fronte alle palesi contraddizioni cui inevitabilmente viene posto dalla scelte nefaste dei suoi capibranco, trova sempre delle motivazioni esogene e dei capri espiatori. La colpa non è mai della sua specie, ma delle altre che non gli consentono di agire come vorrebbe; lui vorrebbe un pianeta pulito, più diritti per tutti, la pace nel mondo… ma, pressato dalla necessità di dare risposte pragmatiche e di dimostrarsi “responsabile”, appoggia qualsiasi guerra, la costruzione degli inceneritori, il salvacondotto per i peggiori delinquenti, qualsiasi tipo di ruberia e privazione di diritti per gli homini comunis… insomma, la distruzione fisica e morale della società in cui vive. Ovviamente anche di fronte alle azioni più abbiette l’ Homo Democraticus trova sempre qualcuno su cui scaricare la responsabilità con frasi del tipo “ce lo chiede l’Europa”, “ce lo chiedono i mercati”, “guarda che spread (termine che ben pochi pare abbiano compreso cosa significhi, ma ha assunto valore di dogma)” e via elencando…
A livello di gruppo, benché l’ Homo Democraticus si professi totalmente contrario alla violenza, può divenire molto aggressivo e incline a fomentare le peggiori forme di sopraffazione verso chiunque metta in dubbio le sue idee e i suoi privilegi. Ovviamente tutto deve essere eseguito in modo pulito e lontano da occhi pubblici, possibilmente ad opera di esterni alla specie. In questo esso si dimostra molto amante della pulizia.
Altra sua caratteristica è l’istituzione di leggi e regole ferree, ma con la particolarità che queste devono essere seguite solo da chi è esterno alla specie, mentre per lui queste norme non valgono o, se vengono palesemente infrante, c’è sempre una spiegazione che autoassolva il branco.
Infine l’ Homo Democraticus ha sviluppato un’attrazione morbosa per una strana specie di ominide vivente ad Arcore col quale ha intrecciato un rapporto di odio/amore ormai ventennale e che per molti della specie rappresenta ormai l’ultima ragione d’essere.
Ah, pare abbia una sorta di fobia per i grilli.
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