GERMANIA: UNA MOBILITAZIONE CITTADINA MASSICCIA CONTRO IL NUCLEARE ED I SUOI RIFIUTI.
Il convoglio di rifiuti radioattivi in provenienza dalla Francia è arrivato martedì al sito di stoccaggio di Gorleben, nel nord della Germania, dopo quattro giorni di un tragitto reso caotico grazie alla determinazione cittadina. Mai un tale trasporto avrà conosciuto un tale ritardo, una tale opposizione,: perché è una mobilitazione di un'ampiezza senza precedente a cui l'industria nucleare ha dovuto fare fronte.
Sotto alta protezione poliziesca, 11 camion carichi di rifiuti radioattivi tedeschi, rilavorati in Francia alla fabbrica di La Hague, hanno raggiunto Gorleben martedì mattina, dopo 91 ore di tragitto in treno, da Valognes (Manica), fino a Dannenberg, passando per Caen, Amiens, Reims, Strasburgo. Le 123 tonnellate di materiali altamente radioattivi si aggiungeranno ai 91 container già stoccati nei capannoni aspettando una decisione finale del governo sul loro eventuale seppellimento.
il sito di Gorleben
L'opposizione cittadina a questo convoglio è stata estremamente importante, i tedeschi hanno indicato chiaramente, in modo non violento ed ad alta voce che si opponevano a questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Venuti in automobile, in autobus e centinaia anche in trattore, decine di migliaia di militanti si sono ritrovati sotto una foresta di striscioni e di cartelloni per protestare contro questo 12esimo rimpatrio di rifiuti nucleari dal 1995 e contro la politica nucleare del governo Merkel.
La società in tutti i suoi componenti, dai bambini agli ottantenni, ha raggiunto il movimento di opposizione, in un largo movimento di disobbedienza civile, con azioni che vanno dal semplice sit-in, al blocco delle strade con i trattori e anche con… le pecore!
I rifiuti nucleari, un vicolo cieco
Questo convoglio è il simbolo del vicolo cieco che rappresenta il nucleare: questo trasporto dimostra una volta ancora che non esiste soluzione per i rifiuti nucleari. Dal 1995, il sito di Gorleben accoglie dei rifiuti vetrificati altamente radioattivi in container posti in un capannone e ventilati affinché raffreddino.
Questo "stoccaggio temporaneo" dura da quindici anni!
A lungo termine, il governo tedesco studia la possibilità di stoccarli in uno strato geologico profondo, nel sale. Ora i primi studi hanno già mostrato che la miniera di sale di Gorleben non è stagno.
Lo stoccaggio nel sale ha già dimostrato peraltro la sua inefficacia in Germania. Non lontano da Gorleben, la miniera di sale di Asse (Bassa-Sassonia) che nasconde 126 000 fusti di rifiuti di debole e media attività stoccati in "modo definitivo" dagli anni 1960. Ora, si è recentemente saputo che questa miniera subisce importanti infiltrazioni di acqua dal 1988 e che il sito conosce delle perdite radioattive. Il sale non è stagno. All'inizio del 2010, il governo tedesco ha così deciso di riaprire la miniera e di riprendere tutti i rifiuti. Il sito di Asse, concepito al principio come un progetto pilota, era supposto portare una soluzione allo stoccaggio finale dei rifiuti nucleari. Ora, i tedeschi hanno dei seri dubbi in quanto alla viabilità degli strati di sale come alternativa fattibile.
Bisogna uscire dal nucleare!
Sareste pronti a condurre un'automobile senza freni? Probabilmente no. Tuttavia, è ciò che fa l'industria nucleare da cinquant' anni: pilota l'energia dell'atomo con il piede sull'acceleratore, senza preoccuparsi della sorte dei sottoprodotti avvelenati che genera: i rifiuti radioattivi.
Greenpeace chiede dunque l'abbandono progressivo del nucleare: per gestire la crisi dei rifiuti nucleari che abbiamo già prodotti, la soluzione è di smettere di produrre nuovi rifiuti, e di sviluppare le energie pulite e l'efficacia energetica. Bisogna vietare la costruzione di ogni nuovo reattore e mettere immediatamente un termine ad ogni processo di rilavorazione.
Fonte: Greenpeace France, tradotto per noi da Fabienne Melmi.