La NASA ha comunicato recentemente i risultati di uno studio svolto dal 2003 al 2008 attraverso una serie di ricognizioni satellitari circa il volume del ghiaccio in Antartide, ormai da molto tempo oggetto di grande attenzione a causa del riscaldamento globale.
Lo studio in questione, però, sembra porsi in diretta contraddizione con quanto sia stato affermato nel corso degli ultimi anni, nella misura in cui, stando ai dati NASA, l’Antartide sta espandendo, e non contraendo, il suo volume di ghiacci. Un aumento di ben 112 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno sino al 2001, e di 82 miliardi di tonnellate fino al 2008. Un aumento tale, dicono gli scienziati, da controbilanciare la diminuzione causata dal riscaldamento globale, che non è messo in discussione.
Attraverso l’utilizzo dei satelliti, è possibile individuare con precisione l’altezza di un punto: è così che è stato svolto lo studio in questione, mostrando come l’altezza dei punti osservati aumentasse di anno in anno anziché diminuire.
Come affermato prima, lo studio non mette assolutamente in discussione l’esistenza e la gravità del fenomeno del riscaldamento globale; semplicemente ridimensiona le conseguenze catastrofiche che spesso vengono addotte. E’ comunque molto possibile che non sarà possibile mantenere questo standard, ed anzi già di giorno in giorno la crescita dei ghiacci è più lenta. La naturale evoluzione di questo sarà che un domani effettivamente l’Antartide non riuscirà a compensare con nuovi ghiacci gli scioglimenti dovuti al clima. Siamo tuttavia ancora lontani dagli scenari apocalittici dei mari che alzano il loro livello ed inondano zone una volta asciutte. Anzi, pare che l’Antartide ed i suoi ghiacci riescano da soli a ridurre il livello dei mari di 0,27 millimetri l’anno.
Seppur molto preciso e rigoroso, lo studio ha alcuni margini di errore, dal momento che, com’è evidente, è molto difficile misurare con precisione lo stato del continente più freddo ed inospitale del nostro pianeta.
Resta invece vivo l’allarme verso la situazione al polo Nord, in Groenlandia, dove la diminuzione del volume dei ghiacci è invece un dato noto e ben dimostrato.