L’antica città sommersa di Shi Cheng: alla scoperta dell’Atlantide cinese

Creato il 23 febbraio 2014 da Dariosumer
Il lago Qiandao in Cina è un luogo lussureggiante di acque cristalline, isole esotiche e foreste tropicali. Ma è nelle sue profondità che si nasconde il vero gioiello: un sito millenario la cui scomparsa risale a poco più di cinquant'anni fa, proprio a causa della creazione del bacino idrico. Oggi si può partecipare a immersioni esploratrici per scoprire questi luoghi dimenticati.

La Cina è ricca di leggende legati ad antichi territori, ma questa particolare leggenda di cui vi narriamo oggi ha una forma reale e concreta: sotto le acque del lago Qiandao si trova un’antica città sommersa. Shi Cheng, o la Città dei Leoni, è oggi meta di un nuovo turismo all’interno della provincia di Zhejiang, nell’est cinese. Un turismo che attira numerosi sub che, novelli Indiana Jones con le bombole, si tuffano per esplorare le meraviglie di questo sito millenario, collocato a una profondità tra i 22 e i 40 metri. La sparizione di questi luoghi è però un evento abbastanza recente. Il Qiandao è infatti un lago artificiale, creato come riserva idrica per la stazione idroelettrica sul fiume Xin’an. Con la sua creazione la città di Shi Cheng è scomparsa dall’oggi al domani, e altrettanto velocemente è stata dimenticata. Fino alla sua riscoperta.
Ma andiamo con ordine. Ai piedi del monte Wu Shi, o Montagna dei Cinque Leoni, esistevano due floride città. Shi Cheng prendeva il nome proprio dalla montagna: fu fondata nel 621 durante la dinastia Tang (618-907) ed era un importante centro politico, economico e culturale. Vicino, sorgeva un’altra città ancora più antica: He Cheng, la cui fondazione risale al 208 durante la dinastia Han (25-200), ed era un florido porto lungo il fiume Xin’an. Le due città sono esistite per secoli fino a quando, nel settembre del 1959, il governo cinese decise che occorreva una nuova centrale idroelettrica e un attiguo bacino per fornire l’energia alla città di Hangzhou: la capitale della provincia di Zhejiang, infatti, era in continua crescita. Fu così che la valle venne allagata per creare questo lago artificiale: oltre a Shi Cheng e He Cheng vennero sommerse altre 27 città, 1.377 villaggi e oltre 20.000 ettari di terreni agricoli. Circa 290.000 persone dovettero lasciare le loro case. Le due antiche città vennero completamente dimenticate.

Il lago Qiandao, d’altro canto, divenne un luogo di enorme attrazione turistica. La vista sul bacino d’acqua è uno dei motivi principali. A perdita d’occhio si diffondono infatti migliaia di isole: 1.078 le più grandi, più un altro migliaio di isolotti sparsi. Per questo il luogo è popolarmente conosciuto come Lago delle Mille Isole. Il lago è famoso per le sue acque cristalline, che per buona parte sono anche potabili: è infatti qui che si produce una nota marca d’acque minerali cinese, dalle proprietà specifiche. L’intero panorama è circondato per lo più da lussureggianti foreste tropicali, e le isole stesse rappresentano un’attrazione esotica: tra queste sono popolari l’Isola degli Uccelli, l’Isola delle Scimmie e figurano anche nomi strambi come l’Isola che Vi Ricorda della Vostra Infanzia.
Tale potenziale turistico non poteva non essere sfruttato. Qualcuno si ricordò delle antiche città sommerse e fu così che nel 2001, dopo più di quarant’anni, una spedizione di sommozzatori partì alla ricerca. La spedizione fu fortunata: la cinta muraria apparve in tutta la sua interezza e venne persino riportato un mattone in superficie. La scoperta fu denunciata alle autorità locali, e vennero condotte ulteriori ricerche. Fu così che l’intero nucleo urbano delle due città apparve intatto, come fossilizzato nel tempo. L’acqua aveva preservato il sito dagli agenti atmosferici e persino le scalinate di legno erano intatte.

Nel 2005 vennero scoperte altre tre città sommerse. A un certo punto della faccenda se ne occupò il Chinese National Geography (rivista mensile simile al National Geographic americano), che organizzò la sua spedizione e ritornò in superficie con delle foto sensazionali. L’eccitazione per la scoperta era palpabile, ma ci si cominciava a porre il problema di come preservare il sito, prima ancora che farlo diventare un’attrattiva turistica. Lo scopo principale rimaneva infatti quello di guadagnare dalla scoperta. Tanto è vero che venne costruito un sottomarino a uso civile capace di trasportare 48 passeggeri. Ma nonostante l’ingente spesa affrontata (6.36 milioni di dollari) non venne mai utilizzato: si temeva infatti che le forti correnti causate dal suo movimento avrebbero potuto danneggiare gli edifici.