Il teatro romano di Volterra
Il sito conosciuto come Vada Volterrana è stato riconosciuto come un porto chiave dell'antica Toscana, utilizzato dai Romani di Volaterrae (oggi Volterra) per l'importazione ed esportazione di prodotti commerciali in tutto il Mediterraneo.L'antico porto è situato a nord della foce del fiume Cecina, nella località di S. Gaetano di Vada. Qui l'Università di Pisa sta effettuando sin dal 1980 una serie di scavi che ha permesso di individuare un notevole quartiere commerciale con grandi strutture ed un impianto di età augustea rimasto in uso fino al VI-VII secolo d.C.
La squadra di archeologi, oggi guidata da Simonetta Menchelli del Laboratorio di Topografia Antica dell'Università di Pisa e da Stefano Genovesi, delle Soprintendenze Archeologiche di Toscana, Liguria e Sardegna, ha scoperto due bagni termali, un horreum (grande magazzino) con circa 36 scomparti, un grande serbatoio per l'acqua, una fontana monumentale e un edificio con tre grandi absidi decorate con dipinti di qualità e circondato da un cortile aperto di forma quadrata.
Ipotesi ricostruttiva del grande edificio, forse un magazzino, di Vada
(Foto: diggingvada.com)
Volaterrae, servita dal porto di Vada Volterrana, aveva in disponibilità un vasto territorio ricco di risorse minerali. Le tombe scavate nei dintorni hanno rivelato l'esistenza di una ricca aristocrazia etrusca. Nel III secolo a.C. la città entrò nell'orbita di Roma e alcuni membri dell'aristocrazia di Volterra divennero senatori. La città possiede un antico teatro romano e diverse terme.
Il porto di Vada Volterrana fu celebrato da Plinio e da Rutilio Namaziano, il quale vi era sbarcato tra il 415 e il 420 d.C. e che descrive un sistema di secche qui presente che non rendeva agevole la navigazione. Vada Volterrana era, inoltre, un importante tappa lungo le vie Aurelia ed Aemilia Scauri.
Vada Volterrana, scavi e planimetria degli ambienti portuali
(Foto e piantina: diggingvada.com)
Quest'anno gli archeologi contano di proseguire i lavori presso la struttura appena scoperta, che verrà indagata con maggior precisione attraverso la sequenza stratigrafica. Gli archeologi si ripropongono anche di esplorare la necropoli con le sepolture in anfora.