La razza bianca è stata volutamente tenuta all’oscuro riguardo all’ ancestrale religione induista, che venne praticata in tutta l’ Europa preistorica, per migliaia di anni, prima della nascita del cristianesimo. Come risultato, la razza bianca ha “perso la bussola” e dimenticato “chi è” spiritualmente, scartando l’introspezione, nella selvaggia ricerca di denaro e beni materiali. Esamineremo la moderna censura della religione Hindu e la soppressione del suo simbolo chiave, la svastica. Vedremo come, di conseguenza, i bianchi abbiano dimenticato il loro passato, il loro futuro e la grandezza delle loro antiche dottrine spirituali.
L’ induismo, con i suoi elevati concetti spirituali di anima eterna, reincarnazione, Karma, Yoga, Terzo Occhio e Nirvana (concetti che molti bianchi oggi stanno misteriosamente riabbracciando), è una tradizione religiosa europea ormai perduta, la quale nacque molto prima del cristianesimo e dell’ebraismo. Questa non è una congettura razzista o una opinione non supportata, è un fatto provato nel mondo accademico.
SVASTICHE TROVATE NELLE ROVINE DELL’ANTICA EUROPA
Tutte le antiche culture europee, come gli Etruschi, i Greci, i Romani, i Galli, i Celti, ecc praticavano lo stesso tipo di alta religione spirituale, l’induismo. Possiamo ancora trovare il simbolo centrale di questa religione, la svastica, in tutti i principali rinvenimenti archeologici europei. Questo studio dell’università di Yale del 1898 ci fornisce una mappa di questi ritrovamenti:
La maggior parte delle persone associano l’induismo all’India. Questo è corretto. Ma l’induismo non è nato in India. Venne portato in India, secondo gli studiosi. Questi ultimi ritengono che, prima di stabilirsi in Europa, i nomadi “ariani” (o razza bianca) invasero l’India antica da nord, portando con sé l’induismo e introducendolo nel subcontinente.
(NOTA: Ci hanno insegnato a scuola che il termine “ariano” rappresenta l’ideale Hitleriano di una “razza superiore” con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Questa tuttavia è una bugia bella e buona. Storicamente, “ariano” ha sempre significato “razza bianca”, cioè gli europei. Per centinaia di anni prima della seconda guerra mondiale, gli studiosi universitari di tutto il mondo usarono il termine “ariano” per indicare i “bianchi”. (Fate una semplice ricerca in Google books e vedrete).
L’induismo è ancora praticato nell’India odierna. L’Europa invece è andata incontro ad un destino diverso. L’introduzione del cristianesimo, duemila anni fa, sradicò la razza caucasica dalle sue radici religiose indù, gettando l’Europa nei Secoli Bui da cui la popolazione, in generale, tentò, fallendo in molti modi, di emergere.
L’origine segreta dell’induismo e della razza bianca viene svelata, in una cronaca affascinante conosciuta negli ambienti accademici come l’antica “Invasione Ariana dell’India”. Ancora una volta, non si tratta di una teoria marginale, ma è accettata dalla stragrande maggioranza degli studiosi del mondo, archeologi, professori e accademici.
L’INVASIONE ARIANA DELL’INDIA
Gli storici hanno creduto per secoli, che l’India preistorica, terra natale della svastica, simbolo chiave dell’induismo, fosse la patria di due razze: gli Ariani dalla pelle chiara e i Dravidi dalle pelle scura.
La teoria dell’invasione ariana dell’India postula che i Dravidi erano il popolo nativo dell’India moltissimo tempo fa e ad un certo punto vennero invasi da nord da una sofisticata razza caucasica di guerrieri nomadi, gli ariani. La vittoria degli Ariani fu rapida e completa e scelsero di rimanere, abbandonando il loro stile di vita nomade, amalgamandosi con i nativi. Gli Ariani insegnarono ai Dravidi la loro avanzata cultura e religione, il loro simbolo chiave cioè la svastica, portando infine il loro dominio culturale e linguistico fino alla parte settentrionale del subcontinente. Gli ariani istituirono il sistema delle caste e si stabilirono, come quella dominante al fine di proteggere la loro pelle bianca e mantenere il loro sangue puro. Questi ariani, secondo gli storici, sono coloro che composero i sofisticati scritti vedici; questi testi costituiscono il cuore della religione dell’Induismo.
Dall’India, gli Ariani migrarono poi verso ovest in Europa, portando la cultura nelle zone che si sono poi evolute in Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Polonia, e così via. Ogni bianco caucasico americano che possa rintracciare le origini della sua famiglia in Europa è un discendente di questi ariani.
Di nuovo, questa non è un opinione, rappresentano studi accademici. In Barbarian Tides, una pubblicazione dal 1982 della prestigiosa biblioteca Time-Life Books, ci viene detto:
“Costoro, gli ariani, avrebbero condiviso le loro istiturzioni sociali nel subcontinente indiano divulgando una cultura spirituale unica, l’induismo”.
“Il concetto di casta nasce dall’estrema coscienza di razza: la parola originale usata per “casta” significa “colore”.
Ciò ha una conseguenza interessante: Molto prima del cristianesimo, la maggior parte dei caucasici europei praticò la religione che oggi chiamiamo induismo. Se gli Ariani portarono l’induismo in India e gli europei discendono dagli ariani, ne deriva che tutti gli antenati dei popoli europei, ad un certo punto, praticarono una forma di induismo.
Naturalmente, la maggior parte dell’occidente oggi, ha capito che il simbolo della svastica era sacro per gli Indù che vivevano in India. E’ visibile nei templi, negli altari, nelle scritture religiose, venivva utilizzata inoltre nei matrimoni, nei festival, dipinta sulle case e presente su vestiti e gioielli.
SVASTICHE IN INDIA
In ogni caso pochissimi occidentali si ricordano che la svastica una volta era il più importante e prolifico simbolo europeo.
SVASTICHE NELL’EUROPA ANTICA
Svastica dall’antica Gallia. Museo gallo-romanico, Lione, Francia.
Mosaico romano decorato con svastiche a La Olmeda, Spagna
Poco dopo l’incredibile scoperta della mitica città di Troia nel 1870 da parte dell’archeologo tedesco Heinrich Schliemann (1822-1890), vennero rinvenuti una moltitudine di artefatti recanti la svastica nelle rovine della città. Dopo aver consultato due studiosi di sanscrito, Emile Burnouf e Max Müller, Schliemann si convinse che fosse un importante simbolo religioso ariano. Burnouf, un orientalista francese, ritenne che la svastica fosse una prova non solo della migrazione verso ovest delle tribù ariane provenienti dall’India, ma anche un collegamento simbolico alla sofisticata religione induista.
Nel suo libro del 1896, The Swastika: The Earliest Known Symbol and its Migrations, Thomas Wilson, già curatore del Dipartimento di antropologia preistorica nel Museo Nazionale degli Stati Uniti, scrisse a riguardo della svastica:
“Alcune autorità sono del parere che si tratti di un simbolo ariano che venne utilizzato prima della loro dispersione in Asia e in Europa. Si tratta di un bel soggetto di indagine e potrebbe forse spiegare come la svastica sia stata diffusa tra svariati popoli, per l’effetto di vari esodi della popolazione in Europa e Asia “.
-Thomas Wilson
Nel 20 ° secolo, immagini di svastiche vennero scoperte su manufatti di tutta Europa: mosaici, fregi, sculture, e dipinti, utilizzati dagli Etruschi, dai Romani, dagli Scandinavi, dai Sabini, dai Frigi e dai Greci.
Al di fuori dell’Europa, la svastica venne rinvenuta in alcune città-stato della Mesopotamia, sulle antiche reliquie iraniane e ittite e utilizzate in TIbet dalla fede autoctona Bön. La svastica è importante anche per il buddismo e per il giainismo – moderne rivisitazioni della religione antica induista.
IL REVIVAL DELLA SVASTICA IN EUROPA – “DIO E’ MORTO”
Poco dopo la scoperta di Schliemann, la svastica andò di moda tra i bianchi europei, molti dei quali cominciarono a denunciare in massa il cristianesimo e a vedere la svastica come l’autentico emblema della loro origine europea. Il movimento si diffuse tra i bianchi in tutto il mondo:
A quei tempi, anche gli scritti dell’influente filosofo tedesco del 19 ° secolo Friedrich Nietzsche (1844-1900) aiutarono a riportare in auge la svastica. Nietzsche è famoso per la sua appassionata denuncia al monoteismo biblico. La sua frase famosa era “Dio è morto” in Così parlò Zarathustra (1883).
Cosa intese Nietzsche con questa sua frase provocatoria?
Nietzsche accusa che la religione cristiana, sia stata una bufala perpetrata da “ebrei” (stando a quanto affermò) e progettata per metterli in una posizione di potere, influenza e autorità. L’obiettivo ebraico, secondo lui, era quello di elevare il Dio guidaico a Dio del Mondo, stabilendo la religione del Nuovo Testamento sulle fondamenta del loro dell’Antico Testamento:
“… Il cristianesimo [..], non è un movimento contro l’ebraismo, ma piuttosto la sua conseguenza… anche oggi il cristiano può sentirsi anti-ebraico senza rendersi conto che esso stesso è la conseguenza ultima del giudaismo … “
-Friedrich Nietzsche
Già nel Rinascimento, molti europei erano già disposti ad abbandonare la tradizione biblica, che veniva percepita estranea alle loro origini. Dal 19 ° secolo, gli studiosi europei e i laici cominciarono a riscoprire il proprio patrimonio religioso. Questo movimento Anti Giudeo/Cristiano acquisì moltissima popolarità tra gli studiosi, gli accademici e gli intellettuali, come Aldous Huxley, che diffidò sempre dal monoteismo. Nel suo articolo ‘one and many” Huxley afferma che:
“Il monoteismo, come noi la conosciamo in Occidente, è stato inventato dagli ebrei”
-Aldous Huxley
I seguaci delle religioni abramitiche/semitiche del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam non utilizzano la svastica. Il popolo semitico ebbe una storia religiosa, culturale e linguistica molto diversa dagli Indo-europei (chiamati così, perché gli ariani si stabilirono in India prima di migrare in Europa), le religioni semitiche presenti in Europa, attraverso il cristianesimo, sono molto più giovani di quella che utilizza la svastica.
IL SANSCRITO, LA LINGUA MADRE EUROPEA
Il modello dell’”invasione ariana” emerse dopo che il filologo inglese Sir William Jones (1746-1794) riconobbe le somiglianze tra la lingua l’antica lingua indiana dello sanscrito e le lingue europee più moderne, tra cui il latino, greco, il germanico, il celtico e le lingue slave.
Gli studiosi scoprirono che il Sanscrito era in realtà la “lingua madre” da cui tutte le lingue d’Europa si sono evolute. Le lingue europee vengono ora chiamate “Indo-Europe” in onore della loro origine “indiana (sanscrita). Altri ricercatori approfondirono il lavoro di Jones, mostrando che le lingue avestica e armena si basavano sul sanscrito.
Il termine “ariano” deriva dall’antico termine indiano (sanscrito vedico) e persiano (avestanico) “arya” che sta a significare “nobile”. Le tribù ariane in India chiamarono la loro terra “Aaryaa varta” o “Distesa Ariana”. Gli Ariani in Iran chiamarono le loro terre similmente, con il nome di Airyanem Vaejah, oggi conosciute come Iran, che è a sua volta una variante del termine “Ariano”.
Gli occidentali inconsapevoli della discendenza ariana dell’Iran spesso fanno di tutta l’erba un fascio in base alla religione islamica che lo accomuna ai paesi limitrofi. L’Iran, si è tuttavia, contraddistinto in diversi modi, che gli hanno permesso di mantenere gran parte della sua identità nazionale, razziale e culturale per migliaia di anni. Descrivendo gli iraniani, il famoso storico del 5 aC Erodoto scrisse:
“Nei tempi antichi … erano conosciuti come Ariani”.
-Erodoto
Il re persiano, del 6 ° secolo aC, Dario il Grande, in una iscrizione a Naqsh-e-Rostam, afferma:
“Io sono Dario, il grande re … Un persiano, figlio di un persiano, un ariano, con origini ariane …”
-Dario il Grande
Circa due terzi della attuale popolazione dell’Iran si può definire “caucasica”, discendono dalle antiche tribù ariane che si spinsero a overt attraverso l’Iran, continuando fino a giungere in Europa dal nord dell’India. Il restante terzo è turco o arabo.
Lo scià aveva il titolo di Arya-Mehr, che significa “Luce degli Ariani”. Un’antica tradizione iraniana paragonabile al sistema di caste indiano e che è in paratica ancora oggi è la regola contro il matrimonio interrazziale. Agli ariani iraniani viene proibito dalle loro famiglie e in alcuni casi anche da leggi di sposarsi con non ariani.
Il famoso filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770 – 1832) ritenne che la scoperta linguistica di Jones fosse la prova della migrazione verso ovest degli antichi Ariani. Lo studioso norvegese di sanscrito, Christian Lassen (1800-1876) era d’accordo con questa linea di pensiero, sottolineando che gli antichi Ariani, come i moderni cittadini appartenenti alle caste benestanti, avevano una carnagione più chiara. Il lessicografo tedesco Jacob Grimm (1785 – 1863), che scrisse un’opera basata sugli antichi miti ariani, chiamata ora “Grimm’s Fairy Tales” (cioè, la Bella Addormentata, Cenerentola e Raperonzolo), affermò che queste storie vennero utilizzate per millenni come veicoli per il trasporto di insegnamenti spirituali incredibilmente avanzati, durante le varie epoche.
Questi rinomati pensatori ebbero una forte influenza in Europa, dove esercitarono un impatto tremendo sul filologo tedesco e orientalista Max Muller (1823-1900), uno degli studiosi più celebri del 19 ° secolo.
Muller scrisse:
“Le nazioni ariane … si erigono sopra di noi come le principali nazioni dell’asia occidenale e dell’europa. … Perfezionarono la società ed i costumi; dalle loro opere possiamo apprendere elementi di scienza, le leggi dell’arte, e principi della filosofia. … Queste nazioni ariane divennero sovrane nel corso della storia, e il loro obiettivo sembrò quello di collegare tutte le nazioni del mondo grazie alle catene della civilizzazione … “
-Max Muller
Dal 1800 gli inglesi stavano già utilizzando questo modello come proposito politico per giustificare l’occupazione e il dominio coloniale dell’India, che cominciò agli inizi del 1600 e terminò nel 1947.
Molti scrittori e storici tracciarono le origini degli Ariani nella regione dei monti caucasici; queste montagne collegano Europa ed Asia, da qui il termine “caucasico”, inventato dall’antropologo tedesco Johann Friedrich Blumenbach (1752-1840), ed utilizzato correntemente per indicare la razza bianca.
IL GRANDE DILUVIO CHE AFFONDO’ ATLANTIDE
Alcuni studiosi ipotizzano che gli ariani provengano dal Tibet, dal cosiddetto “tetto del mondo”, dove a detta di molti ricercatori, gli atlantidei si sarebbero rifugiati dopo che le acque del diluvio distrussero Atlantide (sì, Atlantide), rimanendo sulle vette della regione al sicuro per generazioni. La stirpe ariana si generò qui, secondo questa ipotesi, divenendo la discendente diretta di quella atlantidea. È interessante notare che il famoso filosofo tedesco Immanuel Kant (1724 – 1804), descrivendo il Tibet, dichiarò:
“… Senza dubbio fu abitato prima di ogni altra zona e potrebbe anche essere stato il luogo di tutta la creazione e di tutta la scienza. La cultura degli indiani, come è noto, quasi certamente provenì dal Tibet, così come tutte le nostre arti quali l’agricoltura, i numeri, il gioco degli scacchi, ecc, sembrano provenire dall’India. “
-Immanuel Kant
Gli studiosi, i pensatori e i filosofi, una tempo accettarono questa cronaca come un fatto. In Cosmic Memory, ad esempio, Rudolf Steiner (1861-1925), celebre filosofo austriaco, letterato, architetto, scrittore, educatore e pensatore sociale, scrisse:
“La maggior parte della popolazione Atlantidea andò in declino e da una piccola parte di essi discero i cosiddetti ariani che formano oggi l’umanità civilizzata.”
– Rudolf Steiner, Cosmic Memory
Il sentimento pre-nazista Steineriano riflette una diffusa convinzione del suo tempo. Ciò potrebbe sorprendere coloro che reputano Steiner solo un innovatore dell’educazione. Oggi ci sono oltre un centinaio di scuole “Steineriane” in tutto il Nord America, e in decine di altri paesi.
Il filosofo greco Platone, citò per primo Atlantide nei suoi dialoghi “Timeo” e “Crizia”, nel IV secolo aC. Lo descrisse come un sofisticato impero antediluviano che fiorì per eoni in un continente ora sommerso nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Platone sostenne che gli Atlantidei possedevano una altissima religione spirituale, che permetteva loro di “vedere” la loro divina ed eterna “anima” all’interno del corpo fisico. Secondo lui, vedendo la propria ‘”anima interna” gli abitanti di Atlantide ebbero la possibilità di sfruttare dei poteri superiori.
Platone affermò che una memoria di questi poteri è conservata nelle capacità fantastiche attribuite agli “Dei” della mitologia greca e romana: invece di essere divinità vere e proprie, erano mortali dotati di percezioni amplificate a causa della loro connessione con la propria anima eterna (si pensi al Cristo e al Buddha). Col tempo, tuttavia, il regno di Atlantide cominciò a decadere a causa delle sue tendenze materialiste, arrivò fino al punto di perdere quella connessione con la propria divinità interna che garantiva loro tali poteri . Platone scrisse:
“Per molte generazioni … obbedirono alle leggi e amarono il divino alla quale erano affini. … Riconobbero che le qualità del carattere umano erano di gran lunga più importanti della loro ricchezza materiale e passeggera. Riuscirono a mentenersi equilibrati nonostante gli elevati standard di vita, senza mai perdere l’autocontrollo … Quando l’elemento divino si indebolì però … e i loro tratti umani divennero predominanti, cessarono di agire con moderazione e saggezza. “
-Platone
Platone va avanti a spiegare che la fine di Atlantide avvenne qualche migliaio di anni fa, quando una serie di disastri naturali, affondò il continente in mare. Una manciata di superstiti, sfuggiti alla devastazione, si diffuse in diverse parti del mondo portando con se la loro religione e le loro usanze. Fino a tempi abbastanza recenti, la maggior parte degli studiosi ha ritenuto che antiche civiltà, separate da tempo e spazio, costruirono piramidi e monumenti piramidali in onore della loro cultura madre, Atlantinde:
Ancora oggi questa teoria è ampiamente diffusa e dibattura. Si possono trovare piramidi in India, Cina, Perù, Bolivia, Messico, Irlanda e molti altri luoghi. Tali strutture con finalità analoghe sembrano suggerire una connessione, se non ci fu alcuna comunicazione tra i diversi popoli che costruirono piramidi, è molto probabile che vi sia una fonte comune.
Gli scettici puntano sulla disparità di datazione tra le varie piramidi (gli studiosi ritengono che le piramidi del Vecchio Mondo sono state costruite migliaia di anni prima delle piramidi del Nuovo Mondo). Tuttavia, gli studiosi del Nuovo Mondo stanno retro datando di continuo la data di costruzione delle piramidi pre-colombiane e sembra solo una questione di tempo prima che le date coincidano.
La maggior parte degli studiosi pre – seconda guerra mondiale, convenivano sul fatto che le piramidi fossero collegate ad Atlantide. Videro i comuni miti del diluvio, fra le varie culture, come la prova della fine di Atlantide, erano leggende parallele su una catastrofe mondiale, per la quale l’uomo fu costretto a ricominciare. Da questa catastrofe si generò una digressione totale, non solo culturale, che implicò una vera e propria involuzione della razza atlantidea stessa. La capacità Atlantidea di “mantenere la visione” della loro “anima interna” andò perduta. E’ rimasta solo l’”idea” di anima eterna che si è mantenuta fino ai giorni nostri.
CONCLUDENDO
La connessione tra la svastica e la razza ariana (o, per usare un termine più recente, la razza “caucasica”) è chiaro, ma gli eventi moderni, le contraddizioni, le incomprensioni hanno storpiato il significato originale della svastica, in particolare la sua associazione semantica. Studiosi, antropologi, linguisti, e scienziati hanno capito che la svastica è la prova di un popolo unito altamente spirituale presente ai tempi dell’Europa preistorica.
La domanda è: Perché questa parte di storia viene volutamente tenuta nascosta? Perché non viene insegnata nelle scuole? E’ a causa del collegamento diretto ad Atlantide? Che la storia di Atlantide venga tenuta nascosta dalle elite perchè non vogliono che il mondo conosca il suo passato e in ultima analisi riscopra l’antica religione dell’”anima” … rendendosi conto che l’uomo possiede una divinità interna con poteri innati?
Le idee di Adolf Hitler sugli Ariani non differivano da quelle degli studiosi europei e laici del XVIII, del XIX secolo, e del’inizio del XX, purtroppo, le atrocità che lui e i nazisti commisero sotto il simbolo della svastica lasciarono il pubblico con una associazione semantica negativa della svastica. Di conseguenza, vi fu una “censura” di questo magnifico simbolo spirituale che ha continuato e continua a mantenere il popolo del 20° e 21° secolo nel buio più totale rispetto alla comprensione di questi potentissimi simboli.
La svastica, un antico simbolo dell’induismo, si può abbondantemente ritrovare tra le rovine dell’Europa Neolitica. Questo ha convinto studiosi, del presente e del passato, che gli europei preistorici praticavano una forma di Induismo primitiva (con i suoi alti concetti spirituali di anima eterna, trasmigrazione, Karma, Yoga, Terzo Occhio e Nirvana). L’ascesa del cristianesimo europeo mise la parola fine al culto induista facendo sprofondare il continente nel periodo dei secoli bui. Si trattò forse di un colpo mortale, inflitto alla razza bianca, al fine di distaccarla completamente dalla sua natura spirituale?
Al giorno d’oggi i bianchi evitano la spiritualità, perseguendo il denaro e le ricchezze materiali, non sapendo che, i loro antenati, capirono i segreti della coscienza e della vita dopo la morte.
Antico mosaico romano con svastiche. Museo Romano-Germanico, Colonia, Germania.
Nella prima parte abbiamo visto come le svastiche trovate sugli antichi manufatti europei, abbiano convinto gli studiosi che l’induismo veniva praticato nell’europa preistorica, ben prima che il cristianesimo arrivasse nel continente e spazzasse via questo culto.
L’INVASIONE ARIANA DELL’INDIA
Gli studiosi ritengono, che un gruppo massiccio di ariani, provenienti dall’Asia centrale, probabilmente dal Tibet – invase il sub continente ariano durante la preistoria. A diverse ondate giunsero fino alla fertile pianura del Gange, dove fondarono una nuova società che sarebbe divenuta il fondamento della induismo così come lo conosciamo. Gli indiani nativi, chiamati “Dravidiani”, vennero spinti lentamente verso sud dalle incursioni ariane.
I risultati di questo scontro culturale si possono vedere ancora oggi, con l’India meridionale che appare molto diversa alla sua controparte settentrionale, sia in termini linguistici che di tradizioni. Come già detto, gli ariani parlavano l’”Indo-europeo”, il linguaggio che, secondo gli studiosi, costituisce la base di tutte le lingue europee; a questo, a detta di molti ricercatori, si aggiunge il fatto che probabilmente gli stessi ariani furono i primi “europei”.
Scritti sull’invasione ariana dell’India possono essere trovati nei Veda, la più antica raccolta di testi Indù esistente, scritta tra il 2000 e il 1000 a.C. Veda in sanscrito significa “corpo di conoscenza.” Gli studiosi ritengono che i Veda provengano da una tradizione orale introdotta dagli Ariani.
E’ nei Veda, che conosciamo per la prima volta l’arcaico sistema gerarchico delle caste che divide la cultura indù in quattro gruppi distinti, più gli “Intoccabili”. Dall’India, gli ariani migrarono verso occidente in Europa, creando le più alte culture che divennero poi la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, la Spagna, l’Italia, la Polonia, e così via.
Prima del cristianesimo, dunque, la maggior parte dei caucasici in Europa praticavano l’induismo. Se gli Ariani portarono l’induismo in India e gli europei discendono dagli ariani, seguendo la linea degli eventi, ne deriva che tutti i nostri antenati, in un certo momento della storia praticarono l’induismo, con i suoi alti concetti spirituali di anima eterna, Trasmigrazione , Karma, Yoga, Terzo Occhio e Nirvana.
L’INDUISMO – LA RELIGIONE DEGLI ANTICHI ARIANI
La prova di quanto affermato in precedenza può essere trovata notando l’incredibile diffusione della svastica nelle rovine dell’europa preistorica:
Leggiamo in Barbarian Tides, una pubblicazione del 1982 a cura della prestigiosa biblioteca Time-Life Books, che “ariani” (un termine usato dagli studiosi pre-nazisti per descrivere gli abitanti europei “bianchi”) introdussero l’”Induismo” nel sub-continente Indiano prima di stabilirsi in Europa:
“Costoro, gli ariani, avrebbero condiviso le loro istiturzioni sociali nel subcontinente indiano divulgando una cultura spirituale unica, l’induismo”.
-Time-Life Books biblioteca, 1982
William Henry Goodyear (1846 – 1923), un noto archeologo americano, storico dell’arte e curatore di musei (figlio di Charles Goodyear quello dei pneumatici Goodyear) scrisse nel suo libro Grammar of the Lotus :
“… La svastica era un” simbolo ariano “… L’ipotesi che gli Indù ariani portarono con loro la svastica in India è … perfettamente sostenibile, dal momento che può essere trovata nell’arte preistorica europea …”
-William Henry Goodyear, Grammar of the Lotus, 1891
William Henry Goodyear fu il primo curatore del Metropolitan Museum of Art di New York City.
Più o meno in questo periodo, nel 1876, possiamo leggere nel manuale scolastico di geografia moderna, scritto da John Richardson, vicario del St. Mary Hospital nell’Essex, Londra:
“Gli ariani indù … in tempi molto precoci … si separarono dalla grande famiglia, negli altopiani dell’Asia centrale, attraversando l’Himalaya, scesero nelle pianure dell’Indo e del Gange, invasero gran parte della penisola, introducendo la civiltà e la religione che domina oggi l’India. ”
-John Richardson, un manuale scolastico di geografia moderna, 1876
John Richardson (1810 – 1888)
Nel suo libro del 1881, A Short Manual of the History of India, Sir Roper Lethbridge, un accademico britannico e membro del House of Commons, scrisse un capitolo intitolato “La conquista dell’India da parte degli indù ariani”, in cui spiega:
“… I resoconti sulle prime invasioni ariane … derivano principalmente da un esame degli Inni dei Veda, i libri religiosi più antichi degli Ariani …
… Gli invasori dell’India … appartenevano ad una razza (chiamata ariana o indo-europea), che comprendeva gli antichi Greci, Romani e Persiani e la maggior parte delle nazioni europee moderne, come quella inglese, tedesca, francese, e molte altre .
Sir Lethbridge-Roper, A Short Manual of the History of India, 1881
Queste citazioni mostrano l’attuale e diffusa credenza che gli “ariani” portarono l’induismo in India e poi in Europa. Mentre il cristianesimo sostituì l’induismo in Europa, esso rimase attivo in India.
La domanda quindi è: perché questa affascinante storia della razza bianca e della religione induista viene oggi censurata da quasi tutti i segmenti della società occidentale?
LA STORIA PROIBITA DELLA RAZZA BIANCA
L’induismo ariano viene tenuto nascosto di proposito, a quanto pare. Non viene insegnato nelle scuole o nelle università. Non è spiegato nei film, nei libri di cultura popolare, alla TV, alla radio, sulle giornali o sulle riviste, o nei mass media. Il fatto stesso che tu non ne sia a conoscenza è prova di una cover up in atto.
La cosa ancora più strana è come la razza bianca si identifichi con la religione ebraica e non con la propria religione ancestrale che è l’induismo. Ci vengono insegnate le storie bibliche di Mosè e dei dieci comandamenti, l’esodo dall’Egitto, l’arrivo nella Terra Promessa, il regno di Davide e Salomone, e così via. La storia ebraica venne innestata in maniera innaturale nella psiche europea al fine da far credere agli europei di aver dei progenitori ebrei, in altre parole, i bianchi sono “cresciuti” ebrei. Perché?
Il motivo è che sembra esserci qualcosa di nascosto, ma potente, nella storia ariana, che i poteri forti trovano estremamente minaccioso. Se cerchiamo di ripercorre le origini ariane spingendoci ulteriormente indietro, nelle profondità del tempo, arriviamo esattamente in questa “zona proibita”. Si tratta di un tesoro spiritualmente edificante e la cui saggezza può essere utile nell’auto miglioramento. Si basa su ciò che potremmo chiamare la connessione “Ariano/Atlantidea”.
LA CONNESSIONE ARIANO ATLANTIDEA
Questo collegamento Ariano / Atlantideo venne ripreso, in epoca recente dalla celebre mistica russo Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della “Società Teosofica” a New York nel 1875. La sua opera massima, La Dottrina Segreta, venne pubblicata nel 1888 ed ebbe un forte impatto in tutto il mondo. La sua influenza su Adolf Hitler e i nazisti, che viene praticamente trascurata dagli storici, alterò completamente il corso del 20 ° secolo. Notare la svastica sul logo della sua organizzazione:
Ignorando il concetto biblico che “Dio creò l’uomo in sei giorni”, la Blavatsky affermò l’antichità, il primato, e l’universalità della cosiddetta dottrina della “caduta dell’uomo e la sua discesa nella materia”, che costituisce la radice della dottrina di gran parte del pensiero orientale (Induismo, Buddismo), della filosofia greca e dei moderni circoli esoterici occidentali.
Essa insegna che sotto la carne gli uomini e le donne sono degli “dei” o “anime eterne” cadute nel “mondo materiale” dalla nostra più alta “casa spirituale” alla quale l’anima dovrà poi fare ritorno. Durante la sua discesa, anima ha dovuto indossare una “veste” cioè il corpo fisico, in questo modo non è più riuscita a riconoscere la sua natura eterna e spirituale.
“Non hai un’anima. Tu sei un’anima. Hai un corpo. ”
-C.S. Lewis
“L’uomo è un dio nel corpo di un animale secondo la filosofia antica …”
-Dr. Alvin Boyd Kuhn
“Un uomo è un dio in rovina.”
-Ralph Waldo Emerson
Secondo la Blavatsky, la caduta dell’anima è una conoscenza andata salvata dal cataclisma che distrusse l’antica e potente civilità di Atlantide. Come abbiamo visto nella parte 1, il filosofo greco Platone citò per primo Atlantide nel IV secolo aC, riferendosi ad essa come ad un’isola ormai sommersa che un tempo fioriva nell’oceano Atlantico.
Platone sostenne che gli Atlantidei possedevano una altissima religione spirituale, che permetteva loro di “vedere” la loro divina ed eterna “anima” all’interno del corpo fisico. Secondo lui, vedendo la propria ‘”anima interna” gli abitanti di Atlantide ebbero la possibilità di sfruttare dei poteri superiori, finchè lentamente la loro parte umana prese il sopravvento su quella divina.
“… L’elemento divino si indebolì… e le loro caratteristiche umane divennero predominanti e cessarono di vedere la loro prosperità con moderazione.”
-Platone, Timeo e Crizia
Mentre gli studiosi dei tempi della Blavatsky tracciarono le origini degli Ariani sulle montagne del Caucaso, la Blavatsky spostò la loro patria ad est in Tibet, nel cosiddetto “tetto del mondo”, dove trascorse anni a studiare. Le acque del diluvio che inondarono Atlantide, affermò, spinsero i profughi verso il Tibet, dove rimasero al sicuro per generazioni. Gli ariani lentamente emersero da qui diventando discendenti ed eredi diretti degli Atlantidei.
È interessante notare come il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724 – 1804), descrivendo il Tibet un secolo prima della Blavatsky, dicesse che:
“… Senza dubbio fu abitato prima di ogni altra zona e potrebbe anche essere stato il luogo di tutta la creazione e di tutta la scienza. La cultura degli indiani, come è noto, quasi certamente provenì dal Tibet, così come tutte le nostre arti quali l’agricoltura, i numeri, il gioco degli scacchi, ecc, sembrano provenire dall’India. “
-Immanuel Kant
La Blavatsky vide, nei miti del diluvio, leggende parallele su una catastrofe globale che costrinsero l’uomo e la civilità a ricominciare da capo, un pallido ricordo dell’affondamento di Atlantide. Da questa catastrofe si generò una digressione totale, non solo culturale, che implicò una vera e propria involuzione della razza atlantidea stessa. La capacità Atlantidea di “mantenere la visione” della loro “anima interna” andò perduta. E’ rimasta solo l’”idea” di anima eterna che si è mantenuta fino ai giorni nostri. Nel corso dei millenni, la razza atlantidea si estinse; la Blavatsky sostenne che essa fu rimpiazzata da quella ariana.
Questa storia Ariano / Atlantidea venne supportata nel 19 ° e all’inizio del 20 ° secolo da studiosi e intellettuali. Il famoso filosofo austriaco, educatore, e pensatore sociale, Rudolf Steiner (1861-1925), scrisse:
“La maggior parte del popolo di Atlantide è scomparso ma da una piccola porzione di esso sono discesi gli ariani che rappresentano oggi l’umanità civilizzata.”
-Rudolf Steiner, Cosmic Memory
Il membro del congresso americano Ignatius Loyola Donnelly (1831 – 1901) scrisse un capitolo intitolato “The Aryan Colonies From Atlantis” nel suo libroAtlantis: The Antediluvian World, dove afferma:
“La razza ariana… proviene da Atlantide?”
“Il centro delle migrazioni ariane (secondo l’opinione popolare) … fu l’Armenia. In quelle zone c’è anche il monte Ararat, luogo dove si fermò l’Arca – un altro riferimento alle regioni del diluvio”
“I Greci, che sono ariani, attribuiscono le loro origini alle persone che si salvarono dal diluvio, così come fecero altre razze di origine ariana … qui troviamo un’altra prova del rapporto tra Ariani e il popolo di Atlantide .. i Greci, una razza ariana, nelle loro tradizioni mitologiche, mostrano la più stretta relazione con Atlantide …Abbiamo visto che Zeus, il re di Atlantide, la cui tomba può essere vista a Creta, fu trasformato nel dio greco Zeus. “
-Ignatius Donnelly, Atlantis: The Antediluvian World, 1882
Durante la lenta scomparsa di Atlantide e la nascita della stirpe ariana, che si verificò nel corso di diversi millenni, avvennero, secondo la Blavatsky, 2 principali cambiamenti fisiologici, uno dei quali di fondamentale importanza.
IL TERZO OCCHIO ARIANO/ATLANTIDEO
Gli Atlantidei erano più alti di noi, ma persero la loro imponente statura non appena la loro spiritualità cominciò a vacillare. La seconda e più significativa mutazione impedì alla nuova razza ariana di “vedere” lucidamente l’”anima interiore.” Questo lasciò i suoi moderni discendenti, incapaci di vedere e riconoscere la propria divinità interiore. La Blavatsky riteneva che gli Atlantidei possedessero questa capacità un tempo, grazie all’esistenza di un enigmatico organo luminoso, all’interno del cervello, chiamato “occhio ciclopico” o “Terzo Occhio”.
Sulla fronte, al centro vi sarebbe una strana ma affascinante appendice. Come i nostri due occhi vedono all’esterno e al mondo materiale, questo unico occhio vede all’interno, alle questioni spirituali, all’anima. Quando gli abitanti di Atlantide involvettero in Ariani, il Terzo Occhio si atrofizzò. La Blavatsky scrisse:
“… Il “terzo occhio”, una volta, era un organo fisiologico che, in seguito, a causa della progressiva scomparsa della spiritualità e dell’aumento del materialismo si atrofizzò″.
-Helena Blavatsky, La Dottrina Segreta, 1888
Anche se atrofizzato, la Blavatsky insisteva nel dire che come i nostri antenati di Atlantide, noi uomini moderni, potevano ancora accedere a questo organo; alcuni scienziati all’inizio del 19 ° e del 20 ° secolo lo identificarono nella ghiandola pineale, descritta nel seguente modo:
“Una piccola … appendice conica presente nel cervello di tutti i vertebrati craniati che in alcuni rettili ha la struttura essenziale di un occhio … è ritenuta un terzo occhio rudimentale, un organo endocrino, o la sede dell’anima …”
—Webster’s Ninth New Collegiate Dictionary
Il filosofo francese René Descartes (1596-1650) chiamò la ghiandola pineale la “sede dell’anima”, “Occhio singolo” e “Terzo Occhio”. E’ possibile trovarlo in dipinti, sculture, incisioni risalenti a migliaia di anni fa:
I lettori che hanno familiarità con l’induismo ricorderanno che il Terzo Occhio ha una lunga tradizione in India, dove è conosciuto come “urna” o “Trinetra,” e viene indicato da un puntino, sopra e tra gli occhi. Anche se i mistici e gli adepti parlano spesso dei suoi misteriosi poteri occulti, ad un livello base denota intuizione spirituale, fornendo al soggetto la visione della propria anima interna:
L’induismo ariano, ci viene costantemente tenuto nascosto, in modo da non poter conoscere il collegamento Ariano/Atlantideo che ci porterebbe alla riscoperta dei poteri latenti del terzo occhio? L’elite, sta cercando di non farci aprire il Terzo Occhio, quello strumento naturale con il quale comunichiamo con la nostra anima interiore, riconosciamo la nostra divinità e realizziamo il nostro potenziale?
Il Terzo Occhio viene ampiamente utilizzato in Oriente, appare in varie discipline, ed è sfruttato nelle pratiche di meditazione quali lo yoga e il buddismo Ch’an così come nele arti marziali come karate, qigong, e aikido. Esso costituisce l’apice della dottrina induista del Kundalini Yoga, con il suo famoso sistema di “chakra”. Il terzo occhio o “Ajna” è il sesto dei sette chakra e viene risvegliato quando riusciamo a bilanciare il nostro canale solare ovvero il “pingala” nella parte destra del nostro corpo con il canale lunare detto “ida” nel lato opposto:
Nonostante gli orientali abbiano abbastanza familiarità con il terzo occhio la sua saggezza è stata totalmente dimenticata dal mondo occidentale. C’è stato uno sforzo cosciente per nasconderla?
IL SEGRETO MASSONICO DEL “TERZO OCCHIO”
Incredibilmente, il disegno di un sole sulla destra, di una luna sulla sinistra e di un occhio solo al centro è anche sulle insegne, sui disegni e sui manufatti della massoneria, la più antica società segreta della storia occidentale. Il terzo occhio viene solitamente disegnato al centro tra il sole (pingala) e la luna (ida):
La massoneria è l’erede di un antico e perduto segreto risalente ad Atlantide? La confraternita massonica venne creata in risposta alla venuta del cristianesimo come un tentativo di salvare la saggezza Ariano/Atlantidea sul Terzo Occhio?
I massoni furono a lungo considerati come i custodi di un blasfermo ed eretico segreto, proveniente dall’antichità. Si pensi all’improvvisa persecuzione dei massoni da parte della Chiesa cattolica, a partire dagli inizi del 1700.
“… Seguendo l’esempio dei nostri predecessori, abbiamo intenzione di rivolgere la nostra attenzione alla società massonica, alla sua intera dottrina, alle sue intenzioni, alle azioni e ai suoi sentimenti, al fine di mostrare la malvagità di questa forza e fermare la diffusione di una malattia tanto contagiosa … ”
-Papa Leone XIII, Humanum Genus
Questa condanna sembrerebbe indicare che i massoni fossero stati degli eretici, in possesso di una sorta di dottrina religiosa che contraddiceva il canone ufficiale della Chiesa. Per molti pensatori ed accademici del 19° e 20° secolo, il Terzo Occhio è proprio quella dottrina:
“… L’occhio che tutto vede … Questo è l’occhio della massoneria, il terzo occhio. Mentre so per certo che ben pochi massoni capiscano il significato dei loro stessi simboli, resta il fatto che li usano… ”
-—Dr. George Washington Carey, The Wonders of the Human Body,1918
“L’Ordine della Massoneria riconosce l”Occhio che tutto vede’ come l’Occhio della grande saggezza. Si dice che questa “Grande Saggezza” viene offerta in dono a coloro che cercano i sacri misteri, comprendono l’illuminazione, la visione interiore e la conoscenza intuitiva. Il contatto con questa grande saggezza avviene attraverso il ‘Terzo Occhio’ (ghiandola pineale) situato all’interno della fronte. ”
-Dr. Jeffries Joye Pugh, Eden, 2006
“L’occhio comune vede solo la parte esteriore delle cose, e giudica in base ad essa, l’occhio che tutto vede invece, attraversa le cose leggendo cuore e anima, trovando lì capacità che all’esterno non sono percepibili e non rilevabili da chi sprovvisto di questo dono. ”
-Mark Twain, famoso scrittore e massone americano, 1899
“La Grande Piramide è un simbolo occulto centrale, che viene spesso raffigurata assieme all’occhio che tutto vede o ” terzo occhio” al suo interno. In questa forma è il simbolo della massoneria mistica. ”
—John Bowlt, Wendy Salmond, and Marie Turbow, The Uncommon Vision of Sergei Konenkov, 1874-1971
“L’occhio che tutto vede … è anche l’emblema del terzo occhio umano … che venne ritrovato nei resti di tutte le civiltà ….”
—Grace Morey, Mystic Americanism, 1924
Massone famoso ed ex studente di Harvard, Albert Pike (1809-1892), credeva che la vera Massoneria fosse qualcosa di simile all’antica dottrina della razza ariana. Pike, un pilastro della Massoneria americana, è meglio conosciuto per il suo libro del 1871, Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry. Ma pochi si rendono conto che scrisse altri due libri degni di nota che esaminano l’antica spiritualità ariana: Aryan Deities and Worship as Contained in the Rig-Veda e Irano-Aryan Faith and Doctrine as Contained in the Zend Avesta.
“Il mondo deve tutte le sue corrette e profonde concezioni di Divinità e la sua conoscenza dell’esistenza dell’anima, alla grande razza ariana”.
-Albert Pike Irano-Aryan Faith and Doctrine as Contained in the Zend Avesta
Come nel caso di Pike, un medico massone chiamato JD Buck (1838 – 1916) si interessò alla storia ariana in India, in Iran, e nelle religioni orientali in generale. Scrisse nella sua opera Mystic Masonry:
“La vera fonte da cui deriva l’Antica Saggezza …è l’India, la Madre delle civiltà, delle religioni e della sapienza esoterica.”
-Dr. J.D. Buck, Mystic Masonry
Il Dr. Buck fornì anche una descrizione fisica del Terzo Occhio e collegò l’abilità di “controllarlo” al terzo grado della Massoneria:
“Venne chiamato “Terzo Occhio”. Gli antichi indu lo chiamarono Occhio di Shiva … E’ atrofizzato e quindi latente nell’individuo medio … L’occhio di Shiva è, infatti, un occhio che tutto vede; attraverso quest’ultimo è possibile annullare i concetti di spazio e tempo sul piano fisico …
Un vero Maestro [Massone], quindi, ha l’Occhio di Shiva. La ghiandola pineale, dormiente in altri, in lui è attiva … ”
-Dr. J.D. Buck, Mystic Masonry
Se Buck affermasse il vero e cioè che praticare una dottina occulta orientale, fosse parte dell’insegnamento massonico, risulterebbe anche chiara la forzata segretezza a cui è stata costretta la massoneria in Europa. A causa del potere e della brutalità dell’Inquisizione, così come per il suo obiettivo dichiarato di distruggere gli eretici, i massoni non ebbero altra scelta che nascondersi, al fine di preservare le loro tradizioni conoscenze e riti sul terzo occhio.
Detto in altre parole, il Terzo Occhio è il “Grande Segreto” della Vera Massoneria, che venne istituita proprio per preservare le antiche dottrine dei nostri antenati Ariano/Atlantidei.
HITLER E IL TERZO OCCHIO
E’ interessante notare che, avendo già accettato molte delle idee della Blavatsky, i leader occulti tedeschi – saliti al potere decenni dopo la morte di Pike o Buck, riconobbero anch’essi l’importanza del Terzo Occhio credendo persino alla spiegazione della Blavatsky, riguardo le sue origini Atlantidee. Descrizioni del Terzo occhio possono essere ritrovate negli scritti di molti capi nazisti. Hitler fece un riferimento indiretto ad esso nel Mein Kampf:
“… Tutta la cultura umana, tutti i risultati raggiunti nell’arte, nella scienza e nella tecnologia, sono quasi esclusivamente il prodotto creativo della razza ariana … ”
-Adolf Hitler, Mein Kampf, 1925
L’idea hitleriana sul Terzo Occhio venne espressa da Hermann Rauschning, ex presidente nazionalsocialista del Senato di Danzica. In “Hitler Speaks” (Londra, 1939), Rauschning scrisse:
Avere delle conoscenze magiche era evidentemente l’ideale di progresso umano concepito da Hitler … C’era una volta l’occhio dei Ciclopi, o occhio mediano, l’organo della percezione magica dell’Infinito, ormai ridotto ad una rudimentale ghiandola pineale. ”
-Hermann Rauschning, “Hitler Speaks”
Un’ulteriore prova della sua fede nel Terzo Occhio può essere trovata nel libroHitler’s Secret Conversations, una trascrizione di dialoghi e discussioni riservate che ebbero luogo nel suo quartier generale dal luglio 1941 al novembre 1944, registrate per i posteri. Hitler affermò:
“In tutte le tradizioni umane … si può trovare menzione di un enorme disastro cosmico … A mio parere ciò è spiegabile solo considerando l’ipotesi che questo cataclisma distrusse completamente l’umanità, in possesso di un elevato grado di civilità. I frammenti che ci derivano della nostra preistoria forse, non sono altro che riproduzioni di oggetti appartenenti a un passato più lontano, ed è proprio grazie ad essi, che le origini della civilità possono essere riscoperte di nuovo … ”
—Trevor-Roper, Hitler’s Secret Conversations
La convinzione di Hitler nel Terzo Occhio dimostra quanto siano stati influenti gli scritti della Blavatsky nella Germania pre nazista. Molte delle sue idee erano esattamente parallele a quelle della Blavatsky, tra cui il logo della svastica, l’idea del primato della razza ariana e della sua antichità e di una civiltà antidiluviana altamente sofisticata e ormai dimenticata.
Squadre naziste di antropologi, archeologi e studiosi dell’occulto, vennero spedite in Estremo Oriente, India e Tibet per scoprire le prove della storia ariana. Le loro ricerche costituirono la base per i film di Indiana Jones, in cui vengono raffigurati ufficiali nazisti alla ricerca di manufatti e tesori perduti in terre dimenticate.
DECODIFICANDO LA SVASTICA
Secondo il professor Nicholas Goodrick-Clarke, uno studioso di esoterismo occidentale presso l’Università di Exeter, le idee della Blavatsky raggiunsero Hitler e i nazisti indirettamente, attraverso un poeta e icona occulta viennese della Germania Pre-Nazista chiamato Guido Von List (1848 – 1919).
Come la Blavatsky, List era convinto che gli antichi Ariani avessero creato delle “capitali spirituali” in tutta Europa. Secondo l’occultista furono loro a costruire la particolare architettura megalitica, basata su un misteriosa “tecnica” ereditata dai loro antenati di Atlantide, che prevedeva l’utilizzo della forza del «dio interiore», risvegliando il Terzo Occhio.
Seguendo le opinioni del filosofo e massone italiano Giordano Bruno (1548-1600), che fu bruciato vivo dall’Inquisizione per aver rifiutato di abiurare le sue idee gnostiche eretiche, List credeva che l’Antico Testamento, su cui si basano i valori religiosi, sociali, dell’etica e della morale del mondo occidentale, rappresenti un falso insegnamento che ha nascosto il più ricco e autentico induismo ariano, un passato “spirituale”, ora quasi dimenticato.
Per List, l’influenza del Vecchio Testamento in Europa oscurò l’induismo originale portato dagli Ariani. Infine, l’ascesa dell’onnipotente Chiesa cattolica diede il colpo di grazia finale all’induismo europeo. Secondo Goodricke-Clarke:
“… List fu attratto dalle idee di Giordano Bruno … Bruno proclamò come il giudaismo e il cristianesimo avessero corrotto la religione antica e vera … la quale godette di notevole popolarità tra i neo-platonici del Rinascimento. ”
-Nicholas Goodrick-Clarke, Le radici occulte del nazismo, 1992
Per List, come per Bruno, l’Antico Testamento non è un resoconto accurato della storia umana. Poichè l’Europa e l’Occidente hanno accettato senza riserve la Bibbia, come se fosse patrimonio di tutta l’umanità (e non la storia di un piccolo gruppo, gli ebrei), il popolo occidentale non è riuscito a riconoscere una storia che è di gran lunga più ampia, oltre che una ricchissima saggezza spirituale il cui simbolo chiave è la svastica.
La parola “Swastika” deriva dal sanscrito “su” (buono) e “Asti” (Essere), che significa “Essere buono”. L’emblema si forma con due “S” runiche simmetriche, ma opposte, ponendo in equilibrio perfetto le loro 2 forme congruenti. (Il runico era un antico e misterioso alfabeto utilizzato anticamente in Nord Europa)
List sostenne che gli antichi Ariani videro nelle due “S” opposte della svastica, la dottrina dell’”equilibrio duale” (cioè, Sole vs Luna, Giorno vs Notte, Luce contro Buio, Caldo vs Freddo, Secco vs Bagnato, Maschio vs Femmina, Positivo contro Negativo, ecc.) Anche la Blavatsky credeva che la svastica simboleggiasse le “coppie di opposti” nel mondo materiale, proprio come lo yin e yang della Cina o il Sole e la Luna nella Massoneria:
“Il segno doppio, come ogni studente di occultismo sa, è il simbolo del principio maschile e del principio femminile della Natura, del positivo e del negativo …”
-Helena Blavatsky, La Dottrina Segreta
Spiegò che incrociare le due “S” significa unificare gli opposti o equilibrarli dando loro un centro comune, in altre parole, significa che per auto realizzarsi è necessario un punto centrale di equilibrio tra le due “S” opposte (la dualità).
Questa è precisamente la formula sacra per risvegliare il Terzo Occhio: il bilanciamento degli opposti (vale a dire, l’equilibrio del sole e della luna, di ida e pingala, di Boaz e Jachin, ecc.) Lo scrittore e giornalista inglese Perceval Landon (1868-1927), descrive il suo viaggo in Tibet, spiegando:
“… La svastica … sormontata dai simboli del sole e della luna rozzamente disegnati … compare nei più importanti luoghi del paese”.
—Perceval Landon, Lhasa: An Account of the Country and People of Central Tibet, 1905
Dopo essere arrivata in India con gli ariani, la svastica si trasferì in seguito in Cina e Giappone con la diffusione del Buddhismo (un ramo dell’induismo). Ecco perché il Buddha, la cui apparizione nel VI secolo aC avenne molto tempo dopo lo spostamento degli ariani e la diffusione dell’induismo, viene raffigurato con la svastica, mentre medita a gambe incrociate nella posizione del loto, con il terzo occhio aperto (il punto bindi) sulla fronte. In altre parole, utilizzando la svastica Buddha equilibra la sua parte solare e lunare, risvegliando il Terzo Occhio (“Buddha” significa colui che si è risvegliato):
C’è, naturalmente, molto di più dietro il simbolismo della svastica, ma il suo significato di base è quello di insegnarci a trovare il nostro centro o «dio interiore» risvegliando il Terzo Occhio, un atto che rivela la pienezza del nostro essere interiore, dove ogni contraddizione e conflitto, svaniscono, dove il velo del mondo materiale viene provvisoriamente sospeso, rivelando il Sé o l’”anima interna” che ci permette di sfruttare il suo potere per ottenere la liberazione spirituale.
CONCLUDENDO
L’origine della razza bianca è molto più di un argomento “tabù″ per gli universitari di oggi, è completamente vietato e fuori legge. Il fatto che si sappia così poco su questo argomento e sull’antica religione europea dell’induismo, è una prova di tutto ciò. Un certo numero di studiosi del 18esimo, 19esimo e 20esimo secolo concordavano sul fatto che la razza ariana discendesse dall’antica e perduta razza Atlantidea. Questa convinzione, una volta era l’opinione che andava per la maggiore negli ambienti accademici.
Le elite non vogliono che le masse comprendano il collegamento, tanto sostenuto dai vecchi accademici, tra gli Ariani ed Atlantide, poichè la dottrina del Terzo Occhio spazzerebbe via completamente il “Dio” dell’Antico Testamento dall’equazione spirituale, migliorando l’uomo attraverso la forza della sua stessa divinità.