L’Ape.corina novantagradi…la fissa per i deretani continua!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

 “Eravamo quattro amici al bar…cosi cita una famosa canzone… e proprio così e’ nata l’ape. corina… quattro imprenditori con tanta voglia di novità e di evasione hanno buttato li un po’ per gioco quest’idea di Brand ironico che gioca sul doppio senso.”

Le righe che vi ho appena riportato sono la presentazione di un’azienda online di abbigliamento per l’appunto chiamata “l’ape.corina novantagradi”, già dal nome potremmo renderci conto della loro fantastica “ idea di novità ed evasione”, inoltre la cosa davvero divertente è che questi imprenditori credono di essere stati anche originali dando come nome del loro marchio uno dei doppi sensi più vecchi e scontati al mondo.

Date ora un’occhiata al logo di questa linea di abbigliamento

Ebbene si, è proprio un culo con il segno delle chiappe e ovviamente non poteva mancare il buco (che originalità!), beh si perché infatti a pensarci bene, mai mai nessuno aveva pensato di  pubblicizzare un prodotto con messaggi che richiamino la sessualità-ovviamente maschile- veramente originali, ce ne fossero di giovani imprenditori così in Italia !

Mi chiedo infatti, che bisogno c’era di un  logo così banalmente esplicito?  Volevate farci capire che la vostra azienda rappresenta un culo a novanta gradi? Caspita, infatti non lo aveva capito nessuno dal nome! Se fosse davvero un gioco del doppio senso avrebbero creato, ad esempio un logo che ritraesse un’ape in una situazione spiritosa ad esempio, ma a quanto pare quello che volevano intendere era proprio un deretano piegato a novanta gradi, così per stuzzicare e attirare l’interesse maschile, che per questi imprenditori sono gli unici  consumatori finali, noi donne infondo siamo solo bambole- con buchi- da vestire e svestire a loro piacimento.

Guardate infatti il backstage di presentazione.

Tante ragazze dall’aria frivola e dallo sguardo poco naturale e seducente girano intorno al pastore- cosa è Haidi in versione maliziosa o una specie di harem all’aperto?- e non un pastore qualunque, ma  un “pastore-tronista” : camicia sbottonata, palestrato (che per le persone geniali come questi imprenditori palestrato significa vero uomo) e non poteva mancare un bastone fra le mani, cosa da non tralasciare…

Un backstage pieno di stereotipi, vecchio, trito e ritrito, altro che originali e con voglia di evasione

 Se avessero voluto fare qualcosa di diverso perché, invece di  questa solita scena del maschio macho attorniato da tante donzelle no hanno pensato di creare una scena fuori dagli schemi, ovvero tanti uomini frivoli e seducenti intorno ad una “donna reale”? Beh ma come mi vengono in mente certe idee, che arretrata e scontata che sono!

Vi posto ora un altro tratto della loro presentazione:

Piano piano questo gioco ha preso forma fino a diventare un’esilarante realta’: l’ape corina… amazing casual. In un’epoca di cupa serietà, di prediche vuote e di ipocrita morale saper ridere di sè giocando al gioco, universale, della trasgressione può essere un modo, ironico e gioioso, per liberarsi dall’oppressione del quotidiano e ritrovare energie per l’impegno condiviso, personale e sul territorio.
Noi siamo così, un pò giullari e un pò guasconi, abbiamo sdoganato un tabù e ne abbiamo fatto la nostra bandiera…
… solo per divertirci, rispettando, sempre e comunque, chi non ha voglia di mettersi in gioco.

Cosa vi viene in mente leggendo questo pezzo? Beh a me ad esempio, la solita tiritera del “fatti una risata” tipica dell’italiano medio, che quando si trova davanti ad una discussione diverso dal “calcio, figa e cibo” ti marchiano come “pesantona, femminista,musona e fanatica”!

In un’epoca di cupa serietà” ? Ma dico scherziamo, il nostro paese ormai non ha nessuna credibilità sotto nessun punto di vista proprio per la mania che gli italiani e chi ci governa hanno di non prendere mai nulla sul serio!

“Saper ridere di sé giocando al gioco della trasgressione può essere ironico e gioioso e liberarsi dalle oppressioni”

Forse sarò  pessimista, ma non credo che una linea di abbigliamento- con il logo di  un culo a novanta gradi- possa liberare il paese dalle oppressioni, ma poi viviamo in un paese soft-pornografico (ovviamente è solo una facciata per compiacere il pubblico maschile) e questi ci vengono a parlare di trasgressione e soprattutto ci vengono a pubblicizzare prodotti  con richiami sessuali credendosi originali e spiritosi, quando in questo paese è un continuo richiamo alla sessualità! Una sessualità sbagliata, per niente libera, una sessulità fatta di stereotipi e retaggi maschilisti, una liberazione sessuale solo da parte degli uomini, una sessualità che spoglia le donne e le fa credere libere, ma se poi ad esempio, una donna parla apertamente dei suoi gusti o delle sue fantasie sessuali viene marchiata (quasi a fuoco) come poco di buono, ninfomane e goduriosa, ma guarda caso nei porno le donne così piacciono, siamo sempre lì, la nostra società divide le donne tra “macchina da sesso” e “donna da sposare” , ognuna deve avere il suo ruolo e guai se i due ruoli si mescolano in un’unica persona.

Che altro aggiungere, se anche voi (come me) non avete apprezzato la simpatica (?) trovata di quest’azienda, e la ritenete di cattivo gusto e un po’ grottesca potete mandare un’email (info@lapecorina.com) per esprimere il vostro dissenso sia per il nome e per il logo  ma soprattutto perchè per l’ennesima volta non si considera minimamente la donna come loro consumatore finale!

Buon rientro a tutt*

Faby



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