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L’apocalisse di Lars Von Trier. Quando è l’intrattenimento ad estinguersi.

Creato il 23 ottobre 2011 da Wildboyz80

L’apocalisse di Lars Von Trier. Quando è l’intrattenimento ad estinguersi.Credo che capire un certo tipo di cinema sia un pò come voler compiere un atto di fede. E come in tutte le fedi, ogni tipo di cinema, prima o poi, richiede di compiere un atto simile.

Con un film come Melancholia, ho tentato di compiere il mio atto di fede. Senza troppi giri di parole, ammetto che la mia fede è venuta meno dopo pochi minuti di film. Perchè io non credo, e a questo punto dubito che crederò mai, in quel cinema intellettuale e riflessivo di cui Lars Von Trier è da sempre un incontestabile araldo.

Per rispetto verso il cinema più elementare e che molti critici amano definire di bassa lega, ci tengo a dire subito forte e chiaro che ogni singolo film di Von Trier ha fatto cagare in modo convulsivo, non me ne vogliano i critici intellettuali da mostre del cinema e retrospettive artistiche, ma per quanto sia in grado di condividere con loro l’entusiasmo per la potenza espressiva e la tecnica con la macchina da presa di questo regista (che persino io trovo straordinariamente fuori dal comune), dubito che potrei mai giudicare positivamente film come i suoi o degli altri geniacci che devono essere artisti a tutti i costi.

Al contrario di tutti i malesseri dei personaggi e dello spessore di certe scene, che molti hanno apprezzato nel film, tutto ciò che ho notato è un’incredibile banalizzazione di un argomento forte come la fine del mondo. Oltretutto qui non si parla di pestilenze, guerre o comete che rischiano di mettere fine alla vita sul pianeta, qui si parla di distruzione totale e di speranza inesistente. Viene concepito un film in cui è un intero pianeta gigante a travolgere la Terra polverizzandola letteralmente, la cosa viene orchestrata e resa visivamente in modo perfetto durante l’inizio del film, e alla fine tutto quello che viene raccontato è la storia di due sorelle depresse e della loro famiglia disastrata? A me, purtroppo, tutto questo lascia in bocca il sapore dell’occasione persa.

Si poteva dare in mille modi diversi il senso di disperazione e angoscia che un’imminente apocalisse può scatenare, ma per quanto si possa percepire dai personaggi del film, il tutto è sempre e comunque limitante. Per non parlare di come, più di una volta, il pianeta Melancholia venga confinato al ruolo di semplice pretesto per scatenare una serie infinita di seghe mentali, tanto inutili quanto odiose, nelle sorelle protagoniste.

Per quanto io non riesca a digerire e probabilmente a capire a fondo il significato nascosto ermeticamente nelle scelte di Von Trier, ammetto che sia un regista veramente bravo, con un occhio in grado di catturare scene incredibili che credo sia praticamente impossibile da eguagliare. Tuttavia, se un pizzico di cura per le scene l’avessero dedicata anche alla trama, magari la storia degli scienziati che sbagliano i calcoli riguardanti allo scontro dei pianeti si sarebbe potuta evitare (Melancholia è grosso almeno quattro volte più della Terra, difficile non avere la certezza che una massa del genere ti possa sfiorare invece che venirti addosso). Come altrettanto improbabile mi è sembrato il fatto che il pianeta sia in rotta di collisione con la Terra, poi pare si allontani, poi il suo Tom Tom gli dice di invertire la rotta e allora torna indietro e spazza via tutto, senza contare il fatto che, per quel poco che so io di fisica e astronomia, quando un pianeta così grande si avvicina abbastanza ad un qualsiasi altro corpo celeste, per la vita e l’ambiente presenti su almeno uno dei due sono sempre cazzi amari parecchio prima dello scontro effettivo e di solito questo riguarda in particolar modo il pianeta più piccolo, in questo caso la Terra.

In definitiva, Melancholia è un film visivamente meraviglioso, castrato dalle idee malsane di un tipo di cinema che fa della rottura di palle e della tortura ai neuroni la sua sola e unica ragione di esistere. Magari questo vuol dire non capire niente di vero cinema, ma vivo meglio ignorandolo e guardando ancora una volta i Gremlins in blu-ray.



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