L'appello del Movimento Gente Onesta: riapriamo il caso Lonzi!

Creato il 27 febbraio 2015 da Freeskipper
di Renato Cozzolino. Il Movimento Gente Onesta, riapre un caso forse dimenticato, pertanto chiedo anche il Vostro aiuto, un commento, una condivisione! È l’appello di una mamma che non si arrende. Maria Ciuffi. Aiutiamola tutti, non permettiamo ancora una volta ingiustizie simili!  Marcello Lonzi, 29 anni, morì in prigione nel 2003. Ufficialmente per infarto (Vedi Foto)..ma aveva la mandibola fratturata..otto costole rotte e due buchi in testa..! La madre non ha mai smesso di lottare per far riesaminare il caso..ed ora chiede un aiuto a tutti noi..! Riapriamo il caso Lonzi..! Come puó convincere una dichiarazione da parte dello Stato vedendo queste foto..?Volto gonfio e corpo martoriato (Potrete vedere le altre foto sul Web..), sarebbe morto per un infarto, l’11 luglio del 2003 nel carcere delle Sughere di Livorno. La Signora Ciuffi era già ricorsa a Strasburgo, insoddisfatta delle due archiviazioni italiane, ben sintetizzate dalle parole del Gip della Procura di Livorno Rinaldo Merani: “Non ci sono responsabilità di pestaggio del detenuto Marcello Lonzi, né da parte della polizia penitenziaria, né di terzi. Marcello Lonzi è morto per un forte infarto”. (Ma stiamo scherzando….?) Dopo che pure la Cassazione, il 29 marzo 2011, aveva negato la riapertura del processo, la donna si appellò alla Corte europea. Inutilmente: Nel 2012 il ricorso fu dichiarato irricevibile. “Non incontrava gli articoli 34 e 35 della Convenzione europea sui diritti umani” fanno sapere all’Espresso da Strasburgo. Non si sa se il vizio fosse di procedura, merito o competenza. La decisione è comunque definitiva. A marzo è stato denunciato il medico legale che ha fatto l’autopsia prima che la madre fosse avvertita del decesso, quindi senza che assistesse un perito nominato da lei. E sono stati denunciati i due medici intervenuti la sera, per omissione di soccorso. Bisogna riconsiderare anche le fratture non prese in esame in sede di riesumazione. Alle Sughere dal 1 marzo 2003, Marcello doveva scontare 9 mesi per tentato furto. Invece l’11 luglio il suo corpo resta a terra nella cella. Fuori, strisciate e gocce di sangue. Saranno tante le dichiarazioni contrastanti e i punti oscuri. Pochi giorni dopo aver parlato con la magistratura, nel 2008, tenta il suicidio in orario di lavoro l’infermiera delle Sughere in servizio quando fu ritrovato il corpo di Marcello. Si può escludere o no che c’entri con i fatti di Lonzi? C’è poi un referto medico falso e anonimo. Poco dopo l’ingresso in carcere, Marcello accusa dolori al torace: lo hanno picchiato le guardie, lamenta. Le radiografie che gli fanno mostrano una costola fratturata. Ma nel referto del 20 marzo 2003 il medico scrive il falso: “non fratture”. E non si firma. Marcello non viene curato e i responsabili restano impuniti. Alle Sughere, 17 decessi tra il 2003 e il 2011. Mi affido alla vostra sensibilità. Non lasciamo che lo Stato commetta ancora altre ingiustizie! Tanta solidarietà alla madre di Marcello! Aiutiamola!

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