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L’appello di Roberto Liscia a Matteo Renzi per sviluppare l’e-commerce in Italia

Da Franzrusso @franzrusso

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Roberto Liscia, il presidente di Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano, chiede al premier, Matteo Renzi, un aiuto concreto per sviluppare con decisione l’E-commerce in Italia, soprattutto per quel che riguarda i pagamenti elettronici

Nonostante la forte crescita dell’E-commerce nel nostro paese, restano ancora dei limiti che ne frenano lo sviluppo pieno ed esteso. Ricordiamo che nell’ultimo anno la crescita è stata del 17% per ciò che riguarda le vendite online, per un valore che supera i 13 miliardi di euro. Il 20% del mercato è costituito da acquisti effettuati da Mobile e ad oggi sono più di 16 milioni gli shoppers italiani. Di fronte a questo scenario, positivo, ma che pesa complessivamente del 3% (o poco più), Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del commercio elettronico italiano, rivolge un appello al premier Matteo Renzi per cercare di scardinare l’e-commerce in Italia.

In occasione della visita di Renzi alla nuova sede di Alcatel Lucent, Liscia  chiede di “continuare sulla via tracciata in tema di pagamenti elettronici, quali l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere disponibili i pagamenti con carte e home banking, così da accelerare i comportamenti digitali degli italiani”.

La moneta elettronica, insieme all’esplosione dei pagamenti tramite smartphone (+100% nel 2014), rappresenta la vera frontiera che permetterà alle piccole imprese di superare gli ultimi tabù per l’ingresso in questo nuovo e promettente mercato globale dell’E-commerce. Un settore che ormai sta raggiungendo un’età e un’esperienza ragguardevole, al punto da essere la vetrina più efficace per presentare il nostro Made in Italy in tutto il mondo.”

Ma nonostante queste ultime cifre positive, resta il fatto che in Europa il mercato italiano in termini di E-commerce è il fanalino di coda.

Le imprese che vendono online sono solo il 4% del totale” – continua Roberto Liscia – “l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari sono ancora un interrogativo non risolto. I servizi digitali della pubblica amministrazione sono pochi, frammentati e di difficile accesso e soprattutto una fetta ancora consistente di italiani ha ancora paura ad effettuare acquisti on line. È evidente che in questo quadro la dimensione delle imprese diventa un fattore abilitante.”

Il presidente di Netcomm incalza Renzi:

Nonostante che in Italia le prime 200 imprese web abbiano una quota di mercato superiore al 70%, poche sono le imprese italiane che competono sul mercato internazionale online e il nostro Paese è, di fatto, assente nella competizione internazionale. Stiamo perdendo competitività a livello globale e non riusciamo a sfruttare il potenziale del Made in Italy che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati.”

Insomma, Liscia mette in linea quelli che sono i punti su cui intervenire per dare un forte slancio, viste le grandi potenzialità del mercato. Il nostro paese, visto anche quello che raccontiamo qui sul nostro blog, ha grandi possibilità di crescita anche da questo punto di vista, ma serve qualcosa di più.

Che ne pensate voi? Ha fatto bene Liscia a rivolgersi a Renzi e pensate che il governo possa fare davvero qualcosa di concreto?

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