"A due anni dal terremoto del 6 aprile 2009 migliaia di fiaccole percorrono quello che resta della città"
"Un disastro? «No, poteva andare molto peggio. Però ci spaventa il futuro, perché siamo in una situazione transitoria che sembra destinata a non finire mai», "Frasi come queste e tanto altro sulla stampa di questi giorni, ma L'Aquila sta ormai entrando nel calendario delle celebrazioni. Il rischio è proprio che, come tanti altri momenti della nostra storia, d'ora in avanti L'Aquila col suo terremoto diventi una celebrazione. E così si arricchisce un calendario della retorica e si impoverisce un paese.