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L’arancia rossa di Sicilia alla conquista del Giappone

Creato il 15 dicembre 2013 da Makinsud

 arancia-rossa-giappone-2Il Sol Levente presente nella bandiera del Giappone potrebbe ben presto diventare un‘arancia rossa di Sicilia. Sì, perché uno dei più famosi e importanti frutti dell’Isola, riconosciuto anche a livello europeo con il marchio di qualità Igp (Indicazione geografica protetta) si appresta a deliziate le papille gustative del Paese orientale. Grazie al metodo del “cold treatment” (a freddo) verrà garantita la completa sterilizzazione dei frutti da eventuali parassiti che così potranno viaggiare in massima sicurezza per tanti chilometri, arrivando intatti e deliziosi a Tokio.

Grazie allo studio effettuato dal Servizio fitosanitario della Regione Siciliana, in collaborazione con quello giapponese, è emerso che le arance rosse in esportazione mantengono tutte le caratteristiche organolettiche e commerciali originarie, ed è stato pertanto esteso il protocollo di esportazione, che era già stato avviato per il “Tarocco” nel 2005, anche alle varietà “Moro” e “Sanguinello”.

L’assessore per le Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, ha confermato che “essendosi concluso positivamente il periodo di Public Comment, dal 9 settembre al 9 dicembre, ovvero il periodo lasciato alle parti coinvolte per presentare obiezioni o commenti dopo l’illustrazione del provvedimento da parte dei funzionari del ministero dell’Agricoltura giapponese, per questa stagione di raccolto abbiamo ragione di credere che le arance Moro e Sanguinello saranno esportate in Giappone”.

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Per arrivare a questo risultato sono stati necessari più di dieci anni di trattative, indispensabili per consentire ai consumatori giapponesi di gustare le arance siciliane: il problema principale, infatti, è stata la difficoltà di mettere in mostra il prodotto a causa delle sue varietà. L’estetica ha un ruolo molto importante in Giappone, pertanto le sue rigide leggi vengono applicate anche alle arance che di norma devono essere confezionate singolarmente e disposte all’interno di un contenitore, in modo tale da farle apparire come una confezione regalo. Questi canoni estetici hanno così tanta importanza perché in Giappone le arance e la frutta in generale non sono elementi centrali per l’alimentazione come avviene in Italia. La cultura giapponese trasforma, attraverso una accurata valorizzazione estetica, in beni di lusso quelli che per noi sono dei beni di consumo. L’esperienza del gusto in Giappone va, infatti, di pari passo con quella visiva.

Tutto sommato si tratterebbe di uno scambio equo, dal momento che i prodotti e la cultura culinaria giapponesi sono ampiamente ammirati nel nostro Paese per la loro semplicità e raffinatezza, senza dimenticare il fascino e la curiosità che da sempre la civiltà giapponese continua a esercitare.

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