Immagine tratta da "The Truman show"
Personalmente non credo che le persone possano diventare totalmente diverse da quello che sono, a livello di temperamento per esempio, ma è un fatto che non restiamo immobili di fronte a ciò che succede.
E' anche un fatto che i cambiamenti affascinano, emozionano fortemente chi vi assiste, chi ne è testimone, tanto che nella letteratura e nel cinema si punta molto su quello che si chiama arco di trasformazione del personaggio. In pratica si tratta di un percorso interiore (una sorta di viaggio) che il protagonista compie nel corso della storia attraverso eventi e scoperte fino a un cambiamento finale.
La necessità del cambiamento in una storia
Quando ideiamo una storia (e ciò vale per qualsiasi forma narrativa, si tratti di romanzi, racconti, film, ecc.) è fondamentale prevedere lo svolgersi di un percorso di cambiamento da parte di chi vive la storia stessa, del protagonista. Se non c'è cambiamento, oltre a generare un personaggio piatto, senza spessore e profondità, stiamo creando una serie di eventi che si intrecciano tra loro senza conseguenze.
Io credo che definire il tipo di trasformazione sia importante anche in quanto è legato a doppio filo al messaggio che vogliamo mandare al lettore (o spettatore): cosa voglio dire con questa storia? Una volta che abbiamo risposto a questa domanda, anche il tipo di trasformazione ci sarà chiaro.
La crisi iniziale
E' la storia stessa che determina il percorso di trasformazione, in un certo senso il protagonista è costretto dagli eventi a modificare qualcosa in sè o nella propria vita, a partire da un punto di partenza, un momento di crisi: è costretto ad affrontare una destabilizzazione degli equilibri, non necessariamente in modo consapevole.
Per esempio in The Truman Show (film che amo moltissimo), alcuni strani avvenimenti che Truman nota all'inizio mettono in discussione il suo mondo, scatenando in lui il desiderio di fuga, mentre la realtà intorno a lui si sgretola, fino alla presa di coscienza e al conseguente cambiamento finale, liberatorio.
Il cambiamento non è mai facile
Quando gli equilibri vengono rotti da una crisi iniziale, il protagonista non può più contare sul vecchio status quo e viene spinto a iniziare il suo viaggio (metaforico o reale), ma questo lo costringe anche ad affrontare qualcosa di nuovo, sconosciuto, imprevedibile. Viene messo di fronte alle sue paure.
Quando il passaggio dalla crisi iniziale alla risoluzione finale è troppo rapido, poco sviluppato e magari persino immotivato, la delusione di chi vi assiste è forte. Inoltre, anche quando il protagonista comprende la necessità del cambiamento, questo non deve mai essere a portata di mano. Ne va tenuto conto, nel mettere a punto la storia.
Risoluzione e cambiamento
L'arco di trasformazione giunge a compimento quando il conflitto principale nella storia si conclude. Non si tratta necessariamente di uno stravolgimento radicale o positivo. Quello è che è sicuro è che deve essere coerente con l'insieme della storia e con il carattere del personaggio.
A proposito del finale di una storia ho scritto tempo fa questo post: Tirare le somme: ovvero la conclusione di una storia.
Anche i personaggi secondari cambiano?
Tutto ciò che accade al protagonista ha un impatto sugli altri personaggi. Dunque neppure loro rimangono gli stessi, soprattutto se devono affrontare le conseguenze di ciò che fa e pensa il protagonista. Se poi c'è anche per loro un percorso di trasformazione, che rispecchia e si intreccia con quello del protagonista, ciò non può che giovare alla storia e arricchirla.
L'arco di trasformazione: una sfida per chi scrive
Personalmente non mi ero mai posta granché il problema dell'arco di trasformazione, non almeno in modo chiaro. Il libro che sto scrivendo attualmente mi ha spinto a farlo, perché quando ho cominciato a tracciare la storia ho capito che questa ruotava proprio intorno a un cambiamento molto importante e profondo dei due protagonisti. Sapevo come andava a finire, conoscevo in modo chiaro la crisi iniziale e la risoluzione, ma non sapevo cosa c'era in mezzo. Come arrivano i due protagonisti dal punto A al punto B? Attraverso quali vicende? Cosa poteva spingerli a un simile, radicale, stravolgimento della loro vita? Questa è stata, anzi è tuttora, una vera sfida, ma anche un grande stimolo. E' interessante accompagnare a piccoli passi il protagonista verso la meta finale.
Con questo post non volevo certo esaurire questo complesso argomento della scrittura creativa (esiste anche un libro dedicato all'arco di trasformazione del personaggio, edito da Dino Audino Editore, che mi propongo prima o poi di leggere), ma intendevo dare soprattutto qualche spunto di riflessione.
E voi come affrontate i cambiamenti dei protagonisti delle storie che scrivete?
Anima di carta