Ergo, deve esserci qualcosa o qualcuno nel mio passato cosmetico che associo inconsapevolmente a questo brand che me lo fa trovare aggressivo. Sto lavorando su questo mio pregiudizio, fermandomi sempre più spesso al loro stand. Ma se ho iniziato a riflettere sul mio rapporto con Collistar è stato grazie alla prezzemola del web, Deirdre.
E' stato leggendo un suo post che mi innamorai di un ombretto, l'Argilla della Collezione Milano, ed è stata lei poi a regalarmelo.
Tanto mi piace questo suo equilibrio cromatico tanto, ahimè, riesco poco a sfumarlo e mi sento sempre una totale inetta quando lo uso. Di suo ha una texture normale e gradevole ma non riesco a lavorarlo bene, e vi giuro che non so bene il perchè. Recentemente mi sono detta che deve essere colpa del pennello: ho scoperto che non ci vuole solo un buon pennello ma che ogni ombretto da il meglio di sè con uno specifico pennello. Insomma, è il mix giusto che va trovato.
L'ho usato con tutti i pennelli in mio possesso: in alcuni casi il risultato è decisamente migliorato - con un finto ecotool, per la precisione- ma in nessuno sono riuscita a raggiungere quella morbidezza e sfumabilità che desideravo. E' buffo, perchè l'argilla è malleabile per eccellenza e questo è forse l'ombretto più "duro" che ho....Tutto sommato mi piace: regge molto bene durante la giornata, è una buona base per trucchi più elaborati e da solo, con un tocco di illuminante, mi aiuta a non arrivare tardi a lavoro quando non ho sentito la sveglia. E ha avuto il grande merito di riavvicinarmi a Collistar.
Lo ricomprerei: no, ma solo perchè il prossimo dovrà brillare!
Lo consiglierei: sì, ma siate pronte alla lotta dello sfumato...
Lo regalerei: sì, ma solo a chi ha buona manualità.