Sono arrivato da poche ore dal viaggio in Aquitania (Bordeaux e Agen) come avevo scritto prima di partire e per i miei fedeli lettori , penso tutti al mare o in montagna o rinchiusi in casa, do alcune spiegazioni sul titolo.
La zona che ho visitato è eminentemente agricola anche se l’organizzazione ci ha fatto parlare con tutti (dirigenti, cooperatori, funzionari, ecc..) ma non con gli agricoltori e anche qui c’è la necessità del ricambio generazionale e di convincere i giovani a restare nel settore.
Agen è la zona della prugna. Questo frutto è forse il discendente di una prugna-dattero, tonda e gustosa, venuta dalla Siria. Sembra infatti che furono i Crociati a portarsi a casa, tra le altre cose, anche i semi del pruno.
Con la prugna ci fanno opere artistiche e culinarie (la ricoprono di cioccolato, l’annaffiano con il cognac Armagnac, ci mettono lo zenzero) e si trova pure l’Armagnac anche se la patria è Tarbes.
Avevo un compito, oltre quello di apprendere, acquistare del buon vino (ovviamente rosso) e il tal cognac. Sapete che gli aereroporti sono diventati luoghi di strip-tease e intromissione e quindi le bottiglie previste dovevano essere inserite nel bagaglio grosso.
Per quanto abbia utilizzato camicie, pantaloni, magliette per avvoltolare le 2 reliquie, la grazia degli operatori aereoportuali e le modalità di restituzione dei bagagli (a Tolosa facevano dei salti, si siamo sbarcati a Tolosa poi a Parigi perchè, strano a dirsi, più vai lontano dall’Italia, meno spendi…mah!) ha determinato che ieri sera la mia casa , all’apertura della regale borsa si è sentito subito l’odore (di frutti di bosco, fragole, violette e dirsi voglia) del Bordeau Bizet e la sua immagine diffusa sui cari predetti abiti.
Il rosso non va via…quante volte ho sentito questa frase da mia madre per l’uso del vino e la sottomessa tovaglia bianca!
Ma pur nella disperazione ho visto una piccola bottiglia con ceralacca da 350 cl di Armagnac, era intatta. Sommando il costo dei vestiti dovrò dire che è un Armagnac…superiore