Un viaggio nel tempo alla ricerca delle origini del chicco di caffè, ma anche un percorso nello spazio, per seguire il caffè nel suo cammino dai luoghi dove nasce fino alla tazzina, raccontati attraverso l’esperienza diretta dell’autrice che ha viaggiato nelle principali zone in cui la Coffea si coltiva.
La giornalista Elisabetta Illy ci guida nell’universo del caffè con il suo nuovo libro ”L’Aroma del mondo” edito da Hoepli Editore, in collaborazione con l’Università del caffè di Trieste e con la prefazione di Santo Versace e il contributo di suo marito, Andrea Illy, presidente della nota azienda triestina Illycaffè.
Il caffè è la bevanda più conosciuta al mondo, ma le sue origini restano avvolte nel mistero. Sappiamo che nacque in Etiopia e, attraverso l’Africa, raggiunse l’Arabia. Dal XVII secolo si diffuse in Europa e da lì nelle Americhe, ma anche in Estremo Oriente. Dal XIX secolo il caffè divenne una bevanda globale ma conserva in ogni paese la propria specificità culturale.
Le storie e le tradizioni legate alla preparazione del caffè, i riti che ne caratterizzano il consumo nei diversi paesi del mondo, dalla moka al filtro, dalla napoletana alla turca, fino al sistema melior (uno speciale bollitore, usato anche per le tisane, in cui viene inserito un filtro metallico a stantuffo), accompagnano i racconti dei viaggi della giornalista in Etiopia, India, Brasile e Colombia, i maggiori luoghi di produzione della bevanda.
Duecento pagine, ricche di fotografie di campi, produttori , costumi sudamericani, africani e asiatici da sfogliare per “assaporare i diversi aromi dei caffè del mondo”, perché tutt’oggi, nonostante colossi come Sturbucks e Nespresso, bere il caffè assume connotazioni di costume diverse legate ai luoghi e alle tradizioni. Oltre ad essere un bene di consumo, il caffè è prima di tutto un oggetto sociale capace di creare relazioni, scandire il ritmo del tempo e creare senso di appartenenza.