Una sensazione che non avevo più provato da quando ho finito la scuola.
Quella che si prova essendo obbligati a scrivere qualcosa che non si vuole proprio scrivere.
Io faccio la raccolta differenziata hardcore (perchè sono costretta ma shhh, non ditelo a nessuno), spengo le luci quando non servono, tolgo i caricabatterie dalle spine, quando posso giro in bici. Il mio lo faccio.
Ma mi annoia.
E' come se avessero chiesto a Madre di scrivere di calcio. Una follia.
Sono stata costretta a farlo per fare un piacere ad una persona.
Allora mi sono data al mirror climbing.
Non so come spiegarvi il fastidio che ho provato. Un malessere quasi fisico.
Ho sudato, mi è quasi venuta la tachicardia.
Dopo due ore in cui avevo buttato giù qualcosa come venti righe in tutto, cercando faticosamente informazioni su internet per trovare almeno degli spunti, ho iniziato a girare per la casa come una matta. Ho provato a coinvolgere Fratello nella mia follia, ma non si è lasciato prendere dal mio vortice di senso di inutilità. Poi, mosso a pietà, mi ha dato una mano.
E, magia.
Tutto è andato a posto.
La potenza di colui che è (quasi) appena uscito dal liceo.
Lui sapeva cosa fare.
La mia domanda è: come facevo, a scuola, a scrivere di argomenti che mi facevano schifo? Come facevamo?
Io non ne sono più capace.