L'arte di cucinare i desideri (E. Beuermeister) - Venerdì del libro

Creato il 10 luglio 2015 da Stefania
Per me un libro va classificato nella categoria dei "bei libri" quando è capace di emozionare.Quando un libro non mi lascia indifferente e mi lascia qualcosa... allora per me è un bel libro.
L'arte di cucinare i desideri secondo me è un bel libro e vorrei proporlo per questo caldo Venerdì del libro. Non è una novità assoluta per questa rubrica visto che Paola ne ha parlato a suo tempo...
L'autrice mi ha trasmesso emozioni per mezzo dei personaggi che ha saputo abilmente proporre facendomi affezionare a qualcuno piuttosto che a qualche altro... come è normale che sia!
Erica Bauermeister è la stessa autrice del libro La scuola degli ingredienti segreti e, come con l'altro, anche con questo libro ha colto nel segno, almeno secondo il mio punto di vista.
Nel libro precedente l'autrice ha fatto ruotare attorno alla cucina di un ristorante le storie di diversi personaggi in modo molto abile. Abilità che si conferma anche questa volta. Ne L'arte di cucinare i desideri si ritrovano alcuni personaggi già conosciuti in precedenza e l'autrice ha la capacità di rendere tutti protagonisti senza appannare l'uno l'immagine dell'altro. Anche stavolta il filo conduttore sono i sapori, gli odori, gli ingredienti usati nella cucina di Lillian ma si dà più spazio alle storie che non alle pietanze. Più di quanto non si sia fatto in precedenza. Nell'altro libro le storie gravitavano attorno alla cucina. Ora la cucina continua a fare da sfondo alle storie ma cede loro il ruolo di prim'ordine.
L'autrice permette al lettore di conoscere meglio alcuni degli allievi che hanno frequentato la scuola di cucina di Lillian e la stessa Lillian svela alcuni aspetti di se che non erano stati approfonditi in precedenza.
Le parole danzano attorno ai personaggi impastandosi in modo delicato ed uniforme alle loro storie proprio come fanno gli ingredienti l'uno con l'altro, durante la preparazione del cibo.
Mi ha attirata la copertina prima ancora di leggere quale fosse l'autrice... quando ho realizzato di chi si trattasse ed ho rammentato il positivo ricordo del libro precedente non ho resistito dal comprare questo libro che non mi ha delusa affatto!
Ciò che più mi è piaciuto, oltre al modo in cui l'autrice usa le parole, è la sua capacità di dare ad ogni personaggio il suo spazio. A ben guardare ognuno dei personaggi proposti si incontra con qualcuno degli altri a volte in modo casuale a volte un po' meno. Ed ognuno si trova ad avere un ruolo - volenti o nolenti - nella vita degli altri. Brava... questo scivolare da una storia all'altra mi è proprio piaciuto.
Ad un personaggio mi sono affezionata in particolare.
Si tratta di Finnegan.
Un ragazzo alto, troppo alto per la sua età. Tanto alto quanto solo. E' un ragazzo che va a caccia di storie. Scopre la bellezza di raccogliere storie soprattutto da persone anziane che hanno molto da raccontare. Riempie interi quaderni di storie ed identifica ogni quaderno con il nome di chi le ha raccontate... La delicatezza con cui Finnegan si relaziona con gli altri in questa sua "missione" mi ha davvero toccata... Mi è sembrato di vedere davanti agli occhi quello spilungone con le dita affusolate trafficare con una matita ed un quadernino troppo piccolo per poter raccogliere tutto... Mi è sembrato di vedere il suo sguardo perdersi negli occhi di quelle persone incontrate nella casa di riposo, sconosciuti che si sono fidati di lui tanto da affidargli il racconto delle proprie gioie ed i propri dolori.Mi ha fatto pensare a mia nonna, quel ragazzo... a quanto avrei potuto raccogliere anche io le sue storie, quelle che tante volte ci raccontava da bambini e che ultimamente raccontava ai miei figli. Storie di dolori, di gioie, di emozioni... che le velavano gli occhi oramai appannati per via dell'età. Mi sono emozionata. Ecco. L'ho detto!
Mi sono emozionata anche al pensiero di Isabel. Una donna anziana che fa fatica a mettere in ordine i suoi ricordi nonostante i suoi sforzi a mettere in ordine i pensieri, a mettere insieme le immagini di cui è piena la sua mente. Anche la sua, di storia, mi ha emozionata, mi ha toccata... 
Insomma, senza voler svelare troppo mi limito a dire che è un libro che consiglio.Se si è letto l'altro si ha una evoluzione naturale di quelle storie in parte conosciute in precedenza ma se non lo si è letto (ed anche qui sta l'abilità dell'autrice, secondo me) si può tranquillamente apprezzare la narrazione pur senza dover cercare per forza appigli precedenti.***L'arte di cucinare i desideriErica BauermeisterGarzanti Editore9.90 euro

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