Abbiamo giocato il nuovo episodio del simulatore di guida più amato di sempre
Nonostante Gran Turismo 5 abbia ricevuto diverse critiche al momento del suo arrivo su PlayStation 3, soprattutto a causa di una gestazione lunghissima e della mancanza di ammodernamento in alcune delle componenti del gameplay, il suo marchio resta indubbiamente uno dei più importanti fra quello dei simulatori di guida. Anzi, a volerla dire tutta il franchise rimane tutt'ora, agli occhi degli appassionati di genere, un sinonimo di qualità, considerato quanto da sempre espresso in tal senso dalla saga, e la passione per le auto che contraddistinguono il suo game designer, Kazunori Yamahuchi. E' a lui e alla sua volontà di ottenere sempre il massimo dalla serie che i videogiocatori devono il supporto continuo al quinto capitolo per oltre due anni, con una patch 2.0 molto corposa e l'aggiunta nel tempo di macchine, circuiti e nuove caratteristiche. Proprio da qui è partito Gran Turismo 6, nuovo progetto della saga che rappresenta uno dei titoli più attesi e importanti di questo periodo di transizione generazionale fra console. Il sesto capitolo è, lo diciamo subito, quasi la summa di quanto visto finora sia dal punto di vista tecnologico che contenutistico, considerando la quantità di materiale presente nel prodotto, e quello che è già stato annunciato verrà integrato in futuro, dalla modalità B-spec a elementi legati alle carriere di Andretti e Senna. I numeri del resto parlano chiaro: 1200 vetture a disposizione, tutte premium esteriormente, comprese nuove auto marchiate Red Bull, Ferrari, Lamborghini, Honda e GM, trentasette località, sette nuovi circuiti fra i quali Silverstone e Willows Spring, settantuno layout di cui diciannove inediti, percorsi cittadini e Gran Premi internazionali, la possibilità di personalizzare la propria scuderia e tanto altro. Ma facciamo un passo per volta e procediamo per gradi.
Piloti di professione
La prima cosa che si nota una volta avviato il gioco sono i menu, che sono stati completamente ridisegnati per risultare più amichevoli, dinamici e di facile consulto. L'accesso alle varie sessioni è rapido e "indolore", e il videogiocatore si può muovere senza patemi di sorta fra le varie modalità di gioco, che spaziano come sempre da quelle Arcade, Carriera e Online fino alle aree dedicate alla gestione delle auto o degli oggetti da comprare. Nella modalità Arcade è possibile misurarsi da soli in gare contro le vetture controllate dal computer o da un amico con schermo condiviso, oppure affrontare una prova a tempo o derapata a giocatore singolo, mentre ben diverso è il discorso per quanto riguarda la Carriera.
Carriera come sempre fulcro dell'esperienza principale della produzione di Polyphony Digital: l'utente parte come semplice debuttante seguendo un percorso inizialmente lineare dalla Coppa Debuttante, ma subito dopo si trova a poter scegliere in ogni classe la gara che più gli aggrada, compatibilmente alla patente conseguita e le auto a disposizione. Grazie ad un nuovo sistema che consente di progredire accumulando un determinato numero di stelle, assegnate sulla base dei risultati ottenuti durante ogni corsa, il pilota impersonato avanza nel gioco in base alla sua abilità effettiva. Se il giocatore ha ottenuto stelle a sufficienza (la loro richiesta è piuttosto agevole), può allora partecipare alla gara finale e al test della patente, quindi accedere anche alla classe superiore con macchine e piste più impegnative.
Le amate/odiate patenti non sono quindi presenti a parte e fini a sé stesse, ma si rendono disponibili quando si vuole salire di classe e in realtà sono decisamente più veloci da affrontare, senza contare che regalano un auto quando conseguite, due quando si ottiene l'oro in tutte le prove.
Gli stessi eventi aumentano di durata e complessità man mano che si avanza nella carriera, fino ad arrivare a circuiti "iconici" come il Nurburgring e il Silverstone, magari accompagnati da pioggia/sole e dal ciclo giorno/notte.
Ad un certo punto, sotto la sezione Eventi Speciali compaiono anche le gare di velocità con tante macchine differenti nel circuito Goodwill Hill Climb e perfino dei bizzarri giri sulla Luna, seguendo il percorso della spedizione Apollo 15. Sì, avete capito bene, quei matti di Polyphony hanno deciso di farvi gareggiare nello spazio, con tanto di trofeo in premio per la vostra escursione lunare.
A sostenere la varietà non mancano le gare di Kart, Rally, Nascar, Endurance e minigiochi racchiusi nella sezione Pausa caffè, che propone gare nelle quali, ad esempio, bisogna abbattere dei coni in uno stadio o coprire la maggior distanza possibile con un solo litro di benzina.
In ogni caso si ottengono dei crediti con i quali acquistare auto e componenti, tra i più disparati.
Le opzioni di personalizzazione sono piuttosto ampie, con particolare attenzione verso la gestione delle sospensioni, dei freni e delle marce, che godono di numerose regolazioni e potenziamenti. Non mancano poi potenziamenti per la trasmissione, aspirazione, nitro, riduzione di peso e tutti gli elementi classici della serie; un grande lavoro è stato svolto inoltre per i pneumatici e i cerchioni delle ruote, che godono di oltre 82 tipi con 188 varianti.
Dal punto di vista squisitamente estetico - e anche in relazione alla modalità fotografica (ci torneremo più avanti) - è possibile acquistare anche decine di caschi e di tute da gara, tra marche famose e versioni che sono state utilizzare per la GT Academy.
In Gran Turismo 6 le auto sono il numero incredibile di 1200, tutte "premium" esteriormente (per gli interni i risultati variano) e sempre bellissime da vedere. La navigazione nella concessionaria è piuttosto agevole grazie ai filtri e all'utilizzo dei tasti dorsali; la varietà di marche è eccezionale e, pur essendoci tante versioni giapponesi della stesso auto, la quantità/varietà è semplicemente inarrivabile.
Impossibile fare una lista di quelle presenti e mancanti: limitandoci al Bel Paese abbiamo Ferrari e Lamborghini con oltre dieci modelli a testa, una Lancia con chicche storiche come la Stratos e la Delta HF integrale, e la Alfa Romeo con prototipi e macchine vecchie e nuove (unica assenza notabile quella della Giulietta).
Ce n'è per tutti i gusti, quindi, sia in termini di estetica sia di potenza o di tipo di trazione; per districarsi tra l'enorme mole di gare e di scelta, c'è un ulteriore sezione che indica le auto consigliate per ciascuna patente o tipologia di corsa, comprese le auto storiche, quelle Nascar, eccetera. Notevole rumore ha fatto la notizia della presenza di un sistema di micro-transazioni per acquistare i crediti in gioco, pensato per chi ha poco tempo a disposizione. Pur essendo piuttosto allergici a questo tipo di operazioni, nelle nostre decine di ore di gioco non abbiamo mai sentito il bisogno di ricorrere all'acquisto con moneta reale: il gioco è piuttosto generoso nell'elargire crediti e macchine, pensate che dopo poche ore è già possibile partecipare a gare che mettono in palio dai 30.000 ai 50.000 crediti, quando una Lamborghini Diablo SP-2 del 2008 ne richiede 243.000.
Gran Turismo 6 - Videorecensione
Una guida più completa
Una volta scesi in pista per la gara si ritrova subito il solito feeling con la serie, visto che il gioco conferma un modello di guida estremamente godibile e non dissimile da quello di Gran Turismo 5 dopo le varie patch. In aggiunta si beneficia delle nuove dinamiche scaturite dalle modifiche introdotte dagli sviluppatori. Badate bene, non parliamo di cambiamenti che stravolgono la giocabilità o che eliminano tutto d'un tratto i problemi decennali dei precedenti capitoli, ma di ritocchi che certo contribuiscono a raffinarne determinati aspetti.
In primis sono stati migliorati fisica e cinematica, potenziate grazie a un nuovo motore realizzato in collaborazione con partner tecnici come Yokohama Rubber e KW Automotive. Il nuovo motore va a influire in particolare sulla gestione delle sospensioni, sul comportamento della macchina nelle curve e nei saliscendi, e sui pneumatici, che tengono in considerazione la struttura e le caratteristiche transienti del mezzo, contribuendo a rendere più realistico il modello di guida di Gran Turismo 6. A patto ovviamente di non "eccedere" abilitando tutti gli aiuti come il controllo di trazione e quello di stabilità, l'ABS e il sistema antipattinamento. Allo stesso modo, la diversificazione del peso di un'auto rispetto ad un'altra, al pari delle sue specifiche tecniche, incide di più sulla reazione della macchina in pista, magari in seguito a un cambio di direzione: in tal senso, si percepisce meglio la diversa aderenza sul tracciato in caso di pioggia, oppure su sterrato e neve.
Guidando si capisce chiaramente quando si supera un limite; si sente ogni minimo trasferimento di carico e si cerca di reagire a dovere, controsterzando quando necessario della giusta gradazione, oppure mollando il gas e riallineando per un istante lo sterzo per evitare un insidioso sottosterzo e rimanere quindi nella traiettoria desiderata.
E poi c'è l'inebriante sensazione di affrontare una curva ristretta con una sbandata controllata, eseguendo all'ingresso una secca sterzata per far girare l'auto leggermente di traverso rispetto alla direzione di marcia, facendole quindi puntare il muso verso l'interno della curva per poi, mentre le ruote derapano, riprenderne il controllo portando le ruote allineate alla linea di curvatura con una leggera controsterzata, e azionare l'acceleratore. Anche se il gioco include 1200 vetture, con un ampio spettro di possibili modifiche e di impostazioni, ognuna di esse riesce a esprimere la propria personalità.
Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale degli avversari, uno dei punti deboli di Gran Turismo 5, abbiamo verificato una rivisitazione soprattutto nei livelli più avanzati, dove i piloti risultano più aggressivi del solito e poco propensi a rimanere allineati in fila indiana.
Il problema rimane "filosofico": con la mole di gare e macchine che offre il gioco, è impossibile avere un bilanciamento apprezzabile sempre e comunque, e seppur diversi eventi hanno limitazioni ben precise, con un po' di bravura si riesce a mettere a punto la macchina per avere facilmente la meglio. In altre gare la gestione degli avversari da parte di Polyphony è "guidata" e poco realistica, di solito in gara si parte dalle retrovie e si arriva ad avere uno svantaggio rispetto al capofila anche di svariati secondi, recuperarli in poco tempo e una volta raggiunta la prima posizione vedere gli altri per magia attaccati al proprio sedere automobilistico e pronti a superarci ad ogni minimo errore. Questa cosa viene mitigata nelle gare più avanzate, per fare un esempio nell'ovale di Daytona con le Nascar, all'interno delle quali le macchine hanno tutte la stessa potenza, si sfrutta la scia per arrivare nelle prime posizioni, ma è impossibile mantenerla sempre quando si trova in testa, e il risultato è una gara estremamente realistica e serrata.
Gran Turismo - Un video ripercorre i momenti classici della serie
Incidenti sull’asfalto
Il massimo in termini di esperienza di gioco lo si ottiene quindi nel momento in cui si entra in possesso dei bolidi più potenti, visto che il senso di velocità e la fisica diventano assolutamente appaganti. Le piste, soprattutto quelle più tecniche e famose, fanno il resto,
come Suzuka o il Circuit de la Sarthe che ospita la 24 ore di Le Mans, oppure l'inedita Ascari Race Resort in Spagna, con le sue svolte tortuose in grado di impegnare al massimo anche i piloti più esperti. E ancora, il circuito di Willow Springs in California, noto per le sue impegnative curve veloci, nonché per i cambi di pendenza che ripercorrono il terreno collinare, e Mount Panorama.
Che dire, poi, del Nurburgring? Presente in tutte le sue versioni, di giorno o di notte, con la pioggia e con il sole: un orgasmo per tutti gli appassionati di corse.
Tornando con i piedi per terra, nel nuovo Gran Turismo gli urti sono rappresentati con una fisica un po' più accurata e credibile, ma senza reali stravolgimenti dal punto di vista sia dell'estetica sia del gameplay, dove risultano ancora abbastanza ininfluenti. Di fatto non è possibile distruggere completamente un auto anche continuando a subire danni, e oltre un certo livello, in relazione al marchio della vettura, non si può andare.
E la cosa onestamente non ci soddisfa: è vero che un simulatore focalizza le sue attenzioni e quelle dei suoi appassionati sul modello di guida e sull'esperienza in sé, ma è altrettanto vero che quest'ultima, per essere completa e realistica al 100%, a nostro giudizio deve anche prevedere il rischio di danneggiare seriamente una macchina dopo uno scontro. Pure gli incidenti fanno parte del mondo delle corse, e la loro presenza avrebbe costituito un ulteriore passaggio evolutivo per la serie, oltre ad accrescere ulteriormente il livello di sfida. Invece succede che si può stare addosso alle altre macchine per rimanervi in scia, mettere tensione ai piloti avversari e cercare di spingerle verso l'esterno: tamponare il rivale o giocarci di sponda porta delle vere conseguenze solo con macchine estremamente potenti e senza aiuti. In alcuni eventi ci sono delle penalità in secondi piuttosto che una squalifica in caso di fuoripista, urto con guardrail e altre macchine, ma questo aspetto continua ad essere un punto negativo della serie.
Gran Turismo 6 - Trailer del circuito Bathurst
Luci in pista
Dal punto di vista visivo il titolo è, come da tradizione, sopra la media in termini di qualità grafica, e il risultato non è da sottovalutare considerando che gira su un hardware vecchio ormai di sette anni. Il gioco di Polyphony Digital gira a 1080p con la risoluzione nativa orizzontale scalata via hardware, e a 60 fotogrammi al secondo, purtroppo tutt'altro che stabili. La patch day one ha migliorato la situazione, ma non di rado ci si trova ad avere una fluidità visibilmente inferiore o ad avvertire scatti soprattutto in curva. La cosa strana è che dipende molto dal circuito, e senza un andamento chiaro: Tokyo R246 con sedici macchine su schermo è perfetta, piste meno complesse invece non riescono a restituire un frame rate stabile ed adeguato.
La risposta ai comandi rimane buona ma è indubbio che il motore grafico di Gran Turismo 6 sia arrivato al limite e riveli alti e bassi.
Detto questo, il dettaglio delle macchine rimane a dir poco eccezionale, con una scelta dei colori e delle luci che denota un look perfettamente realistico.
Allo stesso modo abbiamo una pioggia meglio riprodotta e dei circuiti estremamente particolareggiati, nonostante la presenza di un po' di aliasing a fare da contorno alle piste, come nel caso di Silverstone, a cui fanno purtroppo da contraltare alcuni percorsi decisamente meno curati per pulizia, definizione e complessità. Gran Turismo 6 presenta poi un sistema che gestisce i cambiamenti meteorologici e quelli di luce dinamica in tempo reale, in particolare per quanto riguarda il passaggio dal giorno alla notte e il movimento degli astri nelle fasi serali. Per tutti i tracciati reali viene utilizzata una simulazione ambientale basata sulla longitudine e sulla latitudine del percorso. Per esempio, la 24 Ore di Le Mans presente nel gioco riproduce perfettamente gli orari dell'alba e del tramonto del vero evento disputato nel 2013, perfino nella posizione assunta dalle costellazioni nel cielo. Questo incide in maniera significativa sull'impatto estetico generale: quando i raggi del sole attraversano gli alberi disegnando sul tracciato degli spettacolari giochi di luce e ombre (a proposito, in alcune circostanze queste lasciano alquanto a desiderare) o si riflettono sulle carrozzerie delle macchine, facendole brillare, è un vero spettacolo per gli occhi. Perfino il bloom all'uscita di una galleria adesso è più credibile. Tutto ciò viene per certi versi sublimato nei replay, come sempre incredibili e inarrivabili in termini di regia, e dalla modalità Viaggio fotografico, all'interno della quale in scenari fantastici come Ronda e Siracusa (attualmente ne sono disponibili cinque) è possibile rilassarsi e giocare con gli effetti fotografici per condividere istantanee semplicemente bellissime da vedere.
Tra le varie caratteristiche inedite di questo Gran Turismo 6, particolarmente interessante è quella presente nell'area editor, legata alla possibilità di creare nuovi circuiti a partire dalla mappatura di tracciati reali. Il gioco è in grado infatti di decodificare i dati CAN-Gateway ECU, una tecnologia sviluppata da Toyota e Denso. Il sistema si basa su un'app per dispositivi mobile come smartphone e tablet che consente, attraverso gli elementi raccolti con il GPS, di registrare e salvare le informazioni di guida in un formato
trasferibile via USB, per poi spostarli nell'editor delle piste del gioco. Purtroppo questa caratteristica, come tante altre, verrà resa disponibile solo più avanti, per cui non ci è stato possibile provarla.
Insomma, come sempre Gran Turismo 6 offre tanto, tantissimo oltre alla guida vera e propria, e per questo è riuscito a crearsi nel tempo una base di fan così elevata e dedita, ma anche attirare critiche per un'evoluzione così lenta per un aspetto, quello del gameplay, che in un videogioco rimane quello più importante.
Non ci siamo dimenticati della parte audio, che ha beneficiato di un miglioramento evidente nella resa del suono dei motori rispetto al passato. Il rombo dei modelli più rappresentativi è finalmente interessante, anche qui però il miglioramento non è percettibile o evidente per tutti i restanti. Il rumore dei pneumatici è invece sostanzialmente identico a quello ascoltato in Gran Turismo 5; qualche tempo fa ne abbiamo parlato con Mr. Yamauchi in persona: il problema alla base è proprio il motore di campionamento dei suoni, che va ad inficiare anche le registrazioni audio che invece sono di altissima qualità. Va riscritto completamente e comunque non è escluso che Polyphony Digital possa rilasciare in futuro altri aggiornamenti in proposito.
Sulla colonna sonora niente da dire invece: è splendida e offre una vasta gamma di brani che spaziano dal genere elettronico fino a quello classico, con artisti del calibro di Depeche Mode i quali con la loro Soothe My Soul (Feed Me Remix), The Egg con Over There Boys e Noize non possono che soddisfare appieno i gusti dei fan della saga tra i menu o quando guardano i replay.
Gran Turismo 6 - Video sullo scorrere del tempo e gli effetti astronomici
Pro
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Modello di guida ulteriormente migliorato, anche con la visuale interna
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Un titolo che ha "imparato" dagli errori di interfaccia e bilanciamento di GT5
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Tantissime auto e modalità, carriera interessante
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Le macchine, il sistema di illuminazione, il meteo variabile, il ciclo giorno/notte
Contro
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I danni influiscono ancora troppo poco sull'esito della gara
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Si avverte che l'intelligenza artificiale degli avversari è pilotata
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Il motore grafico alterna cose bellissime ad altre molto meno