Il mio incontro con Antonio Pelliccia avviene in occasione della realizzazione di materiale pubblicitario per il mio romance storico "Il profumo del sud". Mi è piaciuto subito come lavorava questo ragazzo e ho deciso di rendergli merito in questa rubrica. Immaginate la mia sorpresa quando ho scoperto che collaborava con un altro grande artista Nello Dell'Omo.
Ma andiamo a conoscerli meglio in questa doppia intervista!
Iniziamo da Antonio visto che devo principalmente a lui questa co-partecipazione.
Introverso, affabile e generoso.
Dichiari: “La mia passione, mira ad estrapolare il mio pensiero più profondo, cerco di estirpare le emozioni nascoste nel buio dell'anima.” Approfondiamo questo concetto.
Come dicevo sono un tipo introverso ed è quindi per me naturale cercare le emozioni che si celano dietro le apparenze. Passiamo fin troppo tempo nascosti dietro le innumerevoli maschere, che ogni giorno indossiamo per le diverse esigenze giornaliere. Tutto questo ci rende sconosciuti a noi stessi e col passare degli anni non sappiamo più chi siamo. Vivere un'emozione bella o brutta che sia ci rende invece vivi. Parlo di emozioni vere, parlo di ciò che siamo dietro le nostre obsolete maschere. Ecco, cosa intendo, la digital Art è per me una porta verso questo mondo interiore. Quando lavoro, mi lascio andare, sono libero di realizzare ciò che mi viene spontaneo e quindi anche una sfumatura di colori può essere così forte da tirar fuori un sentimento nascosto... in fondo all'anima.
Quando si accende in te la scintilla per la grafica?
Mi sono avvicinato al mondo della grafica una decina di anni fa. Ricordo che per motivi di lavoro dovetti imparare ad utilizzare photoshop (software di grafica e fotoritocco). Fu amore a prima vista. Cominciai ad utilizzare il software con grande naturalezza e più passava il tempo tanto più erano complesse le immagini che riuscivo a realizzare. Avevo scoperto un mondo dove la creatività poteva avere il suo canale di sfogo.
La Digital Art, così come la intendo io, non deve essere vincolata ad un solo software, anzi deve essere la libera da questi. Non è un lavoro, non è un impegno e quindi deve essere libera da condizionamenti.Non esistono più esclusivamente i pennelli e i colori, ma l’insieme dei nuovi strumenti offerti dalla tecnologia (foto, Internet, tavolette grafiche, etc.) possono essere utilizzati per modellare le emozioni.Dal semplice fotoritocco di una foto, al più complesso dei college deve essere realizzato così come lo sentiamo, con tutta la potenza emozionale che si vuole esprimere. Ed è così che per realizzare un'immagine utilizzo foto, immagini vettoriali, modelli CAD 3Desoftware per "dipingere".
Com’è nata la tua collaborazione con Nello Dell'Omo?
Conosco Nello da diversi anni. E posso dire che è anzitutto un mio carissimo amico e poi collega. Ci siamo conosciuti nell'azienda dove lavoriamo ed anche lui, come me ha una passione per la Digital Art. Questo ci ha permesso di parlare molto del nostro hobby e di confrontarci sulle diverse tecniche utilizzate. Insieme abbiamo fatto diversi lavori di grafica, prima in maniera "amatoriale", poi sempre più in maniera professionale.
Vuoi lasciare qualche tuo contatto per gli utenti e gli autori interessati alle tue creazioni?
Non ho un sito internet o un blog di riferimento, quindi se qualcuno volesse contattarmi può farlo solo mediante la mia pagina su facebook: https://www.facebook.com/antonio.digitalart.
E ora conosciamo più da vicino le tue creazioni che consiglio a tutti gli autori per condividere le proprie citazioni.
Adesso passiamo la palla all'illustratore e grafico Nello Dell'omo. A lui la parola!
Ciao Linda, grazie per l’invito, è un piacere.
Tre aggettivi…uhmm..ok: umile, sincero ed altruista.
Tra le tue passioni spicca quella per l’arte. Raccontaci di questa tua inclinazione che ha radici profonde.
Ho iniziato sin da bambino, guidato dall’istinto, ad avere una forte passione per il disegno. Mi piaceva molto copiare personaggi della disney e altri cartoni animati, oppure paesaggi che vedevo su riviste e giornali attraverso il sistema della carta carbone o in mancanza di essa mettendo il foglio su un vetro di una finestra. Da lì usciva fuori il tratto a matita e li ricoloravo con colori e sfumature diverse per dargli un tocco di originalità. Crescendo poi, quel “gioco” ha ceduto il passo alla forte passione per il disegno e quindi per l’arte in qualsiasi forma, soprattutto la pittura.
E, insieme all’arte, c’è anche la passione per la musica. Parlacene.
In parallelo alla mia passione per la pittura ed il disegno viaggiava la passione per un’altra forma d’arte: la musica. Diciamo che sono cresciuto principalmente con i gruppi Hard&Heavy degli anni 70-80, ma amavo ascoltare anche parte della musica Italiana, quella leggera degli anni 70-80 ad esempio, la considero fantastica, per poi innamorarmi di un genere musicale che abbracciavo un po’ tutti i generi, dal jazz al rock, dalla classica al metal, sto parlando del Progressive Rock. Un altro genere musicale e non ultimo che amo e che per me è simbolo di libertà, di amore e di sogno è l’AOR. Insomma tutta la musica mi ha accompagnato e mi accompagna anche durante le mie creazioni.
Quando si è accesa in te la scintilla della grafica?
Devo ringraziare un mio amico musicista che una decina di anni fa stava lavorando al suo primo album ed andava alla ricerca di un grafico per la sua copertina. Mi chiese se me la sentivo ed io gli risposi: <<ok, dai ci provo!>>. Da lì grazie anche ad un altro mio amico musicista, tastierista di una band prog metal, che mi ha dato la giusta spinta partendo dalla copertina della sua band, ho iniziato a frequentare questo meraviglioso mondo che solo la musica può regalarti.
Una mia copertina può nascere dal nulla, nel senso che, se la casa discografica mi commissiona un lavoro ma mi offre solo il titolo dell’album, diciamo che parto solo da quel titolo e do libero sfogo alla mia fantasia ma logicamente rispettando sempre una serie di parametri.
Altrimenti capita anche che l’artista o la band abbia già un idea ed io devo solo svilupparla-
In entrambi provo una bellissima sensazione anche se nasconde al tempo stesso un grosso impegno.
Dichiari: “Il mio sogno era quello di unire entrambi queste due passioni, quella per la musica e per la grafica.” Da questo desiderio nasce Art of Music. Di cosa si tratta nello specifico?
Si, esatto! Ed’è un sogno realizzato. Quando ho iniziato a studiare in maniera più approfondita questo potente strumento di grafica come photoshop, mi chiedevo spesso: <<sarebbe bello lavorare alla copertina di quella band o al progetto di quel cantante. Quando penso ad “Art for Music”, penso alla copertina e al disco. Sono due cose che sono sempre viaggiate insieme e strettamente legate tra di loro. Molte soddisfazioni sono riuscito a togliermele, ma non mi fermo ovviamente qui, cerco di provare nuove e allo stesso tempo accettare nuove sfide al servizio della musica, sia lavorando per l’artista più blasonato sia per una band emergente o non ancora affermata. Tutto sempre con la stessa umiltà e passione.
Le tue collaborazioni annoverano musicisti, artisti ed etichette nazionali e internazionali. Cosa differenzia l’Italia dall’estero secondo la tua esperienza?
Il genere musicale per il quale maggiormente collaboro in Italia è un genere di nicchia. La musica italiana. Secondo il mio parere, attualmente non gode di proposte artistiche che ti fanno gridare al genio dei talenti, sia se parliamo di musica pop o di cantautori ma anche se si vuole sperimentare ed andare a ricercare nuovi suoni. Tra quelli che ascoltiamo in radio, si salvano in pochi. Forse riesci a trovare un qualcosa più nel genere underground. Quando ascolto un brano della musica italiana, purtroppo, vado a scavarmi sempre i grandi successi, anche della musica leggera, degli anni 70-80 ed inizio anni 90. Oggi la musica è quella che trovi nei centri commerciali ed è commerciale. I vecchi negozi di dischi, dove quando entravi la prima cosa che sentivi era il profumo del vinile, oggi in in Italia, purtroppo stanno sempre di più scomparendo e non voglio attribuire la causa solo alla diffusione illegale della musica.
Poi c’è da aggiungere la scarsa cultura verso la musica nel senso artistico del termine, quella che invece non noti all’estero. La cosa che mi fa ancora più rabbia e tristezza è l’organizzazione di numerosi festival, soprattutto quelli estivi che hanno la maggior parte delle location situate fuori dall’Italia.
Nelle tue creazioni ti avvali anche della collaborazione di Antonio Pelliccia che, come te, è appassionato di grafica.
Ebbene sì. Antonio prima di essere un collaboratore ed un otttimo grafico è un amico ed è un piacere lavorare con lui.
Vuoi lasciare qualche tuo contatto per gli utenti del blog interessati ai tuoi lavori?
Certo! Possono visitare il mio sito internet che è il seguente:
Art for Music : http://www.nellodellomo.info
Da lì possono trovare tutti i miei contatti, quello di posta ovviamente, Facebook, Twitter, etc.
E’ un peccato che quest’intervista sia già giunta al termine. In bocca al lupo a entrambi, per me è stato un vero piacere ospitarvi nel mio blog.
Ti ringraziamo Linda per questa piacevole chiacchierata. A presto.
E ora godiamoci le creazioni di Nello Artofmusic!
Teniamo d'occhio questi due illustratori e alla prossima!