La bambina muore dopo un mese di agonia all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove viene ricoverata per fortissimi dolori all’addome. La bambina, precedentemente, era stata visitata a casa dai medici dell’Asl che non le avevano diagnosticato l’appendicite. Al processo, il tribunale di Firenze condanna la pediatra (1 anno di reclusione) e il medico di guardia (8 mesi) e decide l’estensione della responsabilità civile anche alla titolare del servizio all’epoca dei fatti in ferie. E infine dispone un pagamento di 3 milioni a beneficio della famiglia.
Al centro delle polemiche c’è la decisione dell’Asl di non provvedere al pagamento ella provvisionale. «L’Asl non pagando – continua l’avvocato – si comporta come un privato inadempiente e ci costringe a chiedere un intervento coatto con sequestro. Se, in linea strettamente giuridica, l'Asl può rifiutarsi di collaborare spontaneamente all'esecuzione di una sentenza, non pare che, sotto il profilo etico, un simile comportamento, ad opera di un ente pubblico, sia incensurabile. Peraltro, il "resistere", sia pure passivamente, ai procedimenti esecutivi comporta un ulteriore innalzamento delle spese (a carico, ovviamente, dell'ente, e, quindi dei cittadini) e ovviamente un disagio per la famiglia». Da segnalare che l’Asl ha fatto ricorso in appello per bloccare il pagamento della provvisionale e un’udienza è stata fissata per il 13 dicembre. Un atto legittimo che però, sempre per il legale della famiglia della bambina, non motiva il non pagamento.