L’asse Lille-Roma, è la rinascita di Gervinho

Creato il 10 maggio 2014 da Simo785

Se per Francesco Totti, un anno fa, si poteva parlare di “cura Zeman”, quest’anno a beneficiare dell’ottimo feeling tecnico-giocatore in quel di Trigoria è un ivoriano di 27 anni, arrivato a testa bassa, ma protagonista di una stagione a dir poco eccellente. Gervais Yao Kouassi è il suo nome, ma chiamarlo Gervinho di certo è più usuale: 36 presenze, 12 reti e 12 assist in giallorosso, il tutto in una sola stagione. A Londra, coi colori dell’Arsenal, cifre del genere neanche illudevano i più ottimisti. L’ex pupillo di Rudi Garcia – esploso proprio a Lille, 5 anni fa – calcò i campi della Francia conquistando record da talento puro: 36 reti in 2 stagioni, divise tra Ligue One, Champions League e coppe nazionali. L’esperienza coi Gunners, al contrario, riporta numeri ben più deludenti: 11 reti in due stagioni e tanti, troppi errori sotto porta diedero dell’ivoriano un’immagine sbiadita, sbadata e spesso svogliata, tanto da festeggiare in estate alla sua cessione. Paradossi del calcio, a Roma per Gervinho si apre una nuova sfida, a disposizione del tecnico che proprio pochi anni prima ne esaltò le caratteristiche. Proprio con Garcia e proprio a Roma per il ventisettenne natio di Anyama si sono riaperte le porte del grande calcio europeo e non, tornando ai livelli che lo consacrarono sino a regalargli l’Inghilterra. È una storia non da poco, quella di Gervinho. Ora, a conti fatti, coi giallorossi gli manca solo un trofeo. E a detta di Rudi Garcia, quel trofeo non è poi così lontano.

Riccardo Cotumaccio


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