Quando le chiesi se potessi baciarla, mi rispose:
La mia espressione si fece serissima.
"Ho forse la fama di persona facile all'umorismo?"
Aveva raccolto il mio guanto di sfida.
"Lascia che ti spieghi" mi disse "Tu ed io siamo come due rette parallele: viaggeremo sempre fianco a fianco, ma non ci toccheremo mai".
"Ne sei sicura?" chiesi.
"Nessun dubbio? Che so, un ripensamento dell'ultimo minuto?"
Sospirai, guardandomi intorno.
"Eh...già, già, già. E così, la Terra è piatta" gliela buttai lì, con nonchalance, come se stessi parlando delle mezze stagioni.
Lei, colta alla sprovvista, inarcò le sopracciglia.
"Niente. Enunciavo un dato di fatto. La Terra è piatta".
"Se è una battuta, non l'ho capita".
"No no, sono serissimo. Perché? Non sei d'accordo?"
"Mi stai dicendo che non viviamo su un piano?"
Fece spallucce, guardandomi come se fossi all'improvviso impazzito.
Palesai sincero sconcerto. "
"Non mi starai dicendo che la Terra è tonda?"
"Un geoide, per essere precisi".
"Quindi, mi stai dicendo che dovremmo adottare una prospettiva geometrica non euclidea?"
"Ma sai cosa afferma l'Assioma di Riemann?"
Mais bonsoir, monsieur de La Palice!" "Illuminami".
""Due rette qualsiasi di un piano hanno sempre un punto in comune"".
"Cioè?"
"Cioè: in uno spazio sferico, mia cara, non esistono rette parallele".
Rimase ammutolita per tre interi respiri.
Li contai.
Infine mi sorrise.
"Che scemo".
Era bellissima.