L’Associazione Stampa Subalpina e il sindacato dei giornalisti condannano la violenza gratuita dei No Tav
a cura di Iannozzi Giuseppe
L’Associazione Stampa Subalpina e il sindacato dei giornalisti piemontesi condannano la violenza gratuita dei No Tav contro i cronisti: “L’aggressione alla troupe di ‘Corriere tv’ in Val Susa, che fa seguito a quella di lunedì scorso al collega della Stampa Marco Accossato, malmenato mentre stava raccogliendo informazioni sulle condizioni di salute di Luca Abbà, segna una ulteriore tappa nell’escalation di violenza nei confronti dei giornalisti da parte di frange del movimento No Tav”.
La Subalpina evidenzia che “il compito dei giornalisti, specie in una vicenda complessa e delicata come quella della Tav, è quello di informare i cittadini con il massimo dell’obiettività. Per questo non possono essere accettate intimidazioni di sorta a maggior ragione da parte di un movimento che più volte si è appellato ai mezzi di comunicazione per far conoscere le proprie ragioni. La libertà d’informazione è un valore assoluto, chi non rispetta questo principio si pone al di fuori delle regole democratiche”.
IL NO TAV E IL CARABINIERE
Nella tarda mattinata del 29 febbraio (2012) una troupe di H24 (Corriere Tv) stava riprendendo la protesta in Val Susa. Intorno alle 12, a Chianocco, è scattata l’aggressione: una quarantina di ragazzi, 4-5 a volto coperto, hanno circondato i tre operatori obbligandoli a scendere dall’auto di servizio. Subito minacciati, ai giornalisti è stato intimato di consegnare le chiavi del mezzo e le attrezzature di ripresa. I tre giornalisti aggrediti e derubati sono gli autori del video sulle ingiurie di un militante No Tav a un carabiniere. Non contenti, gli aggressori si sono fatti consegnare i documenti, due smartphone e le chiavi del mezzo a cui hanno sgonfiato le gomme.
Il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri: “Penso che con il dialogo si possano risolvere molti problemi, ma su certe cose sono per una fermezza assoluta. L’opera è di tale importanza nazionale, per la nostra e per le future generazioni, che non si può mettere in discussione. Ciò non toglie una grande apertura. Ho parlato con il prefetto di Torino e con i sindaci. C’è la massima attenzione e siamo pronti ad ascoltare tutte le esigenze e posizioni, ma senza mettere minimamente in discussione l’opera. Il mio invito è proprio quello, rivolto a tutte le persone di buon senso: parliamo, se possiamo fare qualcosa di più e di meglio non solo io ma tutto il governo è pronto a farlo. Ma l’impegno che abbiamo assunto è tale che non è pensabile un ripensamento, di nessun genere”.
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