L'astronave degli esseri perduti

Creato il 27 marzo 2015 da Lafirmacangiante
(Quatermass and the pit di Roy Ward Baker, 1967)
Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno. Per il terzo episodio cinematografico dedicato alle peripezie (parola grossa) del Dottor Quatermass si passa dal bianco e nero al colore e da Brian Donlevy a Andrew Keir nel ruolo del poco carismatico protagonista. Cambia anche il regista; abbandonato Val Guest qui troviamo dietro la macchina da presa Roy Ward Baker capace a mio avviso di alzare un poco la tensione in alcune sequenze, soprattutto in quelle nelle quali è coinvolta la gente comune, ma non il ritmo che, come succedeva nei film precedenti, rimane molto vicino al rischio sonnolenza.
Come avrete capito già i precedenti capitoli di questa saga cinematografica non mi avevano entusiasmato, non si discosta di molto il mio giudizio per questo terzo episodio nonostante qualcosa di buono ci sia anche qui.
Durante gli scavi per un nuovo tratto della metropolitana di Londra vengono ritrovati i teschi di antichi ominidi dei quali si occuperà l'equipe del Dr. Roney (James Donald). In seguito al ritrovamento di un artefatto metallico scambiato per una bomba viene coinvolto anche l'esercito nella persona del Colonnello Breen (Julian Glover), nuovo e forzato collaboratore del Dr. Quatermass (Andrew Keir) che si recherà sul luogo dei ritrovamenti insieme al nuovo collega. Indagando sull'oggetto metallico saranno diverse le stranezze che si affastelleranno l'una sull'altra dando luogo a veri e propri fenomeni allucinatori e di isteria collettiva che troveranno presto un inquietante fondamento.
Rispetto ai precedenti la trama di questo episodio sembra più costruita e offre qualche divagazione in più (tutta la parte sugli inspiegabili eventi avvenuti in passato nei pressi del sito in questione), il protagonista di contro rimane anche qui piuttosto anonimo, come non mi piaceva Donlevy posso affermare tranquillamente di essermi già dimenticato di Keir (il film l'ho visto stamattina). L'ambientazione londinese e il colore aggiungono un qualcosina all'insieme che però rimane comunque poco interessante, il film si movimenta un poco sul finale dove si ammira anche qualche effetto speciale datato.
Insomma, per appassionati del genere e basta.


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