L’ attentato di Brindisi: segnali di tensione?

Creato il 23 maggio 2012 da Angel

L’ attentato di Brindisi, intorno al quale gli investigatori continuano ad indagare, ha eccitato le fantasie più fervide. Sacra Corona Unita, Mafia, Integralismo islamico, Terrorismo. Francamente credo che nessuna di queste ipotesi abbia un reale fondamento. In via del tutto teorica, per formulare un’ ipotesi bisognerebbe conoscere bene come sono andati i fatti. Allo stato attuale delle indagini, dell’ attentato di Brindisi non sappiamo altro che una giovane vita, quella della sedicenne Melissa, è stata barbaramente stroncata e forse un video che incastrerebbe l’ attentatore. Nulla di più. Eppure tutti, giornalisti e pseudo intellettuali, hanno fatto congetture a dir poco grottesche. Tanto più grottesche dal momento che, e lo ripeto, dell’ attentato di Brindisi non si sa nulla. Cominciamo col dire ciò che l’ attentato non è. Non è stragismo mafioso per almeno due ordini di motivi. Primo, l’ obiettivo colpito: la scuola. Gli attentati mafiosi colpiscono in genere le istituzioni “politiche”, ossia quelle che rappresentano lo stato come garante della sicurezza, della giustizia. Secondo, l’ ordigno utilizzato. Se la mafia decide di colpire, non lascia a rudimentali bombole di gas l’ esito di un attentato “potenzialmente” devastante. Ci sarebbe anche un terzo motivo, forse il più raccapricciante: il numero delle vittime. Troppo “poco” una sola vittima e una decina di feriti. Le stragi di matrice mafiosa sono legate a eccidi eclatanti ( quella di Capaci, per esempio, di cui corre oggi il triste ventennale o quella di via d’ Amelio, quella di Via dei Georgofili di Firenze). L’ attentato di Brindisi non va legato nemmeno all’ Integralismo islamico che goffamente Enrico Mentana ha tirato in ballo qualche giorno fa. Se non altro perché nessuna rivendicazione è stata fatta. Per un motivo simile credo si possa escludere il brigatismo o il movimento anarchico. Diciamo ora quello che è l’ attentato di Brindisi. O meglio quello che potrebbe essere. Un gesto disperato di un individuo isolato in linea con le manifestazioni drammatiche alle quali abbiamo assistito in questi giorni ( i suicidi causati dalla crisi, le barricate contro Equitalia ecc.). Francamente, e non per essere riduttivo, non mi viene da pensare altro. Mi rendo conto, tuttavia, che le spiegazioni semplici siano più complicate di altre piste, più affascinanti e con maggior peso dal punto di vista mediatico. Non bisogna, però, tralasciare un punto: l’ attentato di Brindisi ha stretto il nostro paese in una morsa di tensione che si aggiunge a un quadro socio-economico stagnante e di piena recessione. Non dico, e me ne guardo bene dall’ affermarlo, che l’ attentato di Brindisi abbia inaugurato una qualche strategia della tensione ( sul modello di quella degli anni ’70). Ciononostante, i segnali che la società produce, anche tragici come questo di Brindisi, vanno tenuti sotto osservazione per evitare che essi possano degenerare in fenomeni di destabilizzazione politica ed istituzionale.



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