Prima di tutto, il titolo: Time to get back. E' un titolo azzeccato che integra le informazioni della fotografia. Stiamo osservando il racconto dell'attesa del treno per tornare a casa.
Possiamo, poi, prendere alcuni spunti per riflettere. Lo sfondo è un po' sovraesposto, ma questa è una caratteristica difficile da correggere in fase di scatto, in presenza di contrasti tra luce ed ombra così marcati. In post, produzione invece, ci sono dei programmi che permettono la modifica di una parte soltanto dell'immagine. A me piace Adobe Lightroom, che è un software a pagamento.
Sullo sfondo si potrebbe fare anche un altro discorso. Poteva essere sfocato un pochino di più, in modo da togliere importanza ai ragazzi che sono dietro e che possono distrarre un po' dal soggetto principale, la ragazza in ombra. per fare questo, in fase di scatto è possibile impostare la nostra Reflex per scattare a priorità di diaframmi (Av) e scegliere uno dei numeri più bassi. In questo modo, l'otturatore della nostra macchina è più aperto, lascia passare più raggi di luce, quindi più informazioni, ed il risultato sarà più sfocato sullo sfondo.
Vediamo ora l'aspetto compositivo. Una foto porta informazioni e quindi deve essere completa di tutti i dettagli utili. Non devono sorgere dubbi "importanti", nel guardare la foto. Invece, nel guardare questa foto di Joe mi chiedo "cosa sta guardando? Ci sono gli orari dei treni? Una pubblicità? Altro?". Per evitare questa domanda, era sufficiente spostare l'inquadratura leggermente a sinistra (facile dirlo dopo, no?), mantenendo comunque la regola dei terzi. Insomma, un soggetto che guarda "all'esterno della foto" a me lascia sempre un punto interrogativo, una domanda irrisolta: che sta guardando? che sta facendo?
Ora a te i commenti.