di Annamaria D’ambrosio
Da quel freddo pomeriggio di marzo a La Huertas, non si erano più visti, ne sentiti. Le giornate trascorrevano con insolente banalità. Gli ultimi sette mesi, intensi e fugaci, le lasciavano l’amaro in bocca. Adesso doveva fare i conti con il niente, con il vuoto inspiegabile che l’uomo tanto amato e detestato le aveva lasciato. Da quell’incontro casuale non restano che le ore, i minuti e le attese che le illusioni possano tornare a riempire quelle povere giornate. E intanto, aspettava.