Chiarore e oscurità
s’alternano bizzarri
nel tempo indefinito
dell’esistere
pari a quella ruota
che nel “suo” roteare
un po’pazzerello
resta imprevedibile.
L’attesa estate
ora è giunta e da
madre generosa
può nutrire
gli arbusti gracili
e i lussureggianti prati,
che doneranno
e frutti e fiori.
E il sole zuzzerellone
da coltre luminosa
s’appresta a fasciare i corpi
di chi sulla battigia
(all’apparenza spensierato)
è avido e di piacere
e di piacersi.
Di mirare e d’essere
mirato( proprio come
recita il poeta).
C’è qualcuno però
che, fuori del coro,
attende l’altra estate
quella che porta con sé
“vivezza” e verità.
E con essa anche il dono
del sembiante e di una voce amica.
Tela policroma.
Icona del Bene e del Bello.
Marianna Micheluzzi
ndr.) Il dipinto a corredo del testo è dell'artista Giuliano Trombini