Nato per il trasporto di materiale e strumentazione scientifica, l’ATV è stato realizzato pressurizzato, cioé in grado di ospitare presenza umana, avvalendosi dell’esperienza realizzata da Alenia Spazio, ora Thales Alenia Space Italy nella realizzazione dei moduli presurizzati, a partire dagli MPLM, passando per il laboratorio Columbus e giungendo al PCM imbarcato sulla navicella Cygnus. Nei sei mesi che resta agganciato alla Stazione Spaziale diventa luogo abitabile e sfruttabile per i sei componenti che vi sono a bordo.
E in effetti il ruolo italiano nella conquista spaziale europea, nella realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e nello sviluppo delle tecnologie per la realizzazione dell’ATV, sono testimoniate dall’attribuzione, ad uno dei cinque veicoli realizzati, del nome di Edoardo Amaldi, considerato uno dei fautori dell’Europa dello spazio.
Questo ultimo ATV è stato dedicato allo scienziato belga Georges Lemaître, a cui si deve la prima formulazione della teoria Big Bang. Oltre alle sue funzioni primarie, questo quinto ATV avrà il compito di testare hardware e procedure in vista dello sviluppo del futuro del trasporto spaziale. A bordo l’esperimento Liris, un laser sperimentale con sensore per immagini nell’infrarosso, per sviluppare sistemi di guida, navigazione e controllo per incontri con obiettivi non “cooperativi” come detriti spaziali ed asteroidi.
Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf