L'auditorium di Mecenate

Creato il 29 ottobre 2014 da Oldman
Il turista curioso che da Santa Maria Maggiore si incamminasse sulla via Merulana per raggiungere San Giovanni in Laterano, incrocerebbe all'altezza del Teatro Brancaccio uno spiazzo, largo Leopardi (su cui si affacciano anche le vetrine di Panella, ma se siete perennemente a dieta come me evitate di avvicinarvici, le fragranze che ne fuoriescono sono estremamente dannose ... per la linea), al centro del quale, protetto da una cancellata, si erge una piccola costruzione all'apparenza abbastanza anonima.  
(foto scaricata da WEB) Un esame più attento farebbe però scoprire che questa costruzione è integrata ad un tratto di mura serviane (la prima cinta muraria di Roma, VI secolo a.C.) e che è essa stessa di età romana. Se si ha la fortuna di poter superare il cancello e scendere per il corridoio normalmente nascosto da una normale porta in legno, si può arrivare in una ampio ambiente semi-ipogeo noto come Auditorium di Mecenate. 
(foto scaricata da WEB) Nonostante le precarie condizioni in cui si trova, il monumento ha un suo indubbio fascino. Fu scoperto alla fine del 1800, durante i lavori per la costruzione del quartiere Esquilino (destinato ad ospitare i dipendenti pubblici della appena nominata capitale d'Italia), e frettolosamente definito auditorium a causa della piccola struttura semicircolare (quella che si vede in fondo alla foto), troppo piccola in realtà, rispetto al resto della sala, per essere una tribuna, e che invece è molto probabilmente ciò che resta di una fontana a cascata che arricchiva e rinfrescava un ninfeo. Mentre l'era della costruzione originaria (30 a.c.) e la sua collocazione nella zona degli Horti Maecenatis rendono logico immaginare che la struttura fosse parte della Villa che Mecenate possedeva  sull'Esquilino. I pochi resti dei raffinati affreschi presenti (ricordano quelli della Villa di Livia che si possono ammirare a Palazzo Massimo)  sono sufficienti a dare una idea della ricchezza dell'ambiente, dove si può immaginare che il proprietario ed i suoi illustri ospiti cercassero ristoro nelle calde giornate estive. Qui e là si possono osservare anche resti di un pregevole pavimento a mosaico con tessere bianche e nere piccolissime,  a sua volta ricoperto dopo pochi anni da una altrettanto costosa pavimentazione in marmo. E con un po' di fantasia, si può immaginare di tornare indietro di 2000 anni, e pensare di trovarsi in compagnia degli intellettuali e dei poeti di cui Mecenate si circondava, e perfino di Augusto, di cui fu amico e consigliere fidato.

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