La casa Alemanys 5, il cui intervento di restauro è firmato dalla giovane Anna Noguera, si trova nella parte più antica del Barri Vell di Girona, in Spagna. Gode di una posizione eccezionale poiché è ubicata di fronte a una delle antiche porte della Muralla, la porta Rufina, e guarda verso il convento di Sant Domènech e sulla Cattedrale.
Anche se è difficile stabilire l’epoca dell’edificio, il restauro più importante risale al XVI secolo. Successivamente ne sono seguiti altri che hanno completamente alterato la distribuzione originale. Il restauro è stato concepito come una ricerca delle caratteristiche intrinseche dell’originaria costruzione. L’edificio è stato “spogliato” da tutte le superfetazioni e dagli elementi più recenti, interpretando quelli antichi non solo da un punto di vista storico, ma anche delle loro qualità architettoniche.
L’intervento minimalista di Anna Noguera si rifà all’austerità del passato dialogando con esso e cercando un compromesso tra passato e presente. Il complesso comprende un corpo edificato e un giardino laterale con fronte strada. Due alloggi strutturano l’edificio, uno che affaccia sulla strada e uno verso l’interno. Un grande portico coperto – “badiu” – completa la facciata sulla strada ed è uno degli elementi più caratteristici dell’intervento. Nel cortile, una vecchia cisterna raccoglie l’acqua piovana dal tetto da utilizzare per la piscina e il giardino.
La distribuzione rispetta la logica della struttura preesistente per adattarla alle nuove esigenze funzionali. Al piano terra, dalla porta principale, si accede al vestibolo e a un piccolo locale, al primo piano si trova un’abitazione che sfrutta il cortile e il giardino e al secondo e terzo piano un’abitazione duplex con la zona notte al piano inferiore e soggiorno e cucina al piano superiore in modo da poter godere delle viste e della terrazza coperta.
Il progetto si organizza a partire dai due alloggi che strutturano la pianta. La scala viene spostata, insieme all’ascensore, nello spazio interstiziale tra i due alloggi che si configura come elemento cerniera, generatore di tutta la distribuzione. L’intervento è risolto con pochi materiali, pietra, legno, ferro e cemento, utilizzati nei loro colori e texture naturali. Il colore del legno di quercia dà un tocco caldo e il ferro contrasta con la pietra e cemento. I solai quando sono a vista sono di calcestruzzo con cassaforma in legno o di travi e riempimento in legno in copertura. Lo spazio della scala e dell’ascensore è rivestito in lamiera di acciaio cor-ten, come elemento di differenziazione in questo spazio-cerniera. Il pavimento della scala e della parte anteriore è in legno, quello dello spazio posteriore in cemento. Le pareti di pietra restano a vista sia all’esterno che all’interno, con particolare attenzione alla texture, al colore e l’esecuzione dei giunti.
Il giardino, circondato da alte mura di pietra, è “formalizzato” come una successione di tre piani consecutivi dal più “duro” al più “morbido”: cemento, erba e acqua. L’area pavimentata adiacente la casa è di cemento ed è coperta da cavi per far crescere e arrampicare il glicine. Il prato, sormontato da un profilo in acciaio, “galleggia” al di sopra dell’acqua della piscina che appare come una vasca scura e lunga, che trabocca e sparisce riflettendo la parete vicina.
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