Parole, parole, parole…un governo dalle mani bucate…crescita economica debole…giovani senza prospettive…disoccupazione…politici, esperti, opinionisti, giornalisti, economisti, studiosi, a confronto a Otto e mezzo e Ballarò, discutono più o meno animatamente, l‘autunno caldo che il Paese dovrà affrontare, non a parole, ma, con i fatti.
Alla domanda relativa alle affermazioni del sindaco di Verona, Tosi, che afferma che alcuni deputati della Lega sono stati colti da voltastomaco perchè costretti a votare a favore di determinate mozioni, leggi e quant'altro in Parlamento. La risposta di Bossi non si è fatta aspettare ed è stata, al solito, colorita. Cosa ne pensa Reguzzoni? Il capogruppo afferma che "Bossi ha fatto molto bene, siamo qui per cambiare il paese, la Lega è nata per questo" e non solo, all'interno della Lega si può parlare liberamente, non vi è censura, ma addirittura troppa libertà. La Serracchiani replica che la Lega confonde i suoi stessi elettori, avendo in qualche modo rinnegato quelli che erano i suoi propositi iniziali, soprattutto quello di volersi porre sul panorama politico come un movimento rivoluzionario che, di fatto, invece, si è adeguato alle regole e i leghisti sono in difficoltà perché non "la Lega, assomiglia più a quello che aveva promesso". E allora le voci si accavallano, i toni si alzano, sui, "non è vero"..."la Lega vuole uno stato più moderno"...seguono accuse al Pd che non vuole cambiare a nessun costo opponendosi per partito preso ad ogni proposta come il federalismo fiscale, il federalismo comunale e la libertà di impresa. Ed ecco pronta la replica, della Seracchiani, "ma allora, perché non raccontate che non state facendo il decreto sviluppo, o del taglio del credito alle piccole imprese, o della difesa delle quote latte che interessano 109 allevatori o delle intercettazioni, ecco quelllo che state facendo, invece di affrontare temi reali". Reguzzoni interrompe più volte, il dibattito si accende, toccando l'occupazione femminile, le proposte dellìEuropa sul salario minimo garantito e sui concetti di povertà relativa, povertà assoluta e vulnerabilità alla povertà.
A Ballarò, cambiano le facce o le voci, ma gli argomenti restano invariati: le violenze a Roma, la crisi economica, la politica "ostaggio" dei voti della maggioranza, ecc. ecc. Ancora parole e opinioni che si rincorrono per lo studio, mentre gli italiani, da tempo vivono un forte scollamento, che aumenta la loro preoccupazione. Non vedono risposte nella politica.
Il nostro, è diventato un Paese, che non riesce a vedere la fine del tunnel. La gente è fortemente sfiduciata. Regna una condizione di insicurezza, di disagio collettivo . E ancora il governo si riunisce per parlare, parlare, parlare ed eterno rimandare...