Oggi, 28 settembre 2012, a Napoli sembra estate.
Nei viali alberati non vedo tappeti di foglie gialle, le t-shirt a maniche lunghe restano nell’armadio insieme ai pullover e giubbotti vari. Nel mio guardaroba, dei cappotti non vi è mai stata traccia mentre la maglietta della salute giace nel cassetto in attesa dell’autunno che non c’è. L’ombrello è in letargo in compagnia dell’impermeabile e le scarpe per la pioggia dormono in soffitta da più di un anno.
Dalle nostre parti, in questa settimana di fine settembre, la temperatura media durante la giornata è circa ventotto-trenta gradi (e forse qualcosa in più). Si potrebbe sonnecchiare tranquillamente sulla spiaggia oppure tuffarsi a mare, almeno finchè non cala la sera.
In compenso, il raffreddore mi ha colpito senza pietà: mi ritrovo col naso otturato ed un filo di voce; aggiungo uno stato di stordimento totale e la consueta stanchezza dell’influenza, la barba incolta, colpi di tosse e gli occhi rossi.
In altre parole: un mostro.
Fermo nella mia Skoda in attesa del semaforo verde, col finestrino abbassato ed il fazzolettino a tappare il naso dopo l’ennesimo starnuto, si avvicina il fratello pakistano per pulirmi il vetro dell’auto e vendermi i suoi gadget. Come un tossicodipendente in astinenza, gli butto in mano cinquanta centesimi e – con un’insolita veemenza – chiedo al povero uomo un nuovo pacco di fazzolettini. Lui, intuendo la mia necessità, gioca al pusher spietato: «mi devi dare altri venti centesimi, ora i fazzolettini costano settanta centesimi» sbotta con uno sguardo cattivo che non gli si addice.
Forse, anche il mercato dei fazzolettini venduti al semaforo risponde alla violenta logica dell’economia globale: maggiore è la domanda, più alto sarà il prezzo del prodotto richiesto?
L’ammetto, non ero pronto ad una simile, cinica richiesta. Sbigottito farfuglio: «scusami, non ho altre monete» Il pusher, non troppo convinto, mi licenzia: «non ti preoccupare, magari domani …» e si allontana verso gli altri automobilisti spazientiti per il persistere del rosso.
Ottimista, mi chiedo: per una volta, la solidarietà tra i popoli ha trionfato sulla sprezzante legge dei soldi?
MMo