Lo spunto per questo articolo sull’avena è stato dato da un piccolo evento proposto dal negozio “Arì” che vende tutto sfuso (dal cibo, ai detersivi), e che periodicamente organizza incontri per sensibilizzare il pubblico all’uso dei cereali meno conosciuti, con degustazione finale di un piatto preparato col cereale prescelto, rigorosamente vegano.
Curatore dell’evento del 27 aprile, dedicato all’avena, è stato Davide di Marco, che ha raccontato la storia di questo cereale,
ed ha offerto una squisita pietanza di sua invenzione, di cui abbiamo rubato la ricetta, che troverete qui sotto.
L’avena è una graminacea molto versatile che si adatta bene anche a climi freddi e umidi, e quindi cresce spontanea un po’ dappertutto.
Ampie coltivazioni si avevano già 3000 anni prima di Cristo nella campagna cinese.
Gli Ariani quando invasero l’India trovarono l’avena, poi imposero l’orzo, ritenuto più nobile dell’avena.
In Europa, essa veniva (e viene) usata, com’è noto, principalmente per l’alimentazione equina.
Già ai tempi della Roma antica, dove cresceva spontaneamente, veniva adoperata per alimentare gli equini, usanza che perdurò anche nel medioevo con la sola eccezione degli scozzesi, che la consumano da tempi antichissimi con i loro vicini irlandesi; mentre gli inglesi continuarono ad utilizzarla solo per nutrire i cavalli, e disprezzarono a lungo questa usanza finché, in tempi più recenti, cominciarono ad usarne i fiocchi per il porridge, che può essere considerato uno dei piatti nazionali del Regno Unito.
Furono poi sempre gli scozzesi a trasportarla nel Nuovo Mondo nel XVII sec.
E’ composta per 8,5% da acqua, il 14% da proteine, 65% carboidrati, fibre, ceneri e grassi; discreta la presenza di minerali: manganese, selenio, fosforo, potassio, calcio, sodio, ferro, zinco e rame.
Sul versante delle vitamine presenti la B1, B2, B3, B5 e B6 per quanto riguarda il gruppo B, ed a cui si aggiungono la vitamina K e J, mentre, in piccolissima quantità, troviamo la vitamina E.
E’ il cereale più ricco di proteine, ed è da segnalare la presenza della lisina, un aminoacido di cui di solito i cereali sono carenti, e che è invece presente nei legumi.
La sua assunzione viene consigliata in casi di depressione, debilitazione fisica e mentale, nervosismo ed insonnia; è infatti, grazie alla presenza di vitamine del gruppo B, minerali ed altre sostanze, un ottimo alimento energizzante consigliato per adulti, bambini e soggetti in convalescenza.
Grazie all’alto contenuto di fibra alimentare l’avena è un ottimo alimento lassativo, e la crusca che ricopre i semi ha proprietà diuretiche e depurative dell’organismo umano.
In particolare la fibra della crusca di avena è ricca di betaglucano, che si lega agli acidi della bile eliminandoli attraverso le feci, aiutando ad abbassare il livello di colesterolo.
Ha inoltre un basso indice glicemico, che la rende indicata sia per l’alimentazione dei diabetici, sia per le diete dimagranti poiché dà un senso di sazietà.
Viene impiegata anche in fitoterapia per combattere la stanchezza mentale.
Per ciò che riguarda il contenuto di glutine, ne contiene pochissimo, e quindi può essere usata anche da chi è intollerante al glutine.
In alcuni recenti studi, condotti nel Regno Unito, sono state somministrate piccole quantità di avena non contaminata a dei celiaci volontari, osservando che il 99,4% di essi non presentava alcun sintomo.
Viene usata molto anche per uso esterno, in particolare per le dermatiti, e per alleviare il prurito della psoriasi mediante un impacco di acqua e farina d’avena.
E’ importante prima di prepararla sciacquarla bene per eliminare la saponina, e tenerla in ammollo per almeno 4 ore; con questo accorgimento viene ridotto il contenuto di acido fitico che com’è noto, inibisce l’assorbimento di importanti minerali quali ferro e magnesio.
Una raccomandazione importante: l’avena può essere mal tollerata da chi soffre di allergie o intolleranze al nichel.
Ed ecco la ricetta:
Avena con zucchinette e noci di macadamia.
Per 4 persone:
250 gr di avena
2 carote
3 piccole zucchine genovesi
2 cipollotti o tre scalogni
2 manciate di noci di macadamia
(in sostituzione potete usare mandorle fresche spellate)
1 limone non trattato
1 rametto di timo (o un po’ di maggiorana)
1 cucchiaino di curcuma
Olio EVO e sale qb
Esecuzione:
Cuocete l’avena seguendo le istruzioni della confezione, facendo attenzione che non si asciughi troppo.
Affettate finemente i cipollotti e metteteli a stufare a fuoco dolce nell’olio in una capace padella o casseruola.
Nel frattempo con una mandolina ricavate delle fettine molto sottili dalle carote e dalle zucchine e versate tutto nel soffritto. Se preferite una pietanza più leggera, stufate dolcemente il tutto in olio allungato con un poco d’acqua. Salate se volete.
Spezzettate grossolanamente le noci.
Adesso componete tutto il piatto:
versate l’avena cotta nel soffritto, aggiungete le noci e la buccetta gialla del limone tagliata sottilissima, e un po’ di succo. Completate con il timo e la curcuma.
Rimestate tutto vigorosamente affinché tutti gli ingredienti si amalgamino bene.
Servite tiepido.