L'avventura del vetro dal Rinascimento al Novecento tra Venezia e mondi lontani.

Creato il 26 giugno 2010 da Robertoerre

 

Ne fece la fortuna di Murano, l'isola lagunare di Venezia. La lavorazione artistica del vetro conobbbe il suo splendore fino alla crisi commerciale alla metà del'800. Da oggi fino al 7 novembre i capolavori rinascimentali provenienti dai musei veneziani, sono in mostra al Castello del Buonconsiglio di Trento. Oggetti preziosi, segnali di un'epoca e di una cultura affascinante. Un carico di perle e vetri risalenti al 1500 recuperati nei fondali marini croati, collane di perle vitree destinate al mercato africano. Nelle sale del castello si potrà ammirare anche il flauto in vetro di Napoleone del 1806 proveniente dalla collezione del presidente degli Stati Uniti. Il museo trentino, grazie all'infaticabile lavoro del suo direttore Franco Marzatico, ha realizzato un “gemellaggio” con Venezia e il museo del Vetro di Murano, che ha concesso in prestito circa 200 vetri per la maggior parte inediti. Oggetti di vetro rarissimi e mai visti prima. Come è avvenuto per la straordinaria mostra “Egitto Mai Visto”, (un successo tale da portare al museo ben 180 mila visitatori) sarà ancora la preziosa e, in gran parte inedita, collezione dell' ufficiale asburgico Taddeo de Tonelli, donata a metà Ottocento al museo, ad offrire lo spunto per la mostra temporanea. Alla sua passione collezionistica, si devono due magnifici pezzi rinascimentali, unici al mondo per bellezza, rarità e valore. Si tratta di un piatto ed un calice con decorazioni a smalto, che assieme a numerose e preziose testimonianze concesse dalla Fondazione Musei Civici di Venezia consentiranno di approfondire il tema della storia della produzione del vetro veneziano e dei suoi approdi in terre lontane. La mostra curata da Aldo Bova, ha l'intento di restituire l’immagine delle molteplici applicazioni del vetro, come materia straordinariamente duttile e versatile. La mostra si divide su due sedi: il Castello del Buonconsiglio di Trento e a Castel Thun in Val di Non. Si articola in diverse sezioni con suggestive ricostruzioni scenografiche: dalla lavorazione del vetro in una fornace, all’individuazione e preparazione delle materie prime, ai vetri da tavola, da illuminazione, da spezieria. Come sempre emozionanti saranno gli apparati scenografici, oltre all’antica fornace rinascimentale veneziana, il visitatore potrà entrare nel ventre di una nave cinquecentesca affondata a Gnalic e vedere i reperti affiorare dall’acqua. Tra le rarità esposte le perle a rosetta del XV secolo, le cosidette “regine delle perle”, merce di scambio per acquistare schiavi. Si dice che nel 1626 l’olandese Peter Minnit abbia comprato l’isola di Manhattan dagli indiani per un valore totale di ventiquattro dollari in perle di vetro. I circa 100 pezzi provenienti da collezioni private rappresenteranno il meglio della vetraria muranese dell'800 e ‘900 con capolavori dei più importanti maestri e designers, come Pietro Bigaglia, Jacopo Franchini, Giuseppe e Ercole Barovier,Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa e Fulvio Bianconi. Nel mese di agosto ogni giorno sarà anche proposto lo spettacolo teatrale “Glass” messo in scena da L’uovo Teatro Stabile di Innovazione de L’Aquila.

Roberto Rinaldi



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