L'avventurista strategia della Banca Mondiale sullla palma da olio

Creato il 03 settembre 2010 da Salvaleforeste




 

In previsione del vertice internazionale della Banca Mondiale sugli investimenti nel settore della palma da olio, un'alleanza di popoli indigeni, piccoli coltivatori di palma da olio, e le organizzazioni non governative chiede alla Banca mondiale di mantenere l'attuale congelamento dei fondi al settore, fino a quando non sarà in piedi una credibile strategia per affrontare e risolvere i gravi impatti ambientali e sociali nel settore.


Il gruppo della Banca mondiale afferma di essere "a conoscenza  dei negativi impatti ambientali e sociali, come la deforestazione, la perdita di biodiversità, le emissioni di gas  serra, i conflitti sulla proprietà del suolo e le violazioni dei diritti umani", spiega Norman Jiwan, indigeno Dayak del Borneo occidentale responsabile per il settore olio di palma dell'associazione indonesiana SawitWatch, ma il documento quadro della Banca non prevede nuove norme, né misure per la protezione del clima, né dice come affrontare il carente quadro legale di paesi come Indonesia e Malesia.
Il sistema di produzione dell'olio di palma toglie ai piccoli agricoltori Indonesiani le terre e li carica di debiti, ha aggiunto Cion Alexander, dell'Unione dei piccoli coltivatori di palma da olio (Serikat Petani Kelapa Sawit). La Banca Mondiale dice di voler sostenere i piccoli coltivatori, ma allora bisogna risolvere questi problemi di sistema, prima di investire nell'espansione del settore.
In occasione del round di consultazione tenutosi ad Amsterdam nel giugno scorso, la Banca Mondiale aveva ricevuto solide proposte dalle associazioni: sostenere il diritto delle popolazioni indigene per liberare, stabilire il principio del  consenso previo e informato (fPIC) e evitare i finanziamenti nelle zone con conflitti irrisolti sulla proprietà dei terreni. "La Banca Mondiale ha scelto di ignorare queste proposte" dice Knud Vöcking, di Urgewald.

"Anche una commissione interna di verifica della Banca Mondiale ha raccomandato maggiore prudenza nelle procedure di identificazione e gestione del rischio ambientale e sociale. Lo stesso presidente della Banca Robert Zoellick, in una lettera inviata alle associazioni lo scorso agosto, aveva sostenuto una riforma di queste procedure - spiega Tom Griffiths del Forest Peoples Programme (FPP) - Malgrado ciò sembra che lo staff della Banca preferisca strategie incaute". Il Forest Peoples Programme ha pubblicato Palm oil and indigenous peoples in South East Asia,un documento che spiega nel dettaglio le critiche alla Banca e le soluzioni suggerite.


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