Capitana il gruppo Sergio Parisse, ad un passo ormai dalle novanta presenze in azzurro e autentico stakanovista del minutaggio in campo con lo Stade Francais, da una back row che si completa con Alessandro Zanni e il recuperato Robert Barbieri - speriamo impact player come nelle prime uscite in Pro12. La seconda linea è un'occasione per rivedere Joshua Furno al fianco di Quintin Geldenhuys, come ai tempi degli Aironi: il primo rimette piede in Italia dall'esperienza col Narbonne, il secondo invece è il primo rappresentante ed unico delle Zebre nella formazione titolare. In prima linea infatti si schierano il parigino Andrea Lo Cicero in combutta con Leonardo Ghiraldini e Lorenzo Cittadini, altri ambasciatori della Marca, quest'ultimo preferito a sinistra al monumento Castrogiovanni che quindi come a Leicester parte dalla panchina (tranne nell'ultima partita di campionato, quando il management dei Tigers ha pensato bene di spremerlo per ottanta minuti al posto del nazionale Cole).
In panchina siedono Davide Giazzon, Alberto De Marchi e il già menzionato Martin Castrogiovanni per la front row (tenersi pronti, che i tongani si sa hanno le spalle belle larghe e colli rinforzati), quindi Antonio Pavanello e Simone Favaro per il resto del pack. Tra mediana e trequarti pronti a subentrare Edoardo Gori, Luciano Orquera e Giovanbattista Venditti.
Arbitra l'inglese Greg Garner, che ha condotto in estate la finale della IRB Junior World Championship tra sudafricani e neozelandesi. Kick off alle 15.00. Ultimo precedente a Prato, nel 2005: 48-0 per gli Azzurri e quel giorno esordiva Zanni.
Jaques Brunel non si perde tanto in tattiche e analisi degli avversari, sottolinea piuttosto un fatto: l'Italia ha vinto tre delle ultime quattro partite disputate, è fondamentale mantenere il ratio vincente per incidere finalmente sulla mentalità dei giocatori e dell'ambiente, prima delle prove in salita - ma prive di ripercussioni negative sul ranking - contro All Blacks e Australia. Come dargli torto?
A tal fine sostiene di aver schierato la miglior Italia possibile, senza tener conto dei prossimi impegni. Gli va data fede: quanto detto sulle faticate ultime imposte a Castrogiovanni parrebbe asseverarlo; quanto a Iannone al posto di Venditti, il coach sottolinea come il vero problema sia l'indisponibilità di Mirco Bergamasco (quindi McLean farà il secondo estremo, se serve più tattico di Masi - non era forse il caso di scambiarli? - e piazza Burton). L'aspetto importante è piuttosto la chance offerta a Tobias Botes nel suo ruolo dopo la confusione ed esiti poco brillanti nello scorso Sei Nazioni. Sempre che non si trovi "marmellato" dai blitz del pesante Moa contrapposto: un lavoro extra a tutela per Zanni e Barbieri.
Italia: 15 Andrea Masi, 14 Tommaso Iannone, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Luke McLean; 10 Kris Burton, 9 Tobias Botes; 1 Andrea Lo Cicero, 2 Leonardo Ghiraldini, 3 Lorenzo Cittadini; 4 Quintin Geldenhuys, 5 Joshua Furno; 6 Alessandro Zanni, 7 Robert Barbieri, 8 Sergio Parisse (captain).
Replacements: 16 Davide Giazzon, 17 Alberto De Marchi, 18 Martin Castrogiovanni, 19 Antonio Pavanello, 20 Simone Favaro, 21 Edoardo Gordi, 22 Luciano Orquera, 23 Giovanbattista Venditti.